5. Highlights

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Melbourne 2008

"Allora, tutto chiaro? Qualcuno ha qualcos'altro da aggiungere? No?" Pedro de la Rosa si guardò intorno, cercando facce contrariate, ma nessuna delle 22 facce di fronte a lui sembrava voler obiettare qualcosa.

"Perfetto. Buon inizio di stagione a tutti, allora!" Tutti si alzarono per tornare ai rispettivi box. Le riunioni del GPDA erano ormai, più che un obbligo, una mera abitudine, soprattutto per il primo Gran Premio della stagione. Cosa c'era poi da dire, a parte i soliti convenevoli?

Marika era rimasta in silenzio per tutto il tempo durante la riunione. Era rimasta in fondo, più che altro ad ascoltare, cercando di ambientarsi in quella che sarebbe stata la sua nuova routine.

"Allora, pronta?" Nico la raggiunse nel corridoio, mentre si dirigeva anche lui verso la pit lane, per prepararsi alle prime prove libere.

"Prontissima. Devo solo abituarmi a correre nel paddock per essere puntuale." Le interviste non le piacevano.

Ovviamente era diventata il nuovo fenomeno da baraccone dell'intero Circus, e lei si sentiva proprio un animale allo zoo. Le cose erano peggiorate quando in una intervista le chiesero se l'unico modo per vincere sarebbe stato quello di distrarre tutti gli altri con la "sua femminilità". Ma lei aveva prontamente letto tra le righe e per poco non aveva tirato il microfono addosso al giornalista. Così la squadra le aveva affidato una addetta stampa, che la seguiva ovunque, o meglio, le dava un calcetto appena qualcuno le diceva qualcosa di dubbia interpretazione.

Anche Lewis li raggiunse e si fermarono a parlare, mentre gli altri piloti passavano accanto a loro salutandoli.

"Ciao! Non ci siamo ancora presentati! Mark Webber, piacere di conoscerti!" Marika ricambiò la stretta di mano e salutò brevemente il pilota australiano, che non aveva ancora avuto l'occasione di conoscere, nemmeno durante i test.

Anche Mark andò via, lasciandoli nuovamente alle loro chiacchiere.

"Kovalainen, quindi, eh?"

"Già," le rispose l'inglese "sarà praticamente una passeggiata dopo l'anno scorso."

La ragione della scontentezza di Lewis passava di li proprio in quel momento. Non aveva più addosso la t-shirt della McLaren, ma vestiva i nuovi colori della Renault, avendo scambiato sedile proprio con Kovalainen.

"Ciao Nico." Fu l'unica cosa che disse quando passò accanto ai tre, senza degnare di uno sguardo né il suo ex compagno, né la rookie del momento.

"Ciao, Fernando..." Mormorò il biondo.

"E' sempre così stronzo?" E no. Potevano fermarla davanti ai giornalisti. Ma non li. Non con Lewis a darle corda. Non con lui.

"Anche peggio. Se l'è presa perché non ha vinto il mondiale. Voleva fare il re l'anno scorso." Anche Lewis parlò abbastanza forte perché lui potesse sentirlo.

"Chissà perché ce l'ha con me, invece. Non sarà mica per quella sconfitta... Quando? Otto anni fa?" Ma prima che lei avesse finito di parlare lui si era già fermato, e appena lei chiuse bocca, si girò e le si parò davanti.

"Tu saresti?"

"Lei è Marika Serra, nuova pilota della Honda." Nico tentò di stemperare gli animi, sapendo già come sarebbe andata a finire.

"In realtà io e te ci conosciamo. Sono la ragazzina che ti ha sconfitto in uno stupido test, anni fa. Sai, non è carino ignorare la gente." Gli fece un sorrisetto strafottente, mentre Lewis se la rideva li accanto.

Lui la guardò dall'alto in basso. "Non mi ricordo di te. E non credo sia necessario perdere tempo ad imparare il tuo nome. Si stancheranno del nuovo fenomeno mediatico molto presto, capiranno che sei incapace e prima della fine della stagione ti sarai già tolta dai piedi." Parlò con voce serissima, ma Marika proprio non ce la faceva a restare seria.

I hate you I love you ~ Fernando AlonsoWhere stories live. Discover now