Capitolo 18

645 36 14
                                    

Leggete spazio autrice per favore

"Adrien, bloccala."
Marinette fissava Nicole con sguardo glaciale, mentre Adrien bloccava le braccia alla nuova arrivata e la portava in salotto.
Il gruppo seguì Adrien e Nicole in salotto, dove si sedettero tutti, mentre Chloè andava a preparare qualcosa da bere.
Madeline era momentaneamente nel suo studio che riposava, e non sapeva ancora dell'arrivo di Nicole, quindi era meglio non scatenare una rissa al momento.
"Cosa ci fai qui?"
"Mi serve il vostro aiuto."
"E cosa ti fa pensare che ti daremo una mano?"
"Perché se l'akuma dentro mia sorella se ne va, io posso riavere la mia famiglia, e voi non avrete più alcun problema con Lila."
"Perché vieni proprio da noi, sapendo che potremmo sbatterti fuori da un momento all'altro?"
"Perché siete gli eroi di Parigi. Voi siete capaci di tutto, per favore, dovete aiutarmi."
"Sicura che non sia solo un trucco?"
"Alla fine vogliamo la stessa cosa, solo in modo diverso. Voi pensate che sia Lila il nemico, ma è l'akuma."
"Non hai risposto alla nostra domanda."
"No. Non è un trucco. Pensate davvero che manderei all'aria l'unica soluzione che ho per riavere la mia famiglia?"
"Cosa si può fare per sconfiggerla?"
"Quindi mi aiuterete?"
In quel momento entrò in salotto Chloè, con sei tazze di tè.
Aveva uno strano luccichio negli occhi, come se avesse trovato quello che cercava da molto tempo.
Nicole era quasi certa di sapere di cosa si trattava, ma non poteva averne la conferma così, su due piedi.
"Non abbiamo detto che ti aiuteremo."
"Allora io non vi darò informazioni fino a quando non avremo un accordo."
"Furba la ragazza.."
"Adrien!"
"My Lady, non si può negare. Ci sa fare con i patti e cose simili, si vede a prima vista."
"Non me ne parlare.."
"Nicole, cosa non ci hai detto?"
"Un sacco di cose."
"Seriamente, perché ti sei rabbuiata quando Adrien ha detto che sei dotata per quel genere di cose?"
"Mia madre qualche anno fa mi ha chiamato dicendo che avrei dovuto prendere il comando nell'azienda di famiglia. A lei non è mai importato né di Lila, nè di me, le interessano solo i soldi. Però io ho accettato.."
"Perché?"
"Dopo un mese da quella chiamata, Lila peggiorava sempre più velocemente, allora mia madre mi ha proposto un patto: io dirigevo l'azienda e lei pagava le spese per le medicine e tutto quello che serviva a Lila."
"Gli effetti delle akume possono essere curati con le medicine?"
"No, ma ho scoperto che possono rallentarli. Il problema è che oggi l'akuma ha preso il controllo di Lila.. i-io non sapevo che fare.."
"E sei venuta da noi."
"Si.."
"Ma non sembri tanto convinta."
"È che voi dovreste essere il nemico, ma io sono qui.."
"Se pensi che ti tortureremo o cose simili, sei sulla strada sbagliata."
Ci fu un momento di silenzio, in cui Marinette, Adrien, Alya, Chloè e Alex si scambiarono di sfuggita uno sguardo, per poi girarsi verso Nicole e lasciare parlare la corvina.
"Abbiamo un accordo."
"Ora però devi dirci quello che sai."

Guardava la loro immagine con sufficienza, senza mostrare nessuna emozione.
Aveva sempre pensato di fare tutto il possibile per loro, certo, ma a modo suo. Non era mai stata la loro preferita, e non poteva biasimarle, non essendo mai presente, ma se da piccola aveva imparato una cosa, era che prima o poi tutti ti lasciano, quindi aveva imparato a distaccarsi dal mondo e non affezionarsi a nessuno, nemmeno alla sua famiglia.
Era sempre stata severa, anche se maggiormente con la più piccola, mentre la sorella maggiore era più libera.
Aveva perso le loro tracce da sette anni, quando erano andate a vivere con il padre, e non le aveva più cercate, almeno fino a quando non aveva avuto bisogno di una delle due.
Era sempre stata più severa con la piccola perché non condivideva i suoi ideali, mentre la più grande era come una marionetta, facile da controllare, ed era anche per questo che la lasciava più libera. Ma ora basta.
Ora doveva riprendere il controllo.

Si svegliò di soprassalto, dopo l'ennesimo incubo.
Sempre la stessa scena: Ladybug e Chat Noir in fin di vita.
Non le piaceva affatto quello che sognava, e la maggior parte delle volte non riuscendo a prendere di nuovo sonno, la mattina scattava via dal letto cercando di dimenticare gli incubi della notte e arrivava a scuola con delle borse sotto gli occhi. Questo succedeva da quando aveva il Miraculous.
La stanza era immersa nel buio, ma non riusciva di nuovo a dormire.
Aveva assistito in diretta all'ultimo scontro tra gli eroi parigini e il grifone, ma non aveva avuto il coraggio di intervenire.
Avendo un Miraculous non avrebbe dovuto temere un attacco del genere, infatti si era trasformata ed era corsa a Piazza de La Concorde, ma una volta lì i suoi piedi erano come incollati a terra. Era restata nell'ombra senza fiatare, anche quando Tortoise era stato colpito da una fiammata, ma aveva fatto in tempo a vedere su due tetti dall'altra parte della strada altre due figure.
Non sapeva chi fossero, non li aveva riconosciuti nonostante fosse giorno, ma la loro immagine nella penombra le era rimasta impressa e non riusciva a non pensarci.
Erano dei nemici o degli alleati?
Perché non si mostravano?
"Va tutto bene?"
"Si Nooro, tranquillo. Ho tutto sotto controllo."
"Sai che io sarò sempre con te vero?"
"Certo piccolo, e ti dirò una cosa, prima o poi ti stancherai di seguirmi."
"Ma devo farlo comunque."
Nooro fece l'occhiolino alla sua giovane portatrice, per poi baciarla sulla guancia e tornare nel suo lettino, costruito dalla ragazzina quando aveva ricevuto il Miraculous.
Era piccola, ma sapeva che questa volta era quella giusta.
I portatori del Miraculous della farfalla erano generalmente calmi, ma lei era sempre pronta ad imparare e sembrava avere una riserva di energia infinita. Il suo unico difetto? Tendeva a non credere in se, e questo non le dava la possibilità di mostrare agli altri e a sé stessa quando valeva.
Ma la prossima volta avrebbe reagito, e avrebbe dimostrato quanto valeva.

Era mezzogiorno, Marinette era appena uscita uscita da scuola. Voleva fare una sorpresa ad Adrien, così si avviò verso l'università di economia che frequentavano lui e Chloè. Camminó tranquillamente, dato che Adrien usciva all'una, e per la prima volta dopo tanto tempo, si rilassò veramente.
Durante i tre anni in cui Lila non si era fatta vedere, non si era mai presa un attimo di pausa nel caso avesse dovuto affrontare un mostro come il grifone all'improvviso, ma adesso, nonostante la situazione, si stava rilassando. Non sapeva neanche il come o il perché, ma era una sensazione che non provava da molto tempo, ed era liberatorio non dover pensare a niente, anche solo per cinque minuti.
Tikki uscì dalla borsetta, e guardando la sua portatrice, ripensò alla conversazione avuta con Plagg il giorno prima.
Adrien e Marinette stavano dormendo insieme la notte dopo l'attacco del grifone, ma Plagg non riusciva a dormire, così andò da Tikki, trovandola sveglia.
"Perché non dormi?"
"Potrei farti la stessa domanda."
"Senti anche tu qualcosa di diverso?"
"Cosa intendi?"
"Quando ho incontrato Adrien ho sentito qualcosa di diverso rispetto a quando ho incontrato gli altri portatori. La sensazione era la stessa di quando i nostri poteri si sono uniti per la prima volta all'epoca egizia."
"Marinette e Adrien sono speciali, e non dipende solo dal fatto che posseggano il Miraculous. Anch'io ho avvertito qualcosa di diverso, ma non so spiegarlo. È come un avvertimento.. Ma nel caso dovesse succedere quello che accadde a Lung e Sophie, questa volta saremo pronti. Non accadrà di nuovo."

