Capitolo 12

4.9K 296 48
                                    

Quando Jake, dopo aver fatto fuggire Oscar, entrò nell'ufficio di Bryant, lo trovò con un'espressione cupa in volto e seduta davanti a lui Stephanie.

Alzò gli occhi al cielo e andò a buttarsi malamente su una sedia, sbuffando come un bambino.
"Sempre questa qua di torno, io non mai vengo calcolato!" esclamò, facendo cenno verso Stephanie, la quale nascose un sorriso divertito.

Jake era sempre stato un po' geloso del loro rapporto, voleva anche lui essere il migliore amico di Bryant e condividerlo con la bionda non era semplice, specialmente perché era la preferita.

"Le dovevo parlare di una cosa" alzò gli occhi al cielo Bryant, davanti al melodramma dell'amico visibilmente di cattivo umore.

"Ho la strana sensazione che i vostri problemi abbiano a che fare con due cuccioli, per cui risolveteli tra voi" esordì lei, fulminando il migliore amico con lo sguardo.
Come faceva a non capire quanto Jake avesse bisogno di lui?

Una volta rimasti soli, Jake lo guardò malissimo e sulle labbra dell'altro spuntò un sorriso, si alzò e lo raggiunse, afferrandolo per un braccio, tirandolo in piedi.

"Non mi toccare!" sbottò Jake, infastidito e imbronciato mentre Bryant, ignorandolo, cercava di abbracciarlo.

"Sai che ti voglio bene" tentò di rabbonirlo, beccandosi alcune gomitate sul busto, un po' ovunque.

"Che fottuto bugiardo, vuoi bene solo a lei!"

A quel punto Bryant sarebbe scoppiato a ridere ma per evitare altre gomitate e di farlo innervosire oltre, si trattenne e riuscì ad abbracciarlo.
"Ti voglio bene" ripeté stavolta guardandolo da vicino negli occhi verdi.

Jake fece una smorfia e si arrese, lasciandosi stringere, seppur diffidente.
"Dovresti dimostrarlo più spesso, razza di stronzo"

"Ora mi dici perché sei di così cattivo umore?" gli domandò Bryant, staccandosi da lui per poggiarsi a sedere sul bordo della scrivania.

Jake si lasciò nuovamente andare contro la poltrona, sospirando e strofinò i palmi delle mani sulle cosce, in gesti nervosi.
"Mia sorella sta venendo qui, i miei non riescono a gestirla e vogliono che ci provi io, come se fosse facile!"

Bryant sgranò gli occhi sorpreso, sapeva dei problemi famigliari che aveva Jake ma non aveva mai conosciuto sua sorella, la pecora nera della famiglia, la causa dei vari disagi.

"Avevo appena convinto il gattino a stare da me stanotte e ho dovuto disdire all'ultimo per andare a prenderla tra mezz'ora, ora col cazzo che avrò un'altra occasione con lui!" aggiunse, tirando un lieve calcio alla sedia al suo fianco.

"Credo sia uscito con Silver, anche io l'ho fatto scappare, se ti può consolare" rispose l'amico, incrociando le braccia al petto.

"Che intendi dire?"

"Mi ha chiesto di farlo senza preservativo, ho rifiutato, forse in modo un po' brusco e lui è letteralmente fuggito dopo il turno" spiegò, facendo corrugare la fronte di Jake in un cipiglio.

"Ma sei coglione?! State appiccicati ventiquattr'ore al giorno, tra un po' ci scappa la proposta di matrimonio e ti fai problemi che lui voglia farsi marchiare da te?!" alzò la voce, non potendo credere di avere davanti un simile idiota.

"Non stiamo insieme da tanto.. E poi l'ha già fatto in passato" tentò di giustificarsi e stavolta il calcio di Jake finì dritto nei suoi stinchi.

SilverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora