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Lodovica Casali

È una domenica mattina ed io ho deciso di venire in città, nel centro di Madrid, che stare un po' da sola e riflettere. Levo il mio cardigan grigio e lo ripongo nella borsa nera appoggiata alla mia spalla. La cameriera del bar che sta in una piccola via che da poi sulla piazza, mi dedica un sorriso cordiale e poi va verso il bancone. Osservo il cornetto alla crema accompagnato da un cappuccino ed una spremuta di arancia che sono illuminati da un raggio di sole che spara diritto sul mio tavolino. Oggi ho deciso di uscire presto e non fare colazione con i ragazzi perché ho bisogno di tranquillità per trarre le mie conclusioni sulla mia situazione amorosa. L'unica che in questo momento ho bisogno di sentire é Chris, così la chiamo, solo dopo aver dato un morso alla brioche posta sul tovagliolo arancione. Lei mi risponde felice e pipante mentre io ho un tono preoccupato e lei sembra notarlo, dunque si fa subito spiegare cosa mi turba.

"Antoine." Dico tutto in un soffio "Ormai lo sa che lui mi piace, anche parecchio, ed io so che è ricambiato. Però Chris sembra non voglia fare nulla di più, oltre baci sulla guancia, abbracci e i nostri baci sul naso. Ieri mi ha portato a fare il tatuaggio, è stata una cosa molto dolce, ma quando ci stavamo per baciare, quando i nostri occhi erano un tutt'uno, lui si é tirato indietro e mi ha liquidato con un bacio sul naso. Al che ho concluso che non trova abbastanza presupposti per andare avanti con questa cosa, quindi mi sono detta che si sarebbe arrangiato. Ma invece continuo a pensarci perché anche se non mi bacia èvdi una dolcezza disarmante." Sbuffo infine, cercando di dare una forma comprensibile ai miei pensieri contorti.
"Quindi, esaminando la situazione ho capito che Antoine é stupido perché belle, brave ed intelligenti come te ce ne sono poche. Inoltre mi sembra strano, un calciatore di solito mica si fa problemi a baciare qualcuna, sia che sia qualcosa di serio, sia un inciucio. Hai due opzioni: lo baci tu e vedi che fa, anche se già so che non lo faresti mai, oppure ti allontani un po' e vedi che fa."
"Sai che la prima la escludo categoricamente, per la seconda ci avevo pensato ma non ne ero sicura, perché so che mi mancherebbe un sacco.." Sbuffo leccando la crema in eccesso sul mio labbro.
"Pensa che poi potrebbe avere una reazione e almeno capiresti che vuole il nostro Griezmann." Dice mostrandomi il lato positivo. La ringrazio per la chiacchierata e termino la mia colazione immersa nei ragionamenti: ho concluso che seguirò il consiglio della mia amica.

Mentre cammino per le vie di questo borgo spagnolo, il mio cellulare emette tre suoni uno dopo l'altro.

Anto Grizi 👦🏼⚽️💞

Hey Lodo, dove sei?

Come mai non sei venuta a colazione?

Non sei neanche in camera, sei uscita?

Per essere coerente con la decisione presa precedentemente decido di non rispondergli subito, ma di farlo attendere un po', di certo non gli é tutto dovuto. Mentre sbuffo sonoramente fissando lo schermo del mio cellulare, un ragazzo mi viene contro, facendomi quasi cadere.

"Scusami tanto!" Dice alzando lo sguardo sulla mia figura. Le sue labbra si tramutano in un sorriso quando si rende conto che di conoscermi, ed altrettanto fanno le mie quando mi accorgo chi é.
"Josè!" Lo saluto alzando gli occhiali da sole.

La mia giornata é migliorata da quando l'ho incontrato. Mi ha fatto passare una mattinata priva di pensieri, per fortuna, e mi ha fatto ridere un sacco. Abbiamo anche pubblicato una foto insieme su insta story, dove di comune accordo abbiamo scritto hakuna matata. Mi ha portato a pranzo e abbiamo chiacchierato di tutto, anche di quello di cui avevamo parlato la sera in cui ci siamo conosciuti, anche perché nessuno dei due era propriamente sobrio. Ho scoperto che é stato in vacanza in Italia un paio di anni fa e che non si ricordava che le ragazze fossero così belle. Inoltre abbiamo passato una buona mezz'ora a prendere in giro come ragazzini il cameriere pelato del ristorante, facendoci quasi scoprire. Certo non é stato un comportamento molto adulto, ma mi sono divertita come una matta e tornare bambini non fa mai male. Infine si é offerto di portarmi a casa, o meglio dire, mi ha obbligato. In auto cantiamo ed io appoggio i piedi sul cruscotto della sua auto anche se non vuole, ormai sono dispettosa e non posso farci nulla.

"Tu lavori qui?" Chiede sorpreso una volta fermatosi davanti al grande edificio.
"Si." Affermo.
"Come mai non me lo hai detto?"
"Sono una semplice segretaria, poi non credo sia necessario." Alzo le spalle sorridendo lievemente.
"Hai ragione."
"Buona giornata, grazie mille per il divertimento, ci sentiamo!" Lo saluto con un bacio sulla guancia e poi scendo dall'auto.

"Sono arrivata!" Esclamo entrando nella sala comune. Il primo che noto é lui, con il cappuccio tirato su e il telefono stretto tra le mani. Poi ovviamente Yan quasi mi salta addosso per chiedermi che cosa ho fatto tutto il giorno e chi era colui con cui ho trascorso il mio tempo.
"Ero andata in città solo per una colazione, ma poi ho incontrato José e siamo rimasti in giro per un bel po' e poi mi ha portato a casa." Rispondo attraversando la sala e dicendo che poco più tardi sarei arrivata da loro per lavorare.

Entro nella stanza e tolgo la camicetta bianca e leggera e i jeans, per prendere dei leggins ed una maglietta di Antoine che mi va larga. Mi faccio una doccia veloce, insaponandomi con il mio nuovo sapone alla vaniglia e sciacquando tutte le bolle creatosi sul mio corpo con acqua calda calda, come piace a me. Sciaquo il poco trucco che avevo messo oggi e poi mi vesto, lasciando i capelli piastra sciolti. Prendo il Mac e mi avvio dagli altri.
"Antoine che hai?" Sento che Koke pronuncia queste parole, così sto ferma per un attimo per origliare. Oggi mi sento una ragazzina.
"Secondo me qualcosa che si chiama Lodovica.." Lo stuzzica Yan, ricevendo, credo, una cuscinata seguita da qualcosa di simile a "Stai zitto coglione."

Irritabile.

Proseguo il mio cammino fino al divano dove sta seduto lui. Non ho intenzione di perdere ogni tipo di rapporto con lui, voglio solo fargli capire che sono stanca di stare ai comodi suoi. Io non ero assolutamente intenzionata a farlo, come si su dire, rosicare. Lo guardo per un attimo e sta ancora lì, con lo sguardo basso ed espressione imbronciata.
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Heeeeey! 😎 spero vi piaccia e non ci siano errori, in qualunque caso vorrei chiedervi una cosa e mi piacerebbe se rispondeste: vi piace il modo in cui scrivo? che età dimostro? mi sarebbe utile davvero tanto avere un vostro parere!
Un bacio, Anto 💋

SFIORARSI || Antoine GriezmannWhere stories live. Discover now