8. Let's get it started

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Melbourne 2011

"Davvero, dovresti cercarti un fidanzato, noi possiamo aiutarti." Marika sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
"Non ho bisogno di aiuto per cercare un fidanzato. Semplicemente non ne voglio uno. Dovresti smetterla con questa storia, Nico.. " Il sole splendeva su Melbourne, così come i flash dei fotografi che non facevano altro che inseguirli. Non che avesse mai smesso di essere una dei più ricercati del Paddock, ma sembrava che la sua nuova uniforme rossa avesse peggiorato la situazione.
"No, non la smetto. Nico, diglielo!"
"Ha ragione lui, e lo sai." Marika guardò il suo ex compagno di squadra.
"Due Nico al prezzo di uno, come faccio a liberarmi di voi in un solo colpo?"
"Non puoi." Rispose Hulk, mettendosi gli occhiali da sole. Nico e Marika erano diventati buoni amici, un po' come era accaduto con la maggior parte dei piloti del Paddock. Così come accadeva con Rosberg, Marika e Nico scherzavano spesso, talvolta anche prendendosi in giro.
"Ricordami perché tu sei qui, prima di tutto."
Alla fine della stagione precedente, pur avendo segnato una pole position al GP del Brasile, il tedesco era stato appiedato dalla Williams, ed era stato ingaggiato come terzo pilota dalla Force India.
"I terzi piloti ci sono sempre, sai, devo intervenire in caso ci sia bisogno di un supereroe!" Rise, alludendo all'abbreviazione del suo cognome.
"Vedendo chi ha preso il nostro posto in Williams, direi proprio che ci potrebbe scappare il ferito..." Sia lei che Rosberg guardarono il venezuelano in questione, entrambi sperando che il nuovo pilota della Williams stesse il più lontano possibile da loro.
"In ogni caso... dovresti trovarti un fidanzato."
"Concordo. È fidanzato anche Lewis, dai... ormai hai la tua età."
L'Italiana lo guardò storto. "Siamo coetanei, idiota."
"Si, ma io me li porto meglio.. Comunque, ci conosciamo da una vita e non ho ancora capito qual è il tuo tipo. Su, dicci.."
"Biondo." Rispose prontamente. Era una bugia. I biondi le erano piaciuti solo nelle boyband.
"Ok, facile. Noi due." Hulk abbracciò l'altro Nico mettendosi in mostra.
"Anche no." Rise, scuotendo la testa. Cosa aveva fatto per scegliersi degli amici così?
"Io sono fidanzato, comunque.. con Jenson non è scattata? Dicevi che ti piaceva, quando eravamo in Formula 3..."
"Non lo chiamavano Principe Azzurro per caso.. comunque no. Assolutamente no."
"Ok. L'ho trovato. Questo è perfetto. Charles Pic." Disse con aria solenne mentre lo guardava scendere le scale e aggiustarsi il ciuffo. Gli parve di sentire dei sospiri da parte di tutte le donne presenti. Tranne Marika, ovvio.
"O mio Dio, smettetela! E poi sembra la versione bionda del nanetto dei Take That!" Rise per non piangere. Periodicamente Nico aveva provato ad accasarla con suoi amici sparsi nel mondo, o nel Paddock, ma non era servito a niente. Lei non ci pensava, anzi, l'amore era l'ultima cosa a cui pensava.
"Hai 26 anni, dovresti mettere la testa a posto!"
"Quello accanto a Pic chi è?" Disse, ignorando Nico mentre osservava un ragazzino moro, coi capelli ricci.
"Terzo pilota Toro Rosso credo. Daniel, si. Quello che ad Abu Dhabi ha stracciato Seb nei test... ah eccolo qui!"
Marika guardò il neo campione del mondo che si sistemava il cappellino mentre cercava di non far cadere la sua lattina di Red Bull.
"Chi ha stracciato chi?"
"Il ricciolino. Daniel. Ha una buona base, quello diventa un gran figo tra qualche anno." Osservò lei.
"Non avevi detto che ti piacciono biondi? E non fare apprezzamenti, come fai di solito.. lui capisce l'italiano..." le suggerì Nico.
"E comunque non mi ha stracciato nessuno! Gliel'ho lasciato fare." Sebastian fece un cenno di noncuranza con la mano per rimarcare il concetto.
"Com'è che sei campione del mondo? A volte non me lo spiego, lo sai?" Sebastian aveva vinto il titolo a discapito di Mark Webber e Alonso. Tanto serio e concentrato in pista, quanto divertente e giocherellone fuori.
"Se ne hai vinto uno tu, io posso vincerne almeno 5!" Le fece l'occhiolino.
"Certo, come no. Tre tedeschi tutti insieme. Che ho fatto di male, oggi?" Alzò gli occhi al cielo, cercando di nascondere un sorriso. In realtà quei tre le piacevano un sacco.
"Sei fortunata, invece. Allora? Di che parlavate?" Sebastian si sedette accanto a Marika.
"Le stiamo cercando un fidanzato. Le piacciono biondi. Abbiamo proposto Charles Pic."
"Oh, si, piace a tutte. Ancora non capisco perché."
"Ma anche lui non le piace."
"Perché non esci con Heikki? Hey, Heikki, vieni qui!" Sebastian urlò per chiamare il suo personal trainer che lo seguiva ovunque nel Paddock, e che in quel momento stava parlando con Fabrizio Borra, il fisioterapista di Fernando Alonso, che era proprio lì vicino.
Sentendo le urla di Sebastian, Fernando si voltò a guardare la sua nuova compagna di squadra, che era accerchiata dai tre tedeschi. Aveva sentito le loro risate, ma li aveva ignorati fino a quel momento.
"Non uscirò né con Charles, né con Heikki, né con nessun altro!"
"Dovresti sistemarti, alla tua età. Fare bambini." Sebastian fece spallucce mentre faceva cenno ad Heikki di restare lì dov'era, ma lei guardò il tedesco con orrore.
"Peccato che non siete voi uomini ad avere un pancione per 9 mesi. Io voglio guidare, non fare figli, e tanto meno voglio amoreggiare!" Rise, anche se era dannatamente seria.
Continuarono a scherzare sulla vita amorosa della nuova pilota Ferrari finché Sebastian e Hulkenberg li salutarono per andare a fare delle interviste.
"Fernando ci sta fissando." Fu la prima cosa che Nico le disse appena rimasero soli.
"Ha lo sguardo assassino? Perché secondo me ha voglia di uccidermi." Disse, mentre rispondeva ad un sms di suo padre.
"Esagerata, perché pensi sempre che tutti ti odino?"
"Non lo penso, me lo ha detto e basta." Fece una smorfia ricordando la loro prima discussione a Maranello. "Gli ho chiesto di comportarci da persone civili, e ha detto che ci avrebbe provato, ma comportarsi civilmente per lui significa ignorarmi. Non mi rivolge più la parola."
"Andrà a finire come con Lewis? Prima è passato e non vi siete nemmeno guardati." Nico li conosceva da una vita, ma ancora non riusciva a spiegarsi lo strano rapporto che avevano instaurato quei due. Si ignoravano, o meglio odiavano, quando erano nelle vesti di 'piloti', ma erano molto uniti nella vita di tutti i giorni.
"Cosa c'entra, a me e Lewis basta varcare l'ingresso del Paddock per tornare amici come prima. Il nostro è un patto di sangue. E comunque non so perché Fernando fa così.."
"Secondo me esageri."
"No, invece."
Nico la fissò per un minuto.
"E che ne dici, invece, di Heidfeld?"

Il pranzo del sabato era sempre piuttosto veloce: le ultime prove libere erano finite da poco, e in meno di un'ora sarebbero cominciate le qualifiche.
Le prove libere erano andate bene, ma le qualifiche erano ufficiali. Era quello il momento in cui si cominciava a spingere per davvero. Ed era difficile cercare di contenere l'emozione.
Marika continuava a fissare il piatto che Jason, il suo personal trainer, nonché colui che la costringeva ad allenarsi e la tratteneva dal mangiare cibi grassi a tutte le ore, le aveva messo davanti.
Stava mangiando lentamente, sognando invece una gustosa pizza, magari fatta da sua mamma.
Era forse uno dei primi momenti in cui era rimasta sola, quel weekend. I tavolini dell'hospitality accanto al suo erano pieni di meccanici ed ingegneri che stavano anche loro mangiando, ma Marika era rimasta sola. Jason le aveva lasciato un po' di privacy mentre parlava al telefono con i suoi genitori.
Suo padre adorava l'Australia. Aveva accompagnato i suoi figli in tanti viaggi, ma l'Australia gli era rimasta nel cuore. Quell'anno Marika lo aveva costretto a restare a casa. Era solo il debutto con la Ferrari, ma lei sentiva l'emozione della prima gara. La prima gara con addosso la tuta del team che aveva sempre sognato.
Il telefono vibrò ancora, un altro sms. L'italiana rispose sorridendo all'sms del fratello, e sentì la sedia di fronte alla sua strisciare sul pavimento. Alzò gli occhi dallo schermo e il suo sorriso si trasformò in broncio.
Ma non ci sono altre sedie?
Sospirò e continuò a mangiare. Lui non le rivolse la parola.
Ovviamente.

