Capitolo 6

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Dopo aver sentito il discorso tra la madre e i compagni, Adrien era uscito di casa correndo, e si era tolto l'anello. Ora Madeline stava indossando il Miraculous del gatto nero, e Plagg era a dir poco infuriato: stava insultando il biondo in ogni modo e lingua, mentre gli altri se lo sorbivano da più di un'ora e mezza.
"OK PLAGG! ABBIAMO CAPITO! ORA CHIUDI QUELLA CASPIO DI BOCCA! "
Chloè era scoppiata, e se non fosse stato per Alya e Brigette, che cercavano di tenerla ferma, Plagg a quell'ora sarebbe finito in un bidone della spazzatura insieme ai topi, cosa che a qualcuno non sarebbe dispiaciuto..
Lo spiritello nero si era nascosto dietro Alex, che stava piangendo dalle risate, convincendosi ancora di più sul fatto che quella ragazza fosse fantastica.
Intanto Felix era silenzioso come a suo solito, e stava digitando qualcosa sul telefono, finché non esultò di gioia per solo lui sapeva cosa.
"Si!"
"Cosa c'è Felix? "
"Ho trovato Adrien! È nella strada di fianco alla panetteria di Marinette."
"E cosa ci fa lì?"
"Lo so io. È andato in quella strada perché è lì che ha incontrato Mari "

La luce della Luna sembrava niente, in confronto a Marinette.
Si era trasformata, si, ma non era Ladybug.
Sembrava una dea : i capelli erano legati in una coda laterale, e indossava una tuta rosa elettrico con rifinimenti d'oro.
Le labbra erano socchiuse mentre gli occhi blu, contornati da una linea di matita nera, sembravano capaci di incenerire.
Anche la voce era diversa, era più adulta e consapevole, mentre sulle orecchie, gli orecchini brillavano.
"Metti giù la mia kwami."
"Ma guarda qui, la piccolina si è arrabbiata. E ora cosa fai? Mi lanci gli orecchini addosso finché non ti ridarò  questo sgorbio? Ti sbagli! Ti ho offerto un riparo, ti ho dato da mangiare e mi sono sorbita anche questo insetto insignificante... dovresti essermi grata!"
Nicole era arrivata a gridare, ed era la prima volta che Marinette la vedeva arrabbiata; fino a quel momento era sempre stata calma, ma più continuava a parlare, più assomigliava a Lila.
Non tanto per il fatto che fossero sorelle, ma perché arrabbiandosi si stava trasformando come Lila quando aveva assorbito l'akuma: le vene viola, gli occhi neri e la voce roca.
Tikki sembrava sempre più stanca, ma vedendo Marinette in quello stato, cosa che non era mai successa con nessuna portatrice, le forze le tornarono.
La corvina e Nicole si stavano sfidando con lo sguardo dai due lati opposti della stanza, ed approfittando della distrazione della mora, Tikki si liberò, svolazzando verso Mari.
La corvina agitò la mano e Nicole fu scaraventata contro il muro, picchiando la testa.
"Tu non mi hai mai veramente aiutato, mi hai ospitata solo per i tuoi scopi, e per quelli di Lila. Non so come tu sia coinvolta in questa storia, ma stai giocando con il fuoco! Lila è pericolosa anche per te! "
A quel punto l'espressione di Marinette era diventata stanca e iniziò a barcollare; Tikki cercò di aiutarla provando a sorreggerla, ma le era impossibile, così decise di entrare negli orecchini e trasformare la corvina in Ladybug.
Una volta nei panni della supereroina, Marinette sembrò recuperare le forze e, anche se Tikki non poteva sentirla, la ringraziò.
"Grazie, Tikki. Ora si torna a casa, ci riprenderemo tutto."
Quello di cui non si era accorta però, era che Nicle stava scappando, esattamente come la sorella un mese prima.

