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Namjoon stava guardando il soffitto bianco della sua stanza, steso sul letto. Erano passati parecchi giorni dalla morte di Jin e il suo stato d'animo era cambiato completamente.

Subito dopo la discussione avuta in salotto il giorno della morte di Jin, Namjoon si era rifugiato in camera sua a piangere. Era nella disperazione più totale: la persona più importante della sua vita l'aveva lasciato. Si sentiva solo e abbandonato, ovviamente non era lo stesso senza il suo Seokjin.

"Ce ne andremo da qui, poi io ti sposerò e vivremo per sempre insieme. E, chissà, magari potremo adottare anche un bambino"

Se li ricordava ancora i loro progetti per il