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Cosa mi è saltato in testa?
Diventare la schiava sessuale di un uomo che neanche conosco?
Devo essere impazzita completamente.
Mi alzo dalla sedia e mi sistemo la gonna.
Jack si alza dopo di me.
Prende il mio e il suo contratto e li sistema uno sopra all'altro.
Si avvicina a me e io istintivamente abbasso lo sguardo.
«Vedo che hai già capito tutto.» dice, accarezzandomi i capelli.
Annuisco.
«Sai dov'è la stanza?» chiede.
«Salgo le scale, giro lungo il corridoio, la prima porta a destra...s-signore.» dico, sempre con lo sguardo basso.
«Vai e spogliati. Aspettami li. Ok?» dice, prendendo i contratti.
«Va bene.» dico e faccio per girarmi ma Jack mi blocca.
Mi afferra il braccio, stringendolo forte.
«Va bene cosa?!» dice feroce.
«Va bene signore.» mi correggo e lui lascia la presa.
«Brava piccola.» dice, ed esce dalla stanza.
Io corro al piano di sopra ed entro nella stanza.
Al primo impatto la sensazione è claustrofobica.
Chiudo la porta e mi spoglio in fretta.
Voglio evitare che mi punisca subito.
Vado verso il letto ma preferisco non sedermici.
Sarà lui a dirmi cosa fare.
Mi inginocchio davanti al letto e resto li, aspettando.
È più di un'ora che aspetto.
Le ginocchia iniziano a fare male e inizio a chiedermi per quando tempo dovrò restare qui.
Dopo un po', sento la porta che si apre.
Io resto immobile, inginocchiata vicino al letto.
Sento i suoi passi.
Mi azzarezza la schiena, poi i capelli e si allontana.
Torna pochi secondi dopo, ora non è più alle mie spalle. È davanti a me.
«Mani dietro la schiena.» dice e io eseguo.
Viene alle mie spalle e mi lega i polsi con dei polsini in cuoio.
«Alzati.» dice e io non esito a farlo.
Le ginocchia fanno male e quando mi alzo sento un leggero fastidio alle gambe.
«Apri la bocca.» dice, io lo guardo confusa ma eseguo.
Estrae dalla tasca posteriore dei pantaloni una serie di cinturine, legate a una pallina rossa.
Ball gag se non sbaglio si chiama.
Avvicina quella pallina rossa alla mia bocca, lega i laccetti dietro la mia testa e io non posso più chiudere la bocca.
«Non potrai muoverti, ne parlare. Se c'è qualcosa che non va dirai la safeword ma sottoforma di gesto o segnale. Annuisci se capisco cosa sto dicendo.» dice e io annuisco.
«Bene, qual'è il tuo segnale?» chiede e io scuoto in fretta la testa.
«Ok, se farai cosi mi fermerò.» annuisco.
Mi fa sdraiare a pancia in giù sul letto, penso che si stia per spogliare ma non lo fa.
Si allontana per un momento e poi ritorna.
Sento qualcosa di ruvido, Jack mi tira un po' indietro la gambe e la lega alla sbarra del letto, e lo stesso fa all'altra.
Cerco di muore le gambe ma non riesco a chiuderle.
Non mi ero neanche resa conto che Jack fosse nudo.
Sale sul letto, mi alza un po' il bacino ed entra in fretta dentro di me.
Lo sento gemere quando entra tutto.
La sensazione è strana, essere legata cosi tanto da non potermi neanche muovere è un po' fastidioso, ma ora non sento neanche tanto il fastidio.
Jack entra ed esce velocemente da me con forza e mi tiene le mani.
Gemo e sento la risposta di Jack a proposito del piacere che prova.
«Oh si...» ansima e geme.
Mi accarezza il sedere e gli tira uno schiaffo.
Gemo e lui continua a scoparmi e a sculacciarmi con forza.
«Tutto bene?» chiede mentre si muove ancora forte.
Gemo e annuisco alla sua domanda, lui capisce e aumenta il ritmo.
