3. The Test

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Il suo kart aveva proprio deciso di fare i capricci, ma Marika non si perse d'animo. Doveva arrivare in Top 5, a tutti i costi. Sapeva che Nico e Lewis erano davanti, non sapeva precisamente in quale posizione, ma sapeva dove era lei. 

"Solo tre giri. Solo tre giri." Si ripeteva nella mente. Si trovava in settima posizione, a causa di uno scontro  avvenuto davanti a lei, che l'aveva fatta sterzare bruscamente e perdere così tre posizioni.

Due giri. Solo due giri. Curva dopo curva tentò di avvicinarsi al sesto, che era a sua volta impegnato in una battaglia serrata col quinto. Ormai i due erano quasi fianco a fianco, quando a un certo punto si toccarono e uno dei due ne uscì con una gomma esplosa, mentre l'altro cominciò a zig-zare per la pista. Marika cercò di evitarlo e intravide negli specchietti che quello dietro di lei perse invece qualche secondo in più nell'evitare l'altro pilota. Il pilota davanti a lei aveva evidenti difficoltà a mantenere il volante del suo kart. Mancavano poco meno di due giri. Doveva aspettare il momento giusto per superarlo. 

"Non mi abbandonare, ti prego non mi abbandonare!" Sussurrò, come se il suo kart potesse davvero sentirla. Mancava metà giro e la gara sarebbe finita. Era quasi accanto al quinto, che ancora sbandava sul suo kart, e per poco non prese Marika in pieno, buttandola fuori. Ma lei restò tutto il tempo a guardare le sue mosse, piuttosto che guardare avanti, e riuscì a superarlo.

In pochi secondi, varcò la linea del traguardo. Era quinta.

Arrivò sotto il podio, scese dal suo kart e trovò Nico e Lewis che la aspettavano per festeggiare. Si abbracciarono saltellando, come facevano sempre, ma questa volta era ancora più speciale. Tutti e tre avevano la possibilità di fare quel test, ce l'avevano fatta.

"Com'è finita?" Nonostante tutto, i tre avevano ancora una battaglia per il campionato in sospeso.

"Indovina chi ha vinto?" Stavolta Lewis non aveva uno sguardo da trionfatore, ma lanciò invece una occhiataccia a Nico.

"E indovina chi non sale sul podio oggi?" Gli rispose lui, facendo l'imitazione del suo accento inglese. Lewis per tutta risposta gli fece in gestaccio, ma scoppiò comunque a ridere insieme agli altri due.

Stavano per lasciare andare Nico alla premiazione, quando sentirono delle urla provenire dall'altra parte del park fermé.

"Lei non si merita di stare qui e non si merita di fare quel test! Sono stato buttato fuori, ma avrei vinto, esigo che sia io a fare il test! Ragazzine che credono di poter guidare!" Il ragazzino continuò ad urlare, ed era facile dedurre che ce l'avesse proprio con Marika, essendo lei l'unica ragazza in griglia.

"Lascialo stare, andiamo.." Nico le circondò e spalle con un braccio e cercò di trascinarla via, aiutato da Lewis. Entrambi sapevano cosa volesse dire irritarla, ed entrambi lo avevano già provato sulla loro pelle.

Marika vide suo padre in lontananza che le faceva segno di raggiungerla e non reagire. Ma proprio quell'idiota non smetteva di urlare e stava facendo di tutto per richiamare l'attenzione dei commissari di gara.

Si fermò e fece un respiro profondo.

"No, non lo fare! Ti prego, vieni via!" Nico la implorò un'ultima volta, ma sapeva già che era del tutto inutile. Marika lasciò il casco a Lewis, per evitare di utilizzarlo come arma, si voltò e si diresse verso quello stupido idiota che stava per fare a meno di entrambe le gambe almeno per i prossimi sei mesi. O almeno, questo era ciò che Marika aveva in mente.

Si avvicinò a lui, lasciando solo pochi centimetri fra di loro. Riuscì a vedere Campos, che li osservava divertito, e un ragazzino accanto a lui, sicuramente più grande di lei, che doveva essere il pilota da battere.

I hate you I love you ~ Fernando AlonsoWhere stories live. Discover now