10.

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I successivi due giorni sono passati come niente.
Sono rimasta in camera tutto il tempo a rileggere il contratto più e più volte e l'immagine che mi si presenta nella mente mi terrorizza.
Io, legata e imbavagliata e bendata in quel letto, nella stanza che io chiamo delle torture. Jack che non smette di frustarmi e a procurarmi dolore e piacere insieme. Io che piango di dolore e urlo di piacere.
Questa sera devo vedere Jack per discutere del contratto.
Samantha la vedo sempre di meno.
Passa spesso le sue giornate da quel ragazzo conosciuto in discoteca giorni fa.
Come si chiamava? Edwuin...Edvin...Edward.
Alle 19:35, Jack suona al campanello.
Inizia a salirmi l'ansia.
Ho deciso di indossare una gonna a tubino nera con una camicetta bianca e dei tacchi non troppo alti bianchi.
Appena suona, prendo la borsa e scendo.
Jack è appoggiato con la schiena alla sua auto.
Appena mi vede uscire dal casa, noto il suo sorriso sulle labbra.
«Buonasera.» dice
«Buonasera a lei.» dico e capisco dal suo sguardo che ha apprezzato la mia affermazione.
Mi apre la portiera dell'auto ed io entro e subito dopo entra lui.
Davanti a noi c'è Brent che guida.
«Buonasera signorina Shaperd.» dice educato.
«Ciao Brent.» dico.
Jack mi stringe la mano e capisco di aver sbagliato a salutarlo cosi.
«Voglio dire...buonasera.» mi correggo e lui lascia la presa.
Poco dopo, siamo già nel garage del grattacielo dove abita Jack.
Brent parcheggia, Jack scende e viene ad aprirmi la portiera.
Mi prende per mano mentre ci avviamo agli ascensori.
«Nervosa?» chiede
Faccio di no con la testa e abbasso lo sguardo.
Sono un fascio di nervi.
Entriamo in ascendore e appena le porte si chiudono, Jack mi mette con le spalle alla parete.
Mi bacia il collo e mi accarezza i fianchi.
Mi mordo il labbro mentre mi bacia il collo e quando se ne accorge inizia a baciare e a succhiare il mio labbro inferiore.
Cerca avido la mia lingua, assaporandola.
Mi alza la gonna e infila due dita dentro di me.
Gemo quando inizia a muovere le dita velocemente dentro e fuori da me.
Stringo le gambe quando sento che sto  per arrivare al culmine, Jack me le divarica e aumenta il ritmo.
«B-basta...t-ti prego...» gemo
Non credo di riuscire a resistere tanto.
«Non ti ho detto di trattenervi. Vieni.» dice, con voce roca.
Aumenta il ritmo e io vengo urlando il suo nome.
Usciamo dall'ascensore, entrando nel mega appartamento di Jack.
Ci sediamo al tavolo in cucina, davanti a un bicchiere di vino bianco.
Jack si siede accanto a me, con una copia del contratto davanti a se.
Apro la borsa e prendo il contratto a mia volta.
Bevo un sorso di vivo, ho la gola secca accidenti.
«Allora, hai letto il contratto?»
Annuisco.
«Molto bene. C'è qualcosa che vuoi chiedermi?»
A parte sapere perchè fai queste cose?
«N-no.» dico. La voce mi trema.
Dio perchè è cosi difficile?
«Madison, sta calma. Ti vedo che sei tesa. Devi essere sincera del tutto con me.» dice, e mi prende la mano, accarezzando le nocche con il pollice.
Annuisco, mi schiarisco la voce.
«S-se c'è qualcosa che non va...» prendo un po di fiato. Sono troppo tesa. «uso la safeword e tu ti fermerai?» chiedo
«Non esiterò a farlo.» dice serio.
«Non mi punirai?» chiedo ancora
«Per averla usata?» dice, annuisco.
«No piccola. Assolutamente no. Se non ti senti bene, se non so porti più la cosa, dirai la safeword e io mi fermerò immediatamente.» mi accarezza ancora la mano per rassicurarmi.
Annuisco. Sono sollevata su questo punto.
Almeno so che non mi punirà.
«Ora ti farò delle domande. Mi dirai cosa sei disposta ad accettare e cosa no. Capito?» annuisco.
«Acconsenti ad essere bendata, legata e imbavagliata?» chiede, rigirandosi una penna fra le dita.
«Si, si, si.» dico.
«Acconsenti l'uso di giocattoli erotici?» chiede ancora, mentre scrive qualcosa sul foglio.
«S-si.» rispondo imbarazzata.
«Acconsenti ad essere filmata o fotografata?»
Mi viene da vomitare solo al pensiero.
«No, no.» dico.
Annuisce e lo vedo tracciare una linea sulla domanda che mi ha appena fatto.
«Acconsenti ad essere immobilizzata con le mani legate con corda, polsini di cuoio, manette, catene e nastro adesivo?» dice
«Si, tutte tranne l'ultima.» traccia una linea sull'ultimo punto.
«Non fumerai, ne berrai, ne assumerai droghe. Accetti questo?» chiede.
«Si.» e scrive ancora una volta qualcosa sul contratto.
«Non avrai rapporti con nessun'altro uomo. Solo con me. Accetti?»
Annuisco.
Alza lo sguardo e mi guarda.
«Accetti?» ripete
«Si, accetto.» e lui torna a guardare il contratto.
«Accetti ad assumere contraccettivi orali e a essere visitata da un medico sotto la mia responsabilità?» chiede e io annuisco.
«Molto bene. Ora che abbiamo concordato i termini puoi firmare.» dice e io mi paralizzo.
Con la mano che trema prendo la penna.
Scrivo il mio nome alla fine del contratto.
«Ora sei mia.»

You are my slaveWhere stories live. Discover now