Karma is a b*tch

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-Che porcile!- Giselle arricciò il naso mentre faceva lo slalom fra gli oggetti sparsi per terra nella stanza da letto della figlia: -Non ho passato la mia vita ad educarti per ottenere questo.- aggiunse facendo un gesto teatrale con le braccia per indicare tutto il disordine che la circondava.

Adriel mugolò qualcosa di molto simile a un "Lasciami in pace" come risposta mentre affondava il cucchiaio nella vaschetta di gelato quasi vuota.
Stava rivedendo per la trentesima volta Il Diario di Bridget Jones e si era ormai convinta che anche lei avrebbe vissuto per il resto dei suoi giorni nella solitudine con vino e cibo cinese ad asporto.

Pensò pure di iniziare a scrivere un diario, per raccogliere tutte le sue memorie della sua vita senza gioie ma, soprattutto, per elaborare meglio un piano per riconquistare Derek, dato che di quel verme viscido di Dante Rosewain non ne voleva più sentir parlare. Anzi, non voleva più vederlo nemmeno in foto, quello schifoso.

-Si può sapere che ti prende?- Giselle si era messa davanti alla TV per poter avere l'attenzione della figlia, aveva portato le mani sui fianchi e stava disintegrando con lo sguardo la sua unica figlia spaparazzata nel letto in uno stato penoso a mangiare gelato: -Stamattina la tua faccia era sui giornali locali e vicino a te c'era Dante. Ero venuta qui per congratularmi e festeggiare il vostro ritorno insieme, pensavo non mi rispondessi da giorni perché stavi con lui e invece ti ritrovo qui in questo stato pietoso a mangiare schifezze. Cos'è questa storia?-

Adriel cacciò in bocca un'altra cucchiaiata di gelato che buttò giù senza masticare sperando che le si congelasse il cervello. Si... questo era quello che lei considerava masochismo: sfasciarsi di cibo e sperare che le si congelasse il cervello.
Affondò di nuovo il cucchiaino nella vasca e guardò sua madre con indifferenza, le labbra incurvate verso il basso e un'espressione da ebete.

-Sono uscita con Dante perché dovevo aiutarlo a fare colpo su dei clienti giapponesi poi ho capito che lui voleva anche fare colpo sulla moglie di non so quale imprenditore suo concorrente.- le spiegò buttandosi un'altra cucchiaiata di gelato in bocca: -Lui non mi ha mai amata, capisci? Aveva pure un succhiotto grande quanto un pugno, non ha nemmeno provato a nasconderlo. Quel porco.- piagnucolò con la bocca piena e ad alta voce come fanno i bambini piccoli.

Giselle era a dir poco nauseata alla vista della figlia, alzò gli occhi al cielo per poi avvicinarsi a lei e strapparle la vaschetta dalle mani.

-Prima di tutto: sei stata ad un evento e non ti è nemmeno passato per l'anticamera del cervello di cercarti un nuovo marito?- la rimproverò la madre -E, seconda cosa, Dante ha tutto il diritto di rifarsi una vita dopo che sei stata tu a scaricarlo.-

L'espressione di Adriel mutò in fretta.
Guardò la madre con la fronte corrucciata e non seppe cosa dirle: aveva appena perso l'occasione di passare per la vittima della situazione.

Giselle dal canto suo era contrariata all'idea che il genero avesse trovato già un modo per rimpiazzare la figlia ma non lo diede a vedere a quest'ultima che continuò a sgridare: -Non guardarmi con quegli occhi da cane bastonato. Credevi che non l'avrei chiamato per sapere che cos'era successo? Ieri a pranzo mi ha raccontato tutto.-

-Tu hai pranzato con il mio ex marito alle mie spalle?- le chiese Adriel con tono accusatorio.

Forse non tutto il male vien per nuocere, Dio le stava dando una seconda possibilità per poter essere la vittima.

-Ma certo mia cara, Dante è ancora un membro della mia famiglia. Solo uno sciocco resterebbe in cattivi rapporti con qualcuno come lui.-

Adriel sentiva che la mascella stava per caderle. Sapeva che sua madre era senza scrupoli sotto certi punti di vista ma pensava che comunque tenesse di più a sua figlia che a un milionario.
Squadrò la donna più anziana per un paio di volte e poi sgusciò fuori dal letto sbuffando sonoramente.

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