Capitolo 11

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"Passo più tempo qui che al bancone, gli altri mi odiano" borbottò Silver tra le calde labbra di Bryant, il quale sembrava in astinenza da mesi, piuttosto che ore. Per lui, la colpa era di  quei dannati jeans celesti che fasciavano tutto in modo così eroticamente stretto da fargli esplodere il cavallo dei pantaloni.

"Sh, girati" mormorò impaziente, allungando una mano verso il portafogli lasciato sulla scrivania, per recuperare un preservativo ma Silver bloccò la sua azione, mordendosi il labbro inferiore.

Bryant lo fissò con gli occhi azzurri oscurati dal desiderio e un cipiglio solcò la sua fronte.
"Che c'è?" gli chiese dolcemente, notando il suo nervosismo.

"Possiamo, ecco.. Farlo senza?" mormorò in un sussurro che l'altro udì perfettamente, come se lo avesse urlato.

Si poggiò con il sedere al bordo della scrivania e incrociò le braccia al petto, quella posizione a Silver non piacque affatto.

"L'hai mai fatto senza?" domandò a quel punto Bryant, visibilmente contrariato dalla proposta del più piccolo, che si limitò ad annuire, prima di aver deglutito.

"Solo con il mio ultimo ragazzo..lui lo voleva e dopo un po' mi sono stancato di rifiutare, così ho accettato" raccontò, torturandosi le dita, abbassando gli occhi argentati al suolo, non riuscendo a sostenere lo sguardo, ora cupo, di Bryant.

"Avrei comunque detto di no ma questo rende la mia decisione definitiva" rispose, senza nessuna particolare emozione, tornando ad usare quel suo lato freddo, proveniente da chissà dove.

Silver annuì di nuovo, con una fitta di delusione al petto e nuovi dubbi. E se Bryant non si stesse innamorando? Perché lui era sicuro di aver preso ormai la strada di non ritorno.

"Vado a servire i clienti" mormorò infine, allontanandosi a passi svelti verso la porta, sotto lo sguardo vigile di Bryant che imprecò tra i denti.

**


Oscar, sdraiato di schiena, respirò a labbra schiuse per riprendere fiato e si passò una mano tra i capelli umidi, fissando il soffitto bianco, voltò il viso alla sua destra e osservò il perfetto profilo di Sam, il ragazzo con cui stava da quasi un anno.

Samuel era bellissimo e caratterialmente simile a lui, non era cattivo e non l'aveva mai trattato male, era solo gelido così come lo era Oscar, ma andava più che bene per la relazione di convenienza che avevano da un bel po' di tempo. Le loro famiglie erano molto amiche e il fatto di presentarsi agli eventi importanti insieme era motivo per loro di grande gioia, oltre l'orgoglio per i successi accademici.

Oscar sentiva di volergli bene, così come Sam provava affetto per lui, senza quel briciolo di legame non gli avrebbe mai permesso di fare proprio il suo corpo. Ma ora per la prima volta desiderava qualcosa di più del poco che avevano, in fondo si conoscevano molto bene, perché non provarci?

Sam, sentendosi osservato, girò la testa a sua volta, scontrandosi con due pozze color miele, ancora più belle dopo le ore di passione, accennò un sorriso, allungando una mano per regalargli una carezza che sorprese l'altro.
"Mi dispiace per come ti ho risposto al telefono ieri" sussurrò, prendendo alla sprovvista Oscar per la seconda volta, alimentando la piccola speranza dentro di lui.
Fece per aprire bocca ma l'altro continuò a parlare, sfociando nella direzione opposta a quella immaginata.

"Questa situazione ormai mi sta parecchio stretta e spesso sono irascibile, specialmente con te" aveva appena detto, distruggendo l'idea di un futuro insieme.
"All'inizio è stato un modo per non sentirci soli ed avere qualcuno a cui affidarsi quando la situazione lo richiedeva ma ora stiamo trascinando questa relazione, per cosa? I nostri genitori? La nostra incapacità di essere una coppia e lasciarsi travolgere dai sentimenti? Usiamo troppo la testa, per questo ci ritroviamo ma non ci amiamo e non lo faremo mai"

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