9th Blue Day

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Buona lettura ( • ̀ω•́ )

- Mamma oggi non torno a pranzo-
- E perché no?-
- Vado trovare Sebastial in ospedale-
- Oh, cosa gli è successo?-
Di solito faccio colazione con poche cose, giusto un pezzetto di quello che ha cucinato mia madre, se ha potuto preparare qualcosa, altrimenti un frutto ed esco di casa... Oggi tuttavia avevo bisogno di più energie, specialmente sapendo quello che mi aspettava. Mia madre, che stava finendo di pulire la cucina, era rimasta con lo straccio in mano e mi ascoltava, insieme ad una Ipazia più calma del solito, spiegargli la situazione.

- Tedo, Sebastial non è quel ragazzo tutto bianco che stava in cam-
- S-si Ip è lui, è proprio lui- risposi prontamente cercando di evitare la catastrofe, ecco perché era così calma.
- Beh allora portagli i miei saluti- concluse mamma prendendo il piatto vuoto di Ipazia, cominciando nuovamente a lavare le stoviglie. 
Mi preparai in fretta dopo aver finito di fare colazione ed uscii di casa con lo zaino in spalla... Come mi sarei dovuto comportare vedendolo? Non potevo guardarlo negli occhi e chiedergli semplicemente come se la passava. Sospirai affranto, incapace di trovare soluzioni adatte alla situazione e mi affrettai a raggiungere la scuola.

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La classe si era svuotata, eravamo in sette... No, sei senza Sebastial, eravamo tutti sparpagliati per l'aula così il professore ci fece spostare nella prima fila costringendoci tutti all'assoluta attenzione. Accanto a me era seduto Johan, alla nostra sinistra c'erano Dominìk e Leo mentre alla nostra destra Sara e Stephen. Odiavo doverlo anche solo pesare ma... Il bianco mi mancava, mi mancavano i suoi occhi ghiaccio puntati su di me... Avevo sempre questa sensazione quando stavo in classe ma negli ultimi giorni non ero riuscito a confermarla. 

La giornata passò lentamente, i professori spiegarono come ogni giorno ma l'atmosfera nella classe era molto più intima ed io mi sentivo completamente in imbarazzo, non vedevo l'ora di uscire da quella classe. Appena suonata la campanella di fine scuola mi affrettai ad uscire dall'edificio, non prima di aver salutato cordialmente tutti, e mi diressi in direzione opposta a casa mia

- Hei Teodoro dove vai?-
- Ah, oggi non torno a casa, vado a trovare Sebastial in ospedale- Leo mi aveva raggiunto correndo con la spalliera dello zaino che penzolava sul suo braccio
- Ahh ho capito, beh portagli i miei saluti-
- Vuoi venire anche tu?- non era una richiesta... Sembrava più una supplica da come l'avevo pronunciata. Avevo davvero necessità di qualcuno che mi desse forza o che potesse impedire quello che era accaduto ieri.
- Nah, se la cava anche da solo, ci è stato molte volte... Beh ciao, io vado-
- A domani-
Probabilmente Leo aveva volontariamente ignorato il mio segnale, era un ragazzo troppo sveglio per non averlo notato... Che antipatico.
Mi incamminai senza fretta verso l'ospedale, l'albiccio mi aveva detto sia il settore che la stanza in cui si trovava; non potevo certo dire che mi ero perso o non sapevo dove si trovasse.
Stavo avendo una paura davvero insensata, insomma dovevo solo andare in ospedale a trovarlo, quanto pensavo ci sarei dovuto rimanere? Dieci, quindici minuti? Ok poi sarei tornato a casa, quindi nessun problema; non servivano tutte queste storie e paranoie, il tempo di salutarlo e poi via. Superai le porte scorrevoli automatiche e mi diressi verso il secondo piano, ala est; se non sbaglio aveva detto di essere nella stanza ventit- mi guardai scioccato la pancia... Sbaglio o aveva appena brontolato? Questo mi fece ricordare che non avevo minimamente pensato di portarmi qualcosa per pranzo; pensa che vergogna se mi capitasse di fonte a Sebastial. Non volevo nemmeno pensarci, insomma quante possibilità c'erano? Stavo dicendo, la stanza doveva essere la numero ventitré, l'ultima del settore, a sinistra della finestra in fondo al corridoio. Ero arrivato, per fortuna la porta non era aperta e non aveva il vetro nella parte superiore. Mi fermai proprio di fronte e chiusi gli occhi. Il cuore aveva preso a battermi forte, perché dannazione? Perché non stava calmo? Dovevo solo entrare in una stanza, mica disinnescare una bomba! Presi un respiro profondo ed entrai.

Easy EnoughWhere stories live. Discover now