"Tikki ci sei?"
Marinette risvegliò la sua kwami dal suo stato di trance, mentre quest'ultima scuoteva il capo e si guardava in giro confusa.
"Scusa, puoi ripetere?"
"Tutto bene Tikki?"
"Certo, perché dovrebbe esserci qualcosa che non va?"
"Avevi lo sguardo assente e sembravi pensierosa.. sicura che non c'è niente che non va?"
"Ovvio, ora vai da Adrien, credo di averlo visto vicino alle scale."
"Ok.."
Tikki si nascose, non prima di ricevere un altro sguardo preoccupato da Marinette, infine la corvina si avviò verso Adrien.
Erano ad un metro di distanza, anche Adrien si era accorto di lei, ma una figura si sovrappose tra loro.
"Adrien, amore mio, dove vai?"
"Scusami?"
Una ragazza castana e poco più alta di Marinette si era appiccicata al braccio di Adrien, mentre questo sbuffava esasperato.
La ragazza guardava Adrien con sfuardo possessivo, in seguito concentrò il suo sguardo su Marinette.
"Tu chi sei?"
"La futura ragazza di Adrien, Dominique Legrand. Chissà la povera sfigata che pensa che Adrien la ami. Mi immagino la sua faccia quando il mio amore la lascerà per me."
Marinette era senza parole, seriamente quella ragazza pensava di portargli via Adrien?
"Ti conviene abbassare la cresta bambina viziata. Si dà il caso che Adrien sia il mio ragazzo, e che l'anello che porto al dito è il suo. Questo vuol dire che Adrien è mio, quindi leva le tende perché con la fatica che ho fatto per averlo al mio fianco, mi rifiuto di perderlo e di farmi rimpiazzare da una bambinetta che non sa neanche cosa vuol dire avere una relazione."
Detto questo, prese Adrien per un braccio e lo trascinò via dalle grinfie di quella strega.
Quando furono sulla limousine, Marinette si girò ancora infuriata verso Adrien.
"Con quale diritto mi da della sfigata e ti sta attaccata come una cozza?!"
"Gelosa mon amour?"
"Di quella? Ma neanche se mi pagano."

Guardò ancora una volta la camera di Marinette, soffermandosi sulle foto appese alla parete, che raffiguravano Adrien.
Lo odiava per avergliela portata via, ma doveva attenersi al piano, altrimenti Lila gliela avrebbe fatta pagare. Non gli piaceva per niente ricevere ordini da quella ragazzina, ma era l'unico modo per fare in modo che Marinette fosse sua.
Controllò che tutto fosse in ordine, diede un'ultima occhiata a quello che aveva lasciato sulla scrivania, e uscì dalla finestra un secondo prima che la corvina fece il suo ingresso in camera.
La guardò stendersi sul letto e chiudere gli occhi. Poi notò il bigliettino.
Era ora di andarsene.
Scomparve dal terrazzino come un'ombra, mentre Marinette leggeva il biglietto.
'Sto venendo a prenderti'
Avrebbe riconosciuto la sua scrittura ovunque, avendola vista per anni da piccola.
Le salirono le lacrime agli occhi, ma le ricacciò indietro e corse fuori dalla stanza, digitando sul telefono il numero di Adrien e degli altri.
Ora oltre a Lila, avevano un altro problema.

N. A
Allora, finalmente ho aggiornato, ho appena trovato Wifi e ci ho messo una vita a scrivere il capitolo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, avete letto di una Nicole preoccupata per Lila, il Miraculous di Nooro è a Parigi e forse anche quelli del pavone e della farfalla.
Ho aggiunto e fatto ritornare alcuni personaggi, ma ho bisogno della vostra opinione per una cosa.
Spoiler ⬇
Devo far accadere qualcosa ad uno dei portatori, scrivetemi nei commenti a quale fareste accadere qualcosa.

Fidati di Me || MLB Où les histoires vivent. Découvrez maintenant