Capitolo 9

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Bryant serrò la mascella, osservando l'intruso nel suo ufficio, Lewis si guardava attorno incuriosito, toccando qualsiasi oggetto gli capitasse davanti, aumentando il fastidio dell'ex ragazzo.

"È molto bello qui, sono contento che tu sia riuscito finalmente ad aprire un bar" disse, rivolgendogli lo stesso sorriso per cui anni prima, Bryant aveva perso la testa.

"Cosa ci fai qui, Lewis?" gli chiese diretto, non volendo perdite di tempo, non quando il suo coso lo stava aspettando a pochi metri di distanza.

"Hai ricevuto la foto?" ignorò la domanda, beccandosi un'altra occhiata truce.

"Lewis, non te lo chiederò di nuovo. Ho da fare, quindi o ti muovi a dirmi cosa ci fai qui o quella è la porta"

Il tono che aveva appena usato Bryant sorprese il biondo, il quale capì che il sorriso da capogiro per quanto bello potesse essere, non avrebbe funzionato.

"Volevo sapere come stavi.." ammise infine in un sospiro, torturandosi le dita tra loro.
"E volevo scusarmi per ciò che ti ho fatto, non lo meritavi" aggiunse, abbassando leggermente lo sguardo.

Non era andato lì con l'intenzione di riprenderselo o qualcosa di simile, voleva solo ammettere le sue colpe e scusarsi con l'unica persona che lo aveva seriamente amato.

Bryant non osò ribattere, attendendo a braccia conserte, che Lewis si sfogasse, lo conosceva abbastanza da sapere che ne aveva bisogno.

"Avrei dovuto gestire meglio la cosa, tu sei fantastico sotto ogni punto di vista ma purtroppo i sentimenti non sempre si controllano e non era destino che la nostra storia durasse.. In un certo senso ti amerò per sempre ma non nel modo che avrei voluto, ti ho spedito quella foto nella speranza che anche tu abbia un ricordo positivo di me, non solo quelli brutti.. Ma se così non fosse, lo capisco" accennò un sorriso triste e Bryant addolcì lo sguardo, rivedendo il ragazzo maturo e buono di cui si era innamorato.

"Ho un sacco di ricordi belli con te" rispose, allargando le labbra in un sorriso, privo di rancore.

Lewis sembrò illuminarsi in viso e sentì il peso al petto alleggerirsi fino a scomparire, al contrario quello di Silver era diventato soffocante.

Passò energicamente il panno contro un tavolo a cui si era dedicato negli ultimi dieci minuti e sbuffò, chiedendosi quanto tempo ancora sarebbero rimasti chiusi là dentro.

Lewis era tornato per riprenderselo? Stavano facendo pace? O peggio, sesso?

Silver avrebbe volentieri urlato per la frustrazione ma la porta dell'ufficio si aprì e lui drizzò schiena e orecchie in un istante, osservandoli tornare... Sorridenti! Ora non c'era più nessun dubbio, avevano scopato, sarebbero tornati insieme e lui sarebbe finito sotto ad un ponte a piangere per il ragazzo dei suoi sogni.

Questo era ciò che aveva pensato mentre i due si salutavano, Lewis lasciò il locale e Silver ritornò a strofinare con foga il tavolo più che pulito, dando le spalle a Bryant che si avvicinò lentamente, abbracciandolo da dietro, sorridendo davanti alla palese gelosia.
"Se continui così, consumi il tavolo" gli sussurrò, facendolo voltare verso di sé, guardandolo in un modo che non lasciava molti dubbi.

"Cosa voleva?" domandò sospettoso Silver, liberando le mani dal panno, lasciandosi tirare a sedere sul bordo del tavolo, raggiungendo l'altezza del suo viso.

"Chiarire alcune cose, si è scusato e l'ho perdonato, sto molto meglio anche io ora, è come se lo avessi lasciato andare completamente" sussurrò, abbassando lo sguardo alle labbra invitanti del più piccolo, che evitò di cedere ancora al suo calore, volendo togliersi il grosso dubbio.

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