CAPITOLO SETTE

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Apro gli occhi ancora assonnata, guardo il cellulare: lunedì mattina, l'incubo peggiore di ogni studente.
Questa notte ho fatto un sogno alquanto strano e non sono riuscita a dormire bene,perciò sono un po' intontita.

Mi preparo e scendo di sotto.

'Amber ti devo dire una cosa' afferma mio padre mentre mi guarda in modo strano,come se avesse paura di dirmelo.

'Dimmi' chiedo un po' spaventata anch'io

'Ecco non so come dirtelo'

'Logan muoviti che devo andare a scuola' sbuffo ansiosa.

Se continua così arriverò in ritardo.

'Devo partire urgentemente per lavoro e starò via una settimana.Amber,io non mi fido a lasciarti qui a casa da sola per una settimana e la madre di Cameron si è gentilmente offerta di ospitarti'

Scuoto la testa per la sorpresa,ci metto qualche minuto a realizzare ciò che ha appena detto.
Sento la rabbia bruciarmi dentro,una settimana a casa di quel cafone?!No,non può essere vero!!

'No,non puoi farmi questo!' Esclamo disperata.

'Amber non ho altra scelta!'
Si che l'avevi, e hai preso quella peggiore.

'Si che ce l'hai! Potrei andare a casa di Alyssa o di Amanda!'

'Ormai ho già detto di sì Amber,è solo una settimana,punto chiuso' risponde lui.

'Vaffanculo!' Urlo e sbatto la porta violentemente.

Chiudo il cancello e monto sulla moto (ieri sera sono andata a ritirarla dal meccanico),non poteva iniziare peggio questa giornata.

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Passo le prime due ore senza spiccicare parola con nessuno,sono ancora altamente incazzata.

Poi finalmente la campanella suona l'inizio della ricreazione.

Ho fame....tiro fuori due dollari trovati a caso nello zaino e mi dirigo alle macchinette.

La fila non è molto lunga per fortuna.

Noto Cameron il rompiscatole venire affianco a me

'Ehi Nervosetta'

Non rispondo.

'Perché non parli?'chiede.
Uffa,ma andartene no eh!?

'Semplicemente perché non ho voglia di parlare!'

Lui fa spallucce e se ne resta fermo.

'Stupido coso!'
Tiro un calcio al distributore che mi ha appena mangiato due dollari.

'Che hai?!' Chiede il rompiscatole,ma dico non lo vedi da solo?

'La mia merenda è rimasta incastrata dentro la macchinetta'

Tiro un'altro calcio.

'Dai,faccio io' si accosta a me.

'No,Cameron va via!'

'Lascia fare a me!' Dice mentre mi spintona.

In tutta risposta io lo spintono più forte

'No,faccio io!' grido.

'Cerco di aiutarti cazzo!' ribatte lui.

'CAMERON NON VOGLIO CHE MI AIUTI,OKAY?!!!'

Urlo infuriata mentre tiro un pugno sul vetro della macchinetta.

Subito dopo sento un dolore lancinante alla mano,mi volto e vedo il vetro di quell'aggeggio in mille pezzi e la mia mano ricoperta di sangue.

'Ahia!Cazzo!'

'Andiamo in infermeria' sussurra Cameron con tono premuroso,non mi lascia neanche rispondere che mi afferra per la mano buona e mi trascina con se.

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'Ma come è successo?' Esclama esasperata l'infermiera.

Cameron risponde per me:

'Qualcuno ha lanciato un sasso che si è schiantato contro il vetro del distributore e Amber era lì vicino'

Poi mi guarda,sa perfettamente che se venissero a sapere la verità passerei brutti guai

'Ahi...si,si...è vero'

L'infermiera va a prendere l'occorrente e comincia a medicarmi la ferita.

Finisce in fretta e io mi ritrovo stesa su un lettino (neanche avessi un trauma cranico) affiancata da Cameron.

'Perché prima eri arrabbiata con me?'

'Non ero arrabbiata con te ma con mio padre'

'E perché?'

'Perché parte per lavoro e dovrò stare una settimana a casa tua' sbuffo

A quella risposta rimane a bocca aperta ma poi si riprende e parla.

'Sono l'unico ad esserne felice vero?' Sorride maliziosamente.

'Si,sei l'unico' affermo.

'Certo certo come no' mi stuzzica lui.

Sto per rispondergli ma l'infermiera ci avvisa che possiamo andare.

'Ti accompagno a casa'

'Cosa,no!'

'Si invece hai bisogno di riposare'

'Non vengo da nessuna parte con te'

'E sentiamo...perché no?!'

Ci penso un po' su:
'Non posso abbandonare la mia moto' dico.

'Okay va bene allora torniamo a casa con quella'
Ecco,neanche a farlo apposta ho peggiorato la situazione!

Senza aspettare Cameron mi prende sulle spalle a mo' di "sacco di patate" e comincia a allontanarsi dall'infermeria.

'Lasciami subito!'

Lui comincia a ridere di gusto mentre io mi dimeno,ma senza alcun risultato perché mi poggia a terra soltanto quando siamo affianco alla mia moto.

'Guido io' afferma il rompiscatole

Io mi limito a sbuffare fragorosamente,vale la pena di discutere per qualche minuto di viaggio?! No,certo che no. Inoltre in ogni caso non potrei guidare con questa mano.

Così mi arrendo e salgo sulla moto.

'Così cadi' continua Cameron.

'Non è vero'

'Si invece,se non ti tieni a me cadi'

'No,so stare in equilibrio sulla MIA moto!'

'Amber,fai poche storie sei già finita in infermeria vuoi finire anche all'ospedale?!'

Così mi arrendo e gli cingo gli addominali con le braccia.

"Wow...eh che addominali!"
Ma tu zitta mai eh stupida voce?!

Devo avere seri problemi per dover ammutolire una voce che altro non è che il mio inconscio.
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Arriviamo in casa e chiamo mio padre. Nessuna risposta,vuol dire che è uscito.

'Che cosa vuoi fare?' Mi chiede il rompiscatole

'Ho una bellissima idea' rispondo sorridente

'Quale?' chiede lui assumendo un espressione maliziosa.

'Tu che vai via! Bella vero?' dico.

Lui mostra un sorriso a trentadue denti e esclama:
'Oh questa non la dovevi dire!'

Detto ciò mi butta sul divano e comincia a farmi il solletico.

Mi chiedo come osi farmi il solletico, ma soprattutto come gli sia venuto in mente.
Come può sapere che io non riesco a resistere al solletico?

'No, basta basta!' Biascico quasi piangendo dalle risate.

'Così la prossima volta impari!'

Ridiamo entrambi a crepapelle finché non sentiamo la porta aprirsi.

È mio padre.
Oh,no....

SHE IS MY ONLY CUTE BAD GIRL~Cameron DallasWhere stories live. Discover now