4th Blue Day

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Buona lettura ( • ̀ω•́ ) 

Anche se questa mattina non avevo ascoltato dovevo pur studiare un po' chimica se volevo capirci qualcosa. Era da un quarto d'ora che cercavo di creare anagrammi con i termini più complessi, senza impegnarmi minimamente nel capirli e perdendo solo tempo utile. Non avevo proprio voglia di studiare ma non potevo rintanarmi sempre nel sottotetto. Poggiai la testa sul libro con la speranza che in quel modo avrei imparato qualcosa ma ne ricavai solo il contatto fastidioso con gli occhiali

- È dura eh?-
Sobbalzai. Sebastial era sul davanzale, accucciato come un gatto e sorrideva in modo apprensivo
- Mi hai fatto prendere un colpo-
- Scusa, scusa- scese piano dalla finestra e si avvicinò alla mia sedia; sembrava un serpente... No forse non un serpente, più una pantera: il modo in cui si muoveva era morbido e silenzioso. Mi faceva uno strano effetto, come se mi elettrizzasse. Non potei fare altro che fissarlo avvicinarsi incantandomi in quel blu.

- Chimica, ci scommettevo vuoi una mano?-
- I-io... Se non devi fare altro-
Mi alzai lasciandogli la sedia girevole e avvicinai la poltrona per sedermi, non fece complimenti e iniziò subito a leggere la pagina che stavo cercando di studiare, spiegandomela in modo preciso e semplice. Ammiravo la sua serietà, sembrava più un insegnante che un amico, poi era silenzioso, non si dilungava troppo e rendeva ogni parola interessante anche se comunque incomprensibile per le mie orecchie.

- E questo era l'acido Abietinico-
Oh no... Aveva parlato tutto questo tempo ed io non l'avevo nemmeno ascoltato
- A-aspetta che significa Abietinico?-
- L'ho appena spiegato-
* Perfetto*
- Ah... Ecco... P-puoi ripeterlo?-
Alzò un sopracciglio fissandomi per qualche secondo e poi ripeté. Forse non si stava facendo una buona idea del sottoscritto
- Il termine Abietinico si dice di un acido. È costituente principale della colofonia dalla quale si ricava puro attraverso cristallizzazioni da alcool ad esempio il sale sodico usato nell'industria della carta e nel sapone... Non è poi così difficile-
- No è che... Di chimica non ho mai fatto realmente qualcosa e poi non capisco i termini più complessi.-
- Puoi sempre cercare su internet se non sai qualcosa, siamo fortunati ad avere qualcuno che risponda a tutte le nostre domande senza doverci spostare minimamente-
Si trattava più che altro di voglia di studiare... Quello che diceva era vero, forse dovevo solo impegnarmi.

- Hai ragione, devo solo studiare-
- N-non volevo farti la ramanzina è che mio padre mi ripete sempre che loro non avevano internet per poter studiare e quindi dovevano andare ogni volta in biblioteca e-
- No affatto, è giusto quello che dice tuo padre anzi-
- Vuoi leggere tu e mi chiedi quello che non ti è chiaro?-
- S-si grazie- spostò il libro vicino a me e si avvicinò con la sedia. Aveva il gomito sullo schienale ed il viso affianco al mio, guardava il libro... Forse leggeva o forse era in attesa che iniziassi. Lo guardai ancora un po' e poi mi aggiustai gli occhiali imbarazzato. Era un po' troppo vicino, mi schiarii la gola ed iniziai a leggere; andammo avanti così per qualche minuto, con io che leggevo e lui che ascoltava in silenzio. Non avevo mai letto "per qualcuno" cioè... In classe sì ma non per una sola persona. Mi ricordai improvvisamente di un libro di un autore italiano che avevo letto, dove due cognati mentre leggevano un libro si erano innamorati perdutamente preferendo la morte che l'allontanamento dall'altro. Mi girai involontariamente a controllare il volume sullo scaffale e persi il rigo deve stavo leggendo. Sebastial mi stava guardando ed iniziai ad andare nel panico
- S-scusa mi sono perso- ammisi spostando lo sguardo in qualsiasi punto tranne che sul suo viso
- Oggi sei distratto- mi aveva catturato. Come un cervo in una tagliola, ero nella sua trappola. I suoi occhi mi inchiodavano sulla sedia ed io non potevo fare a meno di guardarli: azzurro intenso che al sole diventava violaceo, le ciglia candide e l'iride dai riflessi rosati. Deglutii a vuoto sentendo la gola secca farmi male e distolsi lo sguardo
- I-io-
Il suono del telefono che vibrò sulla scrivania ci distrasse entrambi facendomi sobbalzare. In quel momento mi accorsi che non avevo respirato in modo regolare ed ero a corto di fiato, cercai di calmarmi e controllai chi mi stesse chiamando

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