Capitolo 17

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Jake passò le dita leggere sulla curva della schiena scoperta di Oscar, raggiungendo il sedere che accarezzò lievemente, abbassandosi su una spalla per poggiarvi le labbra.

Oscar mugolò, iniziando a svegliarsi sotto quel tocco dolce e rilassante, ci mise un po' a ricordarsi dove fosse ma quando se ne rese conto un sorriso si fece largo sulle sue labbra.

Voltò il viso verso Jake e aprì piano gli occhi ambrati, sbattendo le ciglia per abituarsi alla luce e subito gli fu addosso, accoccolato sul suo petto, facendolo ridere.

"Lo sapevo che avevi un lato da cucciolo bisognoso d'affetto nascosto" mormorò Jake, stringendolo possessivamente a sé.

"Non ce l'ho" borbottò il più piccolo, strofinando teneramente la punta del naso contro il suo collo, in contraddizione con le proprie parole.

"No, certo. Dovevi vedere stanotte come ti aggrappavi a me cercando coccole mentre dormivi" lo canzonò Jake, sapendo di indispettirlo e di fatti Oscar si staccò da lui sbuffando, tornando con la schiena sul materasso, ma per poco dato che l'altro gli fu subito sopra.
"Eccolo, il mio gattino imbronciato" sussurrò, poggiando le labbra sulle sue in alcuni leggeri baci che Oscar non ricambiò rimanendo corrucciato.
"Sai che non mi dispiacerebbe averti qui ogni mattina?"

Il più piccolo sembrò sciogliersi a quelle parole e accennare un piccolo timido sorriso.
"Davvero?" mormorò, affondando i denti nel proprio labbro inferiore, mordicchiandolo appena.

"Certo, mi piace scopare appena sveglio" disse, strusciando l'erezione mattutina contro Oscar, che cambiò subito espressione.

"Maniaco! Levati dal cazzo" sbottò, puntando le mani sulle spalle di Jake, il quale non riuscì a trattenere una risata. Lo trovava bellissimo quando si arrabbiava e non riusciva a smettere di stuzzicarlo di proposito.

"Che cazzo ridi? Guarda che te lo stacco! Togliti! Non voglio veder-Oh Cristo!" urlò a pieni polmoni appena le sue cosce vennero spalancate e la sua fessura violata dal membro duro di Jake, in un solo colpo.

"Stavi dicendo?" mormorò il maggiore sulle sue labbra, rimanendo fermo al suo interno per farlo abituare.

"Stavo dicendo.." tentò di parlare Oscar, tra un respiro profondo e l'altro, aggrappandosi alle sue spalle. "Che.." si bloccò per gemere non appena Jake mosse i fianchi ritraendosi e rientrando. "Al diavolo! Scopami.."

"Voglio abituarmi a questo, a noi due la mattina insieme ed essere la prima cosa che vedi non appena ti svegli" sussurrò roco Jake, infilando entrambe le braccia tra la schiena di Oscar e il materasso per poi tirarsi a sedere, trascinandolo con sè, rimanendo al suo interno.

"Jake.." Oscar affondò le dita tra i capelli scuri del ragazzo, stringendoli e intrecciandoli tra le dita, guardandolo negli occhi verdissimi e iniziando a muoversi sul suo bacino, dettando un ritmo lento, che gli avrebbe fatto assaporare il più a lungo possibile quel momento perfetto.

"Sei bellissimo e sei una continua scoperta, sei così dolce a volte che neanche te ne rendi conto" parlò Jake sulle sue labbra, sfiorandole con le proprie, alzando di poco il bacino per assecondare i movimenti lenti.

"Sei tu che tiri fuori il meglio e il peggio di me" ansimò Oscar in difficoltà, dal piacere crescente che quella danza erotica di bacini gli stava procurando, con tante scariche elettriche lungo il corpo.

Jake passò le mani sulla sua schiena umida, stringendolo poi possessivamente a sé, quasi avesse paura che potesse scappare da un momento all'altro.

"Jake.." lo chiamò Oscar, d'un tratto con gli occhi lucidi e non solo per l'eccitazione.
Voleva porgergli una domanda, voleva sapere perché tra tutti lui, cosa aveva di speciale per aver attirato un ragazzo come Jake.

SilverWhere stories live. Discover now