24.

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Mi toglie la maglietta e poi il jeans.
Mi bacia il collo da dietro, passa alla spalla e poi mi bacia lentamente tutta la schiena.
Infila una mano nelle mie mutandine, toccando la parte più sensibile della mia intimitá.
Gemo, chiudo gli occhi e lui mi bacia il collo.
«Se senti male piccola, non esitare a dirmelo.» dice, continuando a baciarmi il collo.
Annuisco e lui passa alle mie labbra.
Mi abbassa le mutandine e toglie il reggiseno.
Si allontana per un momento, io mi siedo sul letto, un po' nervosa.
Poco dopo, torna con un divaricadore e un paio di polsini di cuoio.
Posa tutto sul letto e mi guarda.
Allaccia le manette del divaricatore alle caviglie, mi fa sdraiare sul letto.
Sale su di me e inizia a baciarmi il dal collo, al seno, andando sempre più giù, fino ad arrivare il mio pube.
La sua lingua esperta, bagna la parte della mia intimitá giá molto bagnata, assaggiando il mio sapore.
Gemo e stringo le lenzuola del letto.
Accarezzo e tiro leggermente i capelli di Jack, geme a quel mio gesto, aumentando il ritmo con la sua lingua avida.
Allarga di più il divaricatore, facendomi aprire ancora di più le gambe.
«Tutto bene?» chiede, ansimando
Annuisco semplicemte, incapace di formulare una frase.
Lui mi afferra per le gambe e mi fa girare di colpo, facendomi mettere a pancia in giù.
Prende i cuscini dal letto a li mette sotto la mia pancia, mi prende i polsi e li lega con i polsini in cuoio.
«Inizieremo con questo piccola.» dice, riferendosi al dito medio della sua mano destra.
Annuisco, la lingua di Jack, succhia dolcemete il clitoride, facedomi arrivare viciana all'orgasmo, ma me lo nega.
Scuoto la testa, in segno di disapprovazione, lo sento ridere dietro di me e io alzo di occhi al cielo.
Il suo dito, accarezzo piano il buchetto, lo bagna con la saliva e poi lo spinge piano dentro di me.
È una sesazione strana, piacevole, ma anche fastidiosa.
Entra tutto e avverto un po' di bruciore.
Cerco di chiudere le gambe ma è tutto inutile.
Cerco di muovermi, ma Jack mi tiene ferma per i fianchi.
«Ferma piccola.» dice, e spingue ancora tutto il dito dentro di me.
Gemo di dolore e lui si ferma, ma resta con il dito dentro.
«Rilassati piccola.» dice, baciandomi la natica destra.
Cerco di rilassarmi, e lui continua il suo "lavoretto".
Metto un secondo dito e io lancio un grido.
Fa davvero male.
«Basta ti prego..» dico, lui si ferma un momento e poi continua.
Due dita ora passano con facilitá.
Mi stuzzica il clitoride con la mano destra e muove le dita della sinistra dietro.
Ansiamo, stringo le lenzuola e capisco di essere vicina all'orgasmo.
Jack rallenta, capendo il tutto.
Muovo il bacino per andare in contro alle sue dita ma lui le sfila via.
«Jack!» sbuffa, e lui sghignazza
Le gambe tremano, Jack mi accarezza le cosce e le bacia.
Ritorna con la mano li sul clitoride, e con l'altra a spingere due dita dietro, dentro di me.
Muove in fretta la dita dentro e fuori da me.
Stringo forte le lezuola e vengo, in un orgasmo liberatorio.
Sfinita, crollo sul letto, ansimando ancora.
«Oh no piccola. Non ho ancora finito con te.» dice, rimettendomi nella posizione di prima.
Prende il dilatatore che avevo io fino a poco fa.
«Apri la bocca» dice, apro la bocca
«Succhia» faccio come dire.
La sua voce è roca e molto sensuale.
Mi accarezza piano le cosce e mi tiene ferma, e poco a poco, infila tutto il dilatatore dentro di me.
Lancio un grido.
Il dolore è più acuto rispetto al precedente.
Stringo i cuscini e cerco di sopportare il dolore ma è impossibile.
Il dilatatore resta fermo dentro di me, e Jack, inizia di nuovo a stuzzicarmi il clitoride, facendomi venire due volte.
Toglie il dilatatore anale e lo posa sul letto.
Sento il rumore della zip abbassarsi e in pochi secondi, Jack, entra tutto dentro di me.
Gemo, e lui inizia a muoversi veloce, dentro e fuori.
Vengo ancora, lui esce da me e urla il mio nome, venendo anche lui.
Crolliamo entrambi sul letto, ansimando ancora.
Lui mi toglie i polsini e il divaricatore, mi copre con il lenzuolo e si sdraia vicino a me.
Metto la testa sul suo petto, e sentendo il suo respiro mi addormento, ancora scossa, stanca e meravigliosamente sua.

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