"Ti è andata meglio." Disse, indicando con un cenno il suo piatto. Si, decisamente nel piatto dello spagnolo c'erano più carboidrati.
Lui la ignorò, come faceva ormai da più di un mese e cominciò a mangiare. Lei fece lo stesso.
"Vai a letto con loro contemporaneamente o li dividi durante la settimana?"
Marika alzò lentamente la testa guardandosi intorno. Almeno aveva avuto la decenza di aspettare che fossero soli prima di sparare quella enorme cavolata.
"Come, prego?" Non ti arrabbiare, non ti arrabbiare, resta concentrata.
"I tuoi amici biondini." Ah, si riferiva a Nico, Hulk e Sebastian.
"Da dove salta fuori questa storia?"
"Salta e basta. Ho visto che stavi cercando altri da aggiungere alla lista.. non bastava già Ross Brawn?" La stava provocando. Lo sapeva. Non poteva essere realmente così stronzo.
Preparò il suo collaudato sorrisetto strafottente. Se era così che voleva giocare...
"Dipende. A volte contemporaneamente, altre volte preparo dei turni. Sai, è difficile cercare di incastrare tutti gli appuntamenti, troppa gente. È un peccato che tu sia venuto a saperlo in questo modo, sei l'unico del Paddock che non mi sono ancora fatta. Mi dispiace che tu l'abbia scoperto, ma proprio non mi attizzi, eh.. spero tu non ci sia rimasto male." Mantenne il suo sorrisetto per tutto il tempo e cercò di non ridere quando lo vide sbiancare. Tornò a mangiare e ad ignorarlo. Se voleva la guerra anche fuori dalla pista l'avrebbe avuta.

"Come sta la mia bambina? È pronta?"
Marika si fece strada nel box seguita da Jason mentre beveva uno dei fantastici intrugli che l'inglese le faceva sempre bere.
"Prontissima. Direi che è pronta per farli fuori tutti."
Paolo, sulla quarantina, capelli corti, brizzolati, faccia seria, ma con l'animo divertente, le rispose mentre sistemava la termocoperta sulla gomma anteriore sinistra. Faceva parte della sua pit- crew ed era stato uno dei primi ragazzi che aveva conosciuto appena arrivata a Maranello. Aveva passato lunghe giornate di lavoro e simulazioni, con loro, ma anche serate di svago e momenti divertenti. Marika poteva dire che Paolo fosse uno dei primi veri amici che aveva trovato nel suo nuovo team.
"Beh, spero sia così." Osservò prima il presidente Montezemolo che parlava con Domenicali in un angolo del box. "Spero di non fare un casino." Sussurrò. Aveva già guidato quella monoposto rosso fiammante durante i test, e le prove libere. Ma queste erano le qualifiche. Ora sarebbe diventato tutto dannatamente vero.
"Nah stai tranquilla, andrà bene. Sopratutto se batti quello lì, allora si che andrà benissimo." Paolo fece un cenno verso l'altra parte del box. L'anno prima aveva fatto parte della squadra dello spagnolo, ma aveva chiesto di cambiare lato del box una volta saputo che lei sarebbe stata la nuova pilota della Ferrari.
"Battere Dio? Mi odia già, vuoi che mi uccida già alla prima gara?" Scherzò.
"Non è che ti odia. È solo che gli metti paura." Marika lo guardò perplessa aspettando una spiegazione.
"Avresti dovuto vederlo a Monza, l'anno scorso, quando hanno dato l'annuncio che saresti stata dei nostri, anche se lui lo sapeva già prima. Tutto il box faceva già il tifo per te. Immagina che vuol dire, team italiano e pilota italiana, per lui. Si sente un po' accerchiato. Quindi fa del tuo meglio là fuori. Quello sbruffone ha proprio bisogno di una piccola bastonata."

E rieccomi! Che ne pensate?
Si accettano suggerimenti, critiche, stelline, pugni in faccia, tutto ciò che volete 😂
Sembra proprio che la convivenza nel box Ferrari sarà mooooolto tranquilla 💓
Spero che il capitolo vi piaccia

I hate you I love you ~ Fernando AlonsoWhere stories live. Discover now