Capitolo 21

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"Sebastien! Come stai? Vuoi qualcosa da bere? Vuoi mangiare? Oh quanto mi sei mancato!"
"Non sai quanto è bello poterti abbracciare di nuovo.."
"Perché te ne sei andato?"
"Marinette, io non avrei voluto abbandonarti.."
"Spiagami."
"Ok."
Marinette e Sebastien ignorarono tutti gli altri e cominciarono a parlare, mentre Adrien diventava rosso di rabbia. Lo ammetteva, era geloso, ma il fatto che quel biondino avesse fatto soffrire Marinette andandosene fingendosi morto, per poi ritornare all'improvviso in quel modo, non gli andava giù. Per niente.
Nonostante tutto, Marinette sembrava veramente felice, quindi decise -per il momento- di lasciare che il biondino parlasse.
Andarono tutti nella sala da pranzo, e mentre Nicole fissava insistentemente Chloè, sempre più sicura riguardo quello che pensava, Sebastien cominciò a raccontare.
"Io non ho mai voluto abbandonarti Marinette, e neanche farti soffrire. Tu sapevi che da piccolo avevo un segreto che non ti avevo mai rivelato, e tu ci scherzavi sopra, ma quel segreto non era tanto bello come pensavi tu. Sapevi quanto mio padre fosse severo, infatti spesso, quando si arrabbiava, arrivava a usare le mani su me e mia mamma. L'incendio era solo un modo per sfuggirgli. Avrei voluto dirtelo, ma era per la tua sicurezza.
Io e mia madre stavamo ancora cercando un modo, una scusa, quando per sbaglio un asciuga piatti prese fuoco e finì con l'incendiare tutta la casa. Io e mia madre riuscimmo a scappare ed andammo in Germania, ma m-mio padre.."
"Allora di chi erano i cadaveri ritrovati?"
"Probabilmente saranno stati i fantocci che usava mio padre in palestra.."
"Sebastien.."
Erano tutti in silenzio, quando d'un tratto Adrien si alzò di scatto, sotto lo sguardo di tutti, e con voce ferma intimò a Sebastien di seguirlo.
Una volta in camera del modello, i due biondi si guardarono per qualche istante, poi Adrien cominciò a parlare.
"Senti, non so chi tu creda di essere ma non provare a far soffrire Marinette. Io la amo più di qualsiasi altra cosa al mondo e non ho intenzione di vederla star male per uno come te, o di perderla per uno come te. Non mi piaci, lasciatelo dire, la mia ragazza è stata malissimo per quello che hai fatto, e io ho giurato di proteggerla, anche a costo della mia vita, quindi gira alla larga!"
"Fermo fermo fermo. Tu pensi che io sia innamorato di Marinette?"
"Beh.. si!"
Sebastien scoppiò a ridere, mentre Plagg, che fino a quel momento si era ingozzato di Camembert, posò lo sguardo sul suo portatore, che sembrava alquanto confuso.
"Moccioso, è ovvio che non è innamorato di lei!"
"Davvero?"
"Davvero! Io amo Marinette con tutto il mio cuore, ma il mio è un amore fraterno!"
"Oh.. in questo caso.. Non farla soffrire comunque."
"Non è mai stata mia intenzione credimi."

Appena dopo che Adrien e Sebastien uscirono, Alya e Marinette iniziarono a confabulare tra loro, tenendo fuori tutti gli altri.
Harry e Carly facevano altrettanto, allora a Chloè non rimaneva che girarsi i pollici e lanciare ogni tanto occhiate furtive a Nicole e alle sue due migliori amiche, consolata dalla rassicurante stretta di Alex.
Le guardava e non poteva fare a meno di sentirsi esclusa. Da quando era entrata nel gruppo tutti l'avevano trattata come un'amica di vecchi a data, era diventata la migliore amica di Marinette e Alya, ma sapeva che comunque il rapporto tra le due era più profondo. Era per questo che si sentiva esclusa.
Guardò il ciondolo che portava al collo, e all'improvviso alzò la testa, sentendosi chiamata dalla persona davanti a lei.
"Devo dirti una cosa."
Seguì Nicole con circospezione e sotto lo sguardo attento di Alex, aspettandosi da un momento all'altro una qualche imboscata, imboscata che non arrivò.
"Cosa c'è?"
"Fammi vedere il ciondolo che porti al collo. Subito."
"Cosa ti fa pensare che voglia farti vedere il ciondolo?"
"Senti, se è quello che penso devi stare attenta. Non sai con cosa stai giocando e quel coso è pericoloso."
"Certo, perché tutti sanno quello che fanno! Tutti sanno quello quello che dicono! Tutti tranne me! Ho scoperto che questo ciondolo può far avverare i desideri, io posso tornare indietro, posso di nuovo essere una portatrice! E tu vorresti impedirmelo?"
"Non voglio proibirti proprio niente, ma quel ciondolo non sempre ti da quello che vuoi. Io avevo desiderato che tu guarissi per poter ricongiungere al più presto tutti e sette i Miraculous, e ci hanno messo ben tre anni! Il ciondolo di Kai è una reliquia nata dall'unione del Miraculous della coccinella e del gatto nero, è l'ultimo rimasto in tutta la terra, tu non puoi usare tanto alla leggera quella collana! Poi chi ti assicura che una volta che potrai nuovamente fare attività fisica ti ridarranno il Miraculous? Adesso è in mano all'altra biondina, pensi che glielo toglieranno?"
"Facciamo così. Tu non dici niente agli altri e io non esprimo nessun desiderio per ora, ok?"
"Fa attenzione."

