2nd White Day

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Buona lettura ( • ̀ω•́ )

Mi svegliai stanchissimo e inizialmente non capii dove mi trovavo. Feci schioccare più volte la lingua sulle labbra ad occhi chiusi e poi realizzai:

*Scuola. Oh no, OH NO! Che ore sono?!*
Mi voltai a destra per vedere la sveglia ma trovai un muro azzurro
*Casa nuova!*
Mi girai a sinistra con il panico negl'occhi e confermai che tutti gli scatoloni erano ancora a terra
* OH NO! CHE CACCHIO DI ORE SONO?!*

Guardai la finestra sfocata e ringraziai il cielo di aver tirato fuori il cambio ieri sera. Misi gli occhiali, presi i vestiti e uscii dalla camera correndo verso il bagno di mia madre
* Aspetta, ma io ho un bagno mio*
Tornai indietro e mi sistemai velocemente allo specchio dopo essermi lavato e vestito; scesi le scale e andai alla ricerca di un orologio. Mamma era ai fornelli e stava cucinando una frittata dolce mentre Ipazia faceva penzolare le gambette magre dallo sgabello del piano-bar.

- Che ore sono?- chiesi sedendomi affianco ad Ip
- Buongiorno anche a te-
- Scusate, buongiorno-
- Sono le otto e mezza, vedi di arrivare in tempo per la presentazione-
- Si mamma non ti preoccupare. Tu Ip? Pronta per la scuola?-
- Non vedo l'ora!-
- Bene- sorrisi accarezzandole i capelli
- Ora mangiate che poi devo accompagnare Ipazia a scuola- disse mamma allungandoci due piatti con metà frittata ciascuno.

La scuola normalmente iniziava alle otto e dieci ma siccome ero uno studente nuovo trasferito a metà del primo quadrimestre, sarei entrato alla seconda ora, per la "presentazione" avevano detto... Io dico per "l'umiliazione".
Riempii lo zaino con qualche quaderno, l'astuccio e una bottiglia di acqua; poi misi la giacca ed uscii salutando. Era la prima volta che cambiavo città e facevo un trasloco, tutto questo era dannatamente nuovo: "dannatamente" perché non doveva succedere, tutte queste cose non sarebbero dovute mai accadere... Eppure ora mi trovavo in questo nuovo posto a frequentare un'altra scuola e dovevo anche fare una presentazione, che sapevo già sarebbe stata imbarazzante.

Subito dopo il secondo incrocio a destra della mia casa c'è la scuola. Me l'aspettavo diversa: più piccola, più gialla e più a pezzi; invece era quasi uguale al mio vecchio istituto quindi in mattoni rossi e grande abbastanza da contenere più di duemila studenti, dato che dava anche la possibilità di frequentare l'università lì.
Superai le porte di ingresso anti-panico e notai che l'interno era davvero grazioso: un cerchio riuniva sei corridoi dediti alle aule e sale professori, mentre quello centrale portava all'esterno, quindi palestra e teatro. Alla mia sinistra c'era la segreteria con una bidella tondeggiante che mi squadrava con circospezione
- Sei quello nuovo?-
* Come siamo gentili*

- Si- le risposi seccamente. Già mi stava antipatica.
- Allora vieni con me, che ti porto nella tua classe-

Seguii la sua camminata buffa fino ad un'aula in fondo al corridoio all' estrema destra. Sembrava di trovarsi in un'enorme ragnatela, con tutte le aule disposte come prede catturate.

La signora fermò di fronte ad una porta con la targhetta "quinto effe" e notai, con un sorriso che aveva un quadrato di vetro opaco, come nelle serie tv americane.
La signora fece un gesto secco con la mano come per dire "resta fermo" ed entrò lasciando la porta aperta.

- C'è il ragazzo nuovo- annunciò al professore e potei sentire la classe animarsi e le ragazze del primo banco affacciarsi incuriosite alla porta; proprio una di queste si voltò subito verso gli altri
- Hei è carino!-

* Che imbarazzo!*
Vidi la bidella venirmi in contro e chiudere la porta subito dietro di lei. Che avesse sbagliato aula?

- Aspetta fuori fino a che non ti chiama-
E andò via. Sinceramente in quel preciso momento non mi importò di quanto scortese o poco delicata fosse stata la bidella: stavo pensando solo a quanto teso ed emozionato fossi di conoscere la mia nuova classe per questo ultimo anno di superiori. Chissà se avrei fatto amicizia o se ci sarebbe stato qualcuno a pestarmi di botte a fine lezioni o se mi sarei innamorato di qualcuna della classe, se avrei continuato l'università lì...
* E se qualche professore mi prendesse di mira? E se non superassi l'anno? Comunque vada ora devo calmarmi*

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