2.

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Arriviamo al ristorante.
Non è tanto pieno.
Una giovane dai capelli neri viene verso di noi.
«Buonasera, un tavolo per due?» chiede.
Samantha annuisce e la ragazza ci indica un tavolo in fondo alla sala.
Noi ci accomodiamo e poco dopo un giovane ragazzo biondo ci porta i menù.
Io scelgo una margherita con olive e Samantha una chipster, ovvero pomodoro,mozzarella, patatine fritte e prosciutto cotto e da bere due birre.
Mentre aspettiamo, Samantha non fa che controllare e ricontrollare il trucco agli occhi.
«Sexy non è vero?» chiede, mentre arrivano le pizze.
«Chi?» inizio a tagliare la pizza e a mangiare il primo triangolino.
Vedo che Samantha alza gli occhi al cielo e io trattengo una risata.
Quel gesto lo fa sempre.
Gli viene naturale credo.
«Ma come chi?» dice esasperata e poi continua «Il ragazzo che abbiamo incontrato in ascensore. È super sexy.» dice e inizia a mangiare la pizza.
«Non ho fatto molto caso a lui.» dico sinceramente continuando a mangiare la pizza.
«E a cosa ha fatto caso?» mi guarda con sguardo malizioso. A me quasi va di traverso la pizza e Samantha scoppia a ridete.
«Smettila di ridere. Perchè pensi questo?» chiedo bevendo un sorso di birra per mandar giù la pizza.
«Be'...è cosi sexy.» dice per l'ennesima volta
«Saranno venti volte che hai detto che è sexy. Appena lo incontro gli chiedo il nome e il numero cosi vi scrivete. Contenta?» dico ironica ma Samantha prede tutto alla lettera. Annuisce e batte le mani.
Le poche persone in sala si girano a guardarci, anzi, a guardar Samantha.
Finita la cena andiamo a pagare.
«È già stato pagato.» ci informa la ragazza.
Io e Samantha ci guardiamo confuse.
«Da chi?» chiedo
«Non lo so signorina. È venuto qui un ragazzo e ha pagato tutto per voi. Ma non ho idea di chi sia mi spiace.» dice stringendosi nelle spalle a mo di scuse.
«Capisco. Arrivederci» dico e seguo Samantha fuori dal ristorante.
Arriviamo alla macchina.
«Andiamo a ballare!» urla.
Io la guardo storto.
Sa che non mi piacciono molto le discoteche, ma con Samantha non si può dire di no.
«Se proprio devo...» dico con la speranza che capisco il mio disappunto, invece salta di gioia ed entra in macchina.
Sbuffo ed entro anch'io.
Inizia a guidare.
«Chissà chi ci ha pagato la cena.» dico e lei svolta a sinistra e va sempre dritto.
«Magari qualche ammiratore segreto.» dice e io scoppio a ridere.
«Amiratore tuo, non di certo mio.»

Arriviamo in discoteca.
L'insegna della discoteca di nome Chanel, è di un colore blu acceso con un mix di viola e azzurro.
La fila fuori non è molta.
Ci mettiamo in fila e aspettiamo il nostro turno.
Appena entriamo, veniamo assordate dalla musica e dalla luce fluo dei fari.
Andiamo al bancone e ordiniamo due Cosmopolitan che ci vengono fatti in pochissimi secondi dalla barista.
«Ecco a voi.» dice e sorride
Prendiamo i nostri cocktail e cercando di non farli cadere, ci andiamo a sedere su un divanetto in pelle nera.

Dopo tre Cosmopolitan, Samantha è già sbronza.
Sta ballando e limonando con un ragazzo nella pista da ballo.
Io non ho ancora toccato il mio cocktail.
Sono stanca morta e ho sonno.
In più, non posso bere perchè devo accompagnare a casa Samantha dato che è sbronza.
«Com'era la cena?» una voce roca alle mie spalle, mi distrae dai miei pensieri.
Mi giro e lui è li.
Nel suo completo elegante di un colore blu notte e i capelli che gli ricadono morbidi sulla fronte.
«È-è stato lei?» chiedo. La mia voce trema e vedo sulle sue labbra un sorriso.
Annuisce e si siede sul divanetto con me.
«Non darmi del lei. Dammi del tu. Anzi, scusa se non mi sono presentato prima. Piacere, Jack.» dice
Gli stringo la mano.
Giro lo sguardo, Samantha è sparita fra la gente e io sono qui a parlare con un perfetto sconosciuto.
«L-la cena era squisita, grazie. Ma come facevi a saperlo?» chiedo mentre lui chiede alla cameriera un bicchiere di champagne.
«Ero li.» dice semplicemente «ho sentito le vostre ordinazioni. Mi è sembrato il minimo per come mi sono comportato in ascensore.» dice e beve un lungo sorso di champagne.
«Come ti sei comportato? Non hai fatto nulla.» dico appoggiando la testa allo schienale del divanetto.
«Non mi sono presentato, sono stato freddo e maleducato. Ero immerso nei miei pensieri.» spiega e io annuisco semplicemente.
«Ciao piccioncini!» Samantha sbuca davanti a me con un ragazza alle due spalle che gli tiene i fianchi per non farla cadere dal quando è sbronza.
«Samantha! Ma dove cavolo eri?» sbotto. Mi ha lasciato da sola tutta la sera come una cretina, e quando ritorna è sbronza fino alla cima dei capelli in compagnia di un ragazzo.
«Rilassati sono andata a ballare con Edward Cullen!» dice, accarezzando il mento del ragazzo alle sue spalle.
«Sono Edward Miller.» spiega lui
A me vien da ridere per come l'ha chiamato Samantha.
In effetti assomiglia ad Edward Cullen del film Twilight.
«Io ora vado a casa con il mio bel vampiro» dice e vedo il ragazzo alzare gli occhi al cielo.
«Divertitevi voi due.» diascica Samantha reggendosi al ragazzo.
«Io sono sobrio. La porto a casa io. Non può guidare in questo stato.» spiega il ragazzo. Io annuisco e li vedo sparire nella folla.
«Sarà meglio che vada.» dico a Jack che è ancora seduto vicino a me.
«Ti accompagno io.» dice e ci avviamo all'uscita.

You are my slaveWhere stories live. Discover now