Gli occhi vitrei e spenti di Lila vagavano per la stanza nella quale, la sera precedente, aveva commesso l'errore più grande di tutta la sua vita.
Non voleva ripensare a quel momento, ma la sua mente non riusciva a togliersi l'immagine di sua madre stesa a terra.
Da sola non avrebbe mai potuto fare una cosa simile, infatti l'akuma aveva preso il controllo, e da lì aveva dimenticato tutto, anche se quella mattina aveva collegato ciò che era accaduto con ciò che le si era mostrato all'ingresso dell'appartamento, facendola sentire un mostro.
Non che fosse la prima volta.
Alcune macchie di sangue erano rimaste impresse sulle piastrelle marroncine del pavimento, e questo non faceva che aumentare l'agitazione in lei.
Non sapeva come, ma quando era sotto il controllo dell'akuma, si era liberata del corpo di Anastasia Rossi, e i ricordi le battevano in testa come un pugno nello stomaco.
Non ricordava bene i particolari, e neanche ci teneva a saperli, ricordava solo la discussione con la madre. Si erano dette delle cose che si erano tenute dentro per anni, ma Lila non rimpiangeva affatto la discussione della sera prima.
Rimpiangeva però di aver ucciso sua madre a sangue freddo.
Un pensiero le balenò in testa, e subito si agitò. E Nicole? Come l'avrebbe presa? L'avrebbe odiata? Le avrebbe dato del mostro? 
Non poteva saperlo finché non sarebbe tornata a casa, ed anche Sebastien.
Era da due o tre giorni che sparivano per tutta la giornata, ma Lila non aveva idea che la stessero aiutando. Infondo, come poteva?
Poi sentì di nuovo la stretta allo stomaco, e quando l'akuma prese il sopravvento su di lei, liberò dalla gabbia un altro dei suoi animali, che sparì in una nuvola viola con lo scopo di seminare il terrore a Parigi.
Fortunatamente, l'akuma la lasciò subito libera, e dopo aver ripreso fiato, cominciò ad avviarsi verso la sua camera.
Ma ancora nel corridoio, a metà strada, sentì la porta sbattere.
Nicole e Sebastien erano tornati.

"Seriamente, Lila ha un zoo? Come fa ad avere così tanti animali?"
"Chat!"
"Cosa?"
I sei eroi di Parigi erano arrivati davanti alla Tour Eiffel, dove una tigre era stata circondata dalle forze dell'ordine e i cittadini scappavano terrorizzati.
Anche la portatrice del Miraculous della farfalla era sul posto, ma era ancora nascosta dietro dei palazzi. Osservava la scena mentre Ladybug ideava un piano e contemporaneamente fronteggiava la tigre insieme ai suoi compagni, aspettando il momento adatto per intervenire.
Intanto l'animale era stato accerchiato, e ringhiava minaccioso contro i sei.
Gli occhi viola sembravano poter lanciare fulmini, e prima che Paon potesse fare qualcosa, la tigre si lanciò su di lui.
Il ragazzino mise istintivamente le mani davanti al viso, ma il colpo non arrivò, perché la tigre era sospesa in aria da un gruppo di farfalle bianche.
Dietro gli eroi, ormai schierati uno di fianco all'altro vicino a Paon, si sentirono dei passi e una ragazza con una tuta lilla mosse la mano verso le farfalle, le quali risposero all'ordine e portarono via la tigre.
Paon, una volta tornato a respirare, si girò verso la ragazza e incontrò i suoi occhi nocciola.
Indossava una tuta come gli altri eroi, solo di colore lilla, una maschera del medesimo colore e una cintura bianca.
Gli stivali erano dello stesso colore della cintura, aveva i capelli castani legati in una cosa alta e, per finire, appena sotto il collo portava il Miraculous della farfalla.
Finalmente i Miraculous erano di nuovo tutti e sette insieme.

N. A
Buonsalve a tutti!
Allora... Lila ha ammazzato sua madre, Chloè ha il ciondolo di Kai, è arrivata la nuova e ultima portatrice e io non respiro. Perfetto no?
Volevo avvisarvi che compreso questo capitolo e l'epilogo mancano cinque capitoli alla fine del libro, e che non ci sarà nessun sequel o roba del genere, considerando tutte le bozze che ho creato.
Dopo questa storia -non so bene quando- pubblicherò un'altra storia di Miraculous dove ci sono anche io dentro, due one Shot su ship ancora da decidere ma che non riguarderà Miraculous e una storia tutta mia, originale, ma non quale e quando pubblicherò prima delle quattro.
Quindi, chi sarà alla fine l'ultima fantomatica portatrice? Cosa succederà quando Nicole scoprirà quello che ha fatto sua sorella? Riusciranno Adrien e Marinette a sposarsi?
L'ultima domanda non c'entra molto ma così vi faccio venire dei dubbi sui prossimi capitoli muahahaha.

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