1st White Day

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Spero che questa nuova avventura vi piaccia!
Buona lettura ( • ̀ω•́ ) 
Ps: FraOtaku  c'è un pezzettino che ho dedicato a te, vediamo se lo trovi (=゚ω゚)

- Ip se non la smetti di toccare quel gatto randagio questa sera non mangi!-
- Uffa mamma!-

Trasferirsi in una nuova città non era stato facile... La macchina di mamma era scomoda e ad ogni dosso sentivamo tutte le scatole sobbalzare e fare rumori strani nel portabagagli. Allora Ip mi tirava la manica e mi chiedeva con la sua vocina preoccupata:
- Sei sicuro che Mr. Wiggle sta bene?-

Io le sorridevo e le accarezzavo i suoi lunghi capelli castani
- Sta bene non ti preoccupare, e poi siamo quasi arrivati-

In realtà mancava ancora tanto e il tempo sulla statale non aiutava. Già da quando stavamo caricando l'auto, il cielo si era coperto con una coltre grigio cenere spessa e fitta. Era così intensa che quando alzavo il naso mi venivano i brividi fin dentro le vertebre. Aveva iniziato a piovere e l'ultimo bagaglio che rimaneva, lo avevamo infilato di fretta affianco a Ip, dandole il compito, anche per distrarla lungo il viaggio, di non far cadere la valigia.
- Gli metto la cintura!- aveva detto, e poi si era addormentata verso la fine del viaggio proprio sopra di essa.

Eravamo arrivati da poco e la pioggia sembrava essere come raddoppiata nella nuova città. Avevamo dovuto lasciare la macchina all'ingresso del cancello, perché lo sterrato faceva paura a mamma e poi saremmo saliti a piedi così avremmo potuto osservare più particolari possibili. Il villino posava su una piccola collinetta accessibile tramite un ponte di legno e comprendeva un viale di alberi altissimi di cui, purtroppo, non conosco il nome. Ip si era fermata con il suo ombrellino di Totoro ad accarezzare un gattino nero zuppo di pioggia  
- Almeno portiamolo a casa!-
- No, non voglio avere animali in questa città-
- Mamma, si sa che prima o poi Ipazia porterà a casa un animaletto: che sia un cane, un gatto o una lucertola, è comunque inevitabile-

"Ma che nome è Ipazia?! Povera bambina" starete pensando... Si lo so... Non è il massimo, non che il mio sia migliore, ma mia madre è innamorata della filosofia, per questo abbiamo i nomi di due dei filosofi che più l'hanno affascinata.

- Questa volta non sarà così. Forza camminate miei prodi!- sentenziò enfaticamente alzando un dito al cielo; non a caso proprio in quel momento cadde un fulmine facendoci sobbalzare tutti.

- Ecco che cosa significa farle guardare harry potter la notte prima della partenza- sorrisi porgendo la mano ad Ipazia riprendendo a camminare.
- Hai i poteri magici dopo harry potter?-
- Beh non credo, ma alla mamma ha fatto uno strano effetto!-

Superammo il ponte, entrando nella grotta di alberi che ci copriva come un grande ombrello dorato; sembrava di essere in un film di Miyazaki, era spettacolare

- Che pianta sono mamma?-
- Che alberi sono Ip, sono ippocastani- spiegò prendendola in braccio, riparandosi con l'ombrellino della piccola, dopo essersi spostata dal mio fianco. Lo sterrato era affiancato a destra da delle scalette in pietra che salivano a curva fino alla fine del viale coperto.

" Ma quant'è ricco?" Si lo so... Mio padre è un avvocato e mia madre un architetto, perciò... Questa casa l'ha ideata lei ed ora è nostra.

L'uscita del viale incorniciava perfettamente l'enorme casa e l'albero gigantesco che le stava accanto; già mi immaginavo, d'estate dopo aver attraversato all'ombra degli ippocastani, venir accecato dalla luce del sole e dal bianco della casa, venir abbagliato dai luccichii delle foglie di quel l'enorme albero e correre a ripararmi sotto di esso per via del caldo. Sospirai contento aggiustandomi gli occhiali e mi avvicinai all'ingresso insieme alle due donne di casa.

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