"Mari... dove sei?"
"Adrien.. "
I ragazzi avevano raggiunto Adrien nel centro della piazza, e Chloè era andata da sola a parlargli, portando Plagg con se.
"Perché se n'è andata? Perché non torna? Io non posso perderla.. "
Ora il biondo stava parlando a Chloè, ma lei non sapeva cosa dire; lei non si era mai innamorata e non sapeva cosa si provava, per questo non capiva perché avessero mandato lei da Adrien, e non Alya, che aveva perso Nino.
Doveva essere sincera, era l'unico modo, e sospirando iniziò a rispondergli.
"Adrien, io non so cosa si prova, forse sarebbe dovuta venire Alya, ma ormai sono qui, quindi mi devi sopportare, e devi sopportare anche questo discorso che probabilmente non aiuterà neanche. Mari è rimasta malissimo da quando Lila le ha fatto vedere l'immagine di te e lei che vi baciavate. Ha deciso di staccare per un po', ma non puoi biasimarla. Quest'anno tutti noi ne abbiamo passate di tutti i colori, e dei momenti di debolezza ci stanno. Ma devi stare tranquillo. Mari sa cavarsela, e sono sicura che sta tornando da noi, poi c'è Tikki con lei. E la stessa cosa vale per te. Tu sei forte quanto lei e tutti noi, e sappiamo benissimo quanto! "
"Io.. sarei forte?"
"Nonostante le pessime battute, scusa dovevo dirlo, Chat Noir non ci faceva mai mancare il suo sorriso sarcastico e determinato allo stesso tempo, ma da quando Marinette se n'è andata hai smesso di sorridere anche quando credi di farlo. Quindi quando Mari tornerà, dalle un vero sorriso. "
".. hai ragione. Andiamo"
Ad Adrien era tornata la luce negli occhi verdi, ma proprio in quel momento delle urla ruppero il silenzio creatosi. I due biondi raggiunsero il resto del gruppo e insieme di trasformarono.
Corsero sopra i tetti per non dare sospetti, e una volta arrivati, videro il tenente Roger, il padre della compagna di classe Sabrina, ordinare al resto del corpo di polizia di recintare la zona, in modo che nessun civile rimanesse coinvolto nello scontro. I sei eroi girarono la testa e osservarlo il mostro, chi con sospetto come le ragazze, chi impressionato come Chat e Papillon, mentre Tortoise rimaneva impassibile : era un lupo all'apparenza normale, ma gli occhi erano viola, e gli artigli di metallo.
"Cavoli.. ce l'hanno proprio su con il viola..."
Borbottò Chat, mentre prendeva il suo bastone e saltava giù dal tetto.
"Tenente Roger! Delimiti il perimetro! Ci occupiamo noi di questo qui!"
"Grazie Chat Noir. Ce ne occupiamo subito."
E mentre la polizia lasciava spazio per combattere, gli eroi escogitavano un piano per sconfiggere il lupo.
Erano quasi pronti, quando Lila comparve accanto al mostro.
"Allora? Avete intenzione di accettare? Perché vi avverto, questo lupo può essere sconfitto solo dal Lucky Charm, ma Ladybug non è con voi, giusto?"
In quel momento Lila stava guardando Chat, come se volesse fargli perdere tutte le speranze di riavere indietro la corvina.
"Se non mi consegnerete i Miraculous, ordinerò al mostro di attaccare la città, e non sarò certo io a fermarlo."
"Perché non combatti? Perché non sei capace e ti nascondi dietro i tuoi mostri per non perdere in prima linea?"
Chat la stava provocando, ormai era una sfida non solo per salvare Parigi, ma anche per sapere chi fosse più forte, perché l'odio che provavano l'uno per l'altra aveva superato ogni cosa.
"Bene. Combattiamo."
Nel frattempo, una figura nell'ombra osservava i superiori e Lila combattere, senza intervenire.
La battaglia era vista da tutti, sia dal vivo sia dalla tv.
Da una parte gli eroi attaccavano senza usare i poteri speciali, dall'altra Lila schioccava le dita e tutti gli attacchi venivano neutralizzati.
Poi, Lila sferrò un attacco a tutti e sei gli avversari, e una farfalla nera si disegnò sul petto degli eroi, che si contorcevano dal dolore a causa delle scariche elettriche.
"Adesso me li volete dare i Miraculous?"
Silenzio.
"Ho detto: ora mi date i Miraculous?"
"Va bene. Ma solo se poi lascerei per sempre Parigi e non farai più danni neanche al resto del mondo."
"Bene. Abbiamo finito."
Chat aveva accettato. Lila aveva vinto, e stava per prendere i Miraculous. Non c'era niente che avrebbero potuto fare. "Non arrenderti!"
La figura misteriosa era uscita allo scoperto: Ladybug.
Chat aveva le lacrime agli occhi, era tornata da lui. Finalmente.
"Non datele i Miraculous!"
Lanciò il suo yoyo contro i sei eroi e le farfalle scomparvero, mentre erano ancora tutti sorpresi di vedere la supereroina in rosso e nero.
Tornarono tutti a combattere, ma Volpina era distratta, e il lupo la morsichò alla gamba.
La supereroina cadde in ginocchio, mentre Lila si avvicinava soddisfatta invocando le akume.
Con il Lucky Charm, Ladybug e gli altri eroi avevano momentaneamente neutralizzato il lupo, e stavano correndo ad aiutare Volpina. Ma Lila era pronta, e catturando l'eroina arancione, se ne andò, senza che nessuno potesse fare niente.
"Volpina!"

Fidati di Me || MLB Where stories live. Discover now