Sento la sua mano accarezzarmi le cosce e questo mi fa venire la pelle d'oca.
Mi accarezza il clitoride con la mano destra mentre continua a muoversi forte dentro e fuori da me.
I stringo i pugni e lui mi prende le mani con la sinistra.
Gemo forte e vengo, urlando il suo nome che neanche riesco a pronunciare per via della ball gag.
Lui esce da me in fretta e io mi sento vuota, lo sento gemere dietro di me e pochi secondi dopo, sento qualcosa bagnare la mia intimità esposta completamente a lui e capisco che è venuto.
Scende dal letto e io faccio per rilassarmi.
Mi sclaccia la ball gag da dietro la testa e la toglie, appoggiandola sul letto.
Mi slaccia le caviglie e toglie i polsini di cuoio.
Mi fa scendere dal letto portandomi davanti a una parete che stranamente non ha appene fruste, manette o roba di questo genere.
«Mettiti di schiena alla parete» dice e io eseguo.
«Abbassa gli occhi subito.» dice severo e io mi ricordo che non devo guardarlo senza il suo permesso.
Abbasso gli occhi e Jack si allontana un momento.
Torna poco dopo con un frustino, uno di quelli usati nell'equitazione.
Con la coda dell'occhio vedo che appoggia sul tavolo di vicino a lui, il frustino e un vibratore.
«Ora ti frusterò sei volte. Conterai e a ogni volta mi ringragierai per averti dato piacere prima sul letto e di averti fatta venire. Poi ti farò provare piacere dopo la sesta volta con questo» dice indicando il vibratore «e per altre sei volte ti sculaccerò e farò provare piacere. Dovrai resistere per tre volte e poi potrai venire. Tutto chiaro?» chiede.
«Si padrone.» dico senza esitazione.
«Quando siamo qui mi chiamerai sempre o signore o padrone.» dice e si gira a prendere il frustino.
Il primo colpo arriva al seno. La sensazione non è molto dolorosa.
«Uno, grazie padrone.»
Il secondo è alla mia intimità e li gemo un po' di dolore.
«Due, grazie padrone.»
Mi fa voltare e i successivi quattro colpi sono alle cosce e alle natiche.
«Sei, grazie padrone.»
Posa il frustino e nelle mie orecchie si sente un ronzio.
«Apri le gambe. Ora userò questo» dice mostrandomi il vibratore «non dovrai venire. Appena sei vicina di semplicemente 'ci sono' e io mi fermerò. Lo faremo per quattro volte. Se non lo sopporti di la safeword, se pensi di sopportarlo ma verrai, ti frusterò al dieci volte dopo averti sculacciata. Chiaro?» chiede
«Si padrone.» dice e sento il vibrare del vibratore sul clitoride.
È una sensazione molto piacevole.
Gemo e Jack aumenta la pressione sul mio clitoride che pulsa.
Mi accarezza le cosce mentre continua a darmi piacere.
Gemo e mi ricordo di non dover venire.
«P-padrone ci sono.» gemo e lui toglie il vibratore.
Respiro più lentamente e quando sono più rilassata lui ricomincia.
Riesco a resistere per tutte e quattro le volte che mi nega l'orgasmo.
«Ora Madison di sculaccerò.» dice, mi gira con la faccia alla parete e mi fa chinare un po'.
Il primo schiaffo arriva dritto al sedere.
«Uno, grazie padrone.» dice e in quel momento sento il vibratore darmi piacere mentre Jack continua a sculacciarmi.
«Due, grazie padrone.» e sento di dover venire.
«Ci sono.» dico e Jack si ferma.
Quando sento di poter continuare, Jack continua.
«Sei. Grazie padrone.» dico e in quel momento il vibratore si spegne e Jack entra tutto dentro di me.
Si muove forte dentro e fuori e in pochi secondi vengo insieme a lui.
«G-grazie padrone.» ansimo e gemo, lasciandomi cadere sul pavimento, priva di forze.

You are my slaveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora