4th White Day

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Buona lettura ( • ̀ω•́ )

Passò qualche giorno e in questi riuscii a conoscere meglio i miei compagni di classe, tutti in qualche modo speciali: ad esempio a Dominìk piaceva vestirsi di scuro e sistemarsi i capelli "da Emo" ma effettivamente non lo era, Emily aveva i capelli lisci e per questo mi aveva chiesto il segreto per avere i ricci come i miei, Will e Jared erano migliori amici alle elementari e si sono ritrovati nella stessa scuola per puro caso; anche Leo era mancino e notai che 'Frank' era il ragazzo più premuroso della classe: ogni qualvolta qualcuno aveva bisogno d'aiuto, lui era subito pronto a dargli una mano.
Dal mio banco potevo vedere quasi tutta la classe e questo mi mi offriva l'opportunità di osservarli al meglio. Il mio posto era leggermente più avanti rispetto all'ultima delle grandi finestre rettangolari che illuminavano l'aula e in questo modo io e Sara avevamo il pieno controllo climatico delle ultime file. Oggi era una giornata calda e il sole illuminava tutti i banchi di un colore intenso, specialmente batteva contro la mia schiena riscaldandomi la maglia in un modo piacevole.

Il professore della penultima ora era assente e siccome non era disponibile alcun insegnante, ci avevano lasciati soli con la raccomandazione di non dar fastidio. Meglio di così non poteva andare.
Potevo scegliere se ripassare, chiacchierare un po' con i miei compagni di classe, disegnare, mangiare o perdere tempo al telefono; ma la scelta che preferivo era dormire. Tolsi gli occhiali ed incrociai le braccia sul banco poggiandovi sopra la guancia. In questa posizione vedevo Leo e Sebastial ridere mentre il sole mi riscaldava i capelli. Devo ammettere che in quelle settimane ero davvero stanco e mi addormentavo in poco più di due minuti riposando per un sostanzioso numero di ore; questa volta però non fu così.
Mi risvegliai di scatto e guardai alla mia sinistra vedendo Sara con la testa poggiata su un palmo

- Quanto ho dormito?-
- Dieci minuti più o meno-
- Che sonno- mi lamentai non sapendo cosa dire
- Dormi un altro po'? Hai ancora tre quarti d'ora-
Mi stiracchiai la schiena allungando le braccia ed indossai gli occhiali 

- No, meglio che mi sgranchisco un po' le gambe- 
Mi alzai di scatto ed ebbi il tempo di fare un solo passo prima che mi si oscurasse la vista e perdessi i sensi.

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- T...doro ... bene?-
- Shh ...a ...rmendo-
- Ch... gli è preso-
- Probabilmebte un colpo di sole-

Aprii un occhio alla volta con molta fatica e un dolore lancinante come un chiodo mi trapassò le tempie costringendomi a portare una mano alla testa

- Visto l'hai svegliato!-
- Ma se non ho detto niente!-
Dovevo trovarmi in infermeria perché sotto di me c'era il materasso di un lettino e poi attorno a me c'erano delle tendine verdi orribili, come quelle degli ospedali. Seduti affianco a me c'erano Leo e Sebastial che bisticciavano su qualcosa che non riuscivo ancora focalizzare.

- Scusate cosa mi è successo?-
- Sei svenuto-
- EH?!-
- Ti sei alzato e sei caduto a terra come una pera, quando ti ho visto mi è venuto in infarto e Leo non la smetteva di ridere-
- Mi dispiace ma sei caduto proprio male- si giustificò con un sorriso colpevole. Sospirai passandomi una mano sul viso e misi gli occhiali che avevo trovato poggiati sul tavolino al mio fianco

- Che figura di merda... Ma sono caduto di faccia sul pavimento?-
- No, Sara ti ha preso al volo-
- EH?!-
- Sto scherzando!- Sebastial scoppiò a ridere seguito a ruota da Leo e mi sentii in imbarazzo non riuscendo a capire cosa mi fosse realmente successo

- Allora chi mi ha preso?-
- Johan, ti ha salvato Johan: ti ha preso praticamente quando stavi per toccare terra-
- Tze "il salvatore"- sbuffò il bianco sminuendo le parole di Leo con un gesto veloce della mano
- Tu non hai fatto niente quando Teodoro è caduto-
- Se per questo l'ho portato io in infermeria mente tu ridevi come un ossesso-
- Touché, non posso negarlo-

Easy EnoughWhere stories live. Discover now