1

6.2K 130 12
                                    

Lodovica Casali

Prendo un sorso del delizioso Cappuccino Choco trovato sulla mia scrivania con tanto di dedica.

Alla segretaria del nostro cuore,
Carrasco e Torres.

Sorrido riguardando il post-it ed inizio a svolgere l'ultima pratica per oggi. Un'altra mezz'oretta ed avró finito.
Sono passate soltanto due settimane da quando faccio questo lavoro ed un mese che sto qui a Madrid, e ne sono davvero entusiasta.

Qui sono stata accolta davvero a braccia aperte. Mai avrei pensato che in un ambiente di buisness come questo una segretaria potesse essere presa in considerazione fino a questo punto. La squadra mi adora, come io adoro loro, ed ovviamente ció mi rende felice, dato che in questa nuova città spagnola sono gli unici su cui poter contare. Inoltre, fino a poco tempo fa ero convinta che in qualunque caso un giocatore di calcio che guadagna molto tende a tirarsela un po', anche inconsapevolmente.
Invece mi sono ricreduta, i giocatori dell'Atletico Madrid sono molto umili e semplici, basta badare al cappuccino che Yannick e Nando mi hanno lasciato come sorpresa.

Spengo il PC, riordino le carte e recupero la mia borsa e la mia giacchetta di pelle.

Cammino lungo il corridoio sui miei tacchi a spillo neri e lucidi, sentendo il loro ticchettio ritmico. Mi stupisco di come in poco tempo io sia riuscita a camminare così bene su di essi. Mi era sempre piaciuto molto indossarli, a parere mio danno un gran tocco di femminilità all'outfit e finalmente a 19 anni ci sono riuscita, grazie all'aiuto di mia cugina.
Sistemo la mia borsa sulla spalla e scendo due piani per arrivare alla sala comune. Benchè siano passati più di dieci giorni, non riesco a capacitarmi della grandezza di questo centro.

Mi ritrovo nella stanza e dopo aver dato una veloce occhiata a tutti, li saluto con un sorriso. Di seguito, miro verso i due ragazzetti della sorpresa e mi siedo di fianco a loro, che insieme a Koke giocano a carte.

"Vi ringrazio per il cappuccino!" Dico, smorzando il silenzio che si era precedentemente creato per l'interessante partita a carte "Peró sembrate un po' circolo degli anziani belli miei." Continuo ricevendo un'occhiataccia da tutti e tre.

"La prossima volta il cappuccino te lo sogni." Inizia Fernando, rivolgendomi un antipatico sorrisetto.
"Tanto ho tutti gli altri che me lo possono portare. Vero?" Mi giro verso coloro che sono intenti a guardare una partita a caso, forse di 5 anni fa.
"Esatto." Mi sorride dolcemente Antoine mentre si sistema il ciuffo biondo scuro.
"Vedete?" Termino poi la conversazione dicendo che andró a farmi una doccia e a farmi i cavoli miei e che ci vedremo a cena.

Le stanze dove alcuni componenti di questa squadra dormono, sono situate dopo un altro corridoio, e sono moltissime. Proprio per questo, quando mi hanno assunto, mi hanno proposto di lavorare 30 minuti in più non pagati, ma in cambio ricevevo una stanza.
Perchè no? Infondo è una mezz'ora dedicata ad un lavoro che mi piace, in un luogo che mi piace. In più, le stanze sono grandi e confortevoli allo stesso tempo, arredate in modo moderno e ho anche la donna delle pulizie che me la sistema. Di certo peró non per questo sono una ragazza disordinata e maleducata, anzi, quando posso rifaccio io il letto e faccio la polvere. Il motivo è che sono nata in una famiglia semplice ed umile: mio padre operaio e mia madre pulisce in vari appartamenti, ció mi fa pensare a lei costantemente e quindi tengo pulito.

Raccolgo i capelli in una crocchia disordinata ed entro in doccia dopo essermi completamente spogliata. Il getto d'acqua colpisce il mio corpo delicatamente e questo mi spinge a pensare per tutto il tempo che voglio. Spesso la doccia è il momento tutto mio della giornata, dove mi rilasso, faccio evaporare i mille pensieri, per poi essere tranquilla e pacata per una serata tranquilla con i ragazzi. Esco e avvolgo un asciugamano intorno al seno, per poi tamponarlo su tutto il corpo per reprimere le svariate goccioline d'acqua. Mi vesto con un pantalone di tuta della Nike ed una maglia bianca leggera e comoda: amo i vestiti dove si naviga per la loro taglia, quando sono a casa.
Perchè questa ora é la mia casa.
Spazzolo i miei capelli neri carbone, ma risultano comunque voluminosi.

Mi accascio non troppo delicatamente sul piumone bianco e decido di scrivere alla mia grande amica Christina. Purtroppo ci siamo dovute dividere: lei ha deciso di frequentare la facoltà di psicologia a Firenze, ed io, invece volevo inizialmente fare un anno sabbatico, trovandomi poi con un ottimo posto di lavoro. Così siamo costrette a scriverci e sentirci via webcam.
Più o meno accade la stessa cosa anche con i miei genitori, che sono rimasti contenti di quest'opportunità, ma pur sempre malinconici. Io resteró la loro piccolina per sempre.

A questo punto prendo il portatile della Apple che tengo sul comò e decido di tentare a chiamare casa. Mi risponde mio fratello, il più grande dei tre che mi antecedono. Lui era entusiasta quando ha scoperto dove avrei lavorato e si è fatto promettere gli autografi ed una grande vacanza qui. Lui, Kevin, ha 15 anni, gli altri due sono due gemelli. Un maschio ed una femmina, Jacopo e Lucrezia, di 7 anni.
Mi mancano moltissimo. Io essendo una persona affettuosa, quando ero a casa cercavo perennemente il contatto con loro, perchè li amo con tutta me stessa. Ora è naturale che mi mancano e vorrei averli qui.

Dopo una chiacchierata con ogni componente, chiudo il computer, appena in tempo per alzarmi dato che avevano bussato.
Apro e trovo Antoine e Gameiro, che mi sono venuti a prelevare per andare a cena.
Il numero 7 mi da il gomito e mi attacco al suo braccio, saluto entrambi con un ciao ed anche loro ricambiano.

"Hola chica." Mi piace un sacco l'accento di Antoine. Un misto tra il francese, dolce e melodico, e lo spagnolo, movimentato e giocoso. Lo rende particolarmente affascinante. Inoltre, quando non si fa la barba da qualche giorno, ed i peletti iniziano a spuntargli sul mento, sulle guance e sugli zigomi, lo è ancor di più.

Mi risveglio dal mio momentaneo stato di trance quando sento le varie voci della squadra. Ancora una volta li saluto e mi siedo per cena, tra di loro, come sempre. Come d'altronde, da quando sono arrivata ogni sera vengono in camera a prendermi e a portami a cena. Qualche volta tocca a Torres, altre a Koke e Carrasco, ma non c'è una sera, eccetto le trasferte ovviamente, in cui io non venga accompagnata in mensa. Forse mi vedono piccola, per il mio aspetto e la mia statura, a mio malgrado. Ma nonostante ció, questo trattamento mi piace perchè non mi fa sentire fuori luogo in questo contesto tutto nuovo per me.

"Sapete ragazzi, alla sala per mangiare ci arrivò anche da sola." Scherzo mentre mangiamo.
"Sei così impedita che poi ti perdi." Mi confessa Griezmann con sguardo serio.
"Ha ragione, poi dovremmo venire comunque a cercarti per portarti qui." Continua Yannick.
"Siete impossibili." Sospiro ormai convinta di essere scortata per sempre.
"Ma noi lo facciamo per te.." Inizia Koke "Segretaria del nostro Corazon!" È sempre così. Mi chiamano in questo modo così dolce e simpatico, quasi sempre poi lo pronunciano tutti coloro che partecipano al discorso e ciò mi fa sempre ridere.

Scoppiamo tutti a ridere nuovamente per una battuta di Gabi durante un film.
Le serate con loro sono sempre molto tranquille e spensierate. Di certo questa sera è piuttosto movimentata, date le numerose risate.

Sento una mano sul mio ginocchio ed ad un tratto le sue labbra fini sono andate a posarsi tra il mio collo e la spalla, chiuse per cercare di trattenere le risate.
Le sue labbra screpolate ma nel frattempo molto morbide, sono a contatto con la mia pelle calda e liscia. Il mio respiro che crea piccoli scompigli tra i suoi capelli.

————
Hey ciao ragazze🌟
Questa è la mia prima storia del genere su un calciatore, spero vi piaccia! Ho giá uno schema da seguire per questa storia e spero che voi mi motiviate nell'esprimermi facendo delle osservazioni sul racconto.

Ora smettiamola di parlare in modo diligente e fangirliamo insieme perchè oggi sono 5 anni che quel diavoletto ed Erika si sono conosciuti. Lui ancora giocava nel Real Sociedad ed era un ragazzetto di 20 anni appena, cuori quanto sono belli! In questi cinque anni poi, è nata colei che ha coronato questa favola d'amore: Mia 💞
sono una famigliola semplicissima aw

Per quel che riguarda la protagonista di Sfiorarsi, chi è un fan accanito di teen wolf avrà riconosciuto la magnifica Hayden nell'immagine dei media, meglio conosciuta come Victoria Moroles 👸🏻

Spero che questa storia venga calcolata, besos!💋

SFIORARSI || Antoine GriezmannWhere stories live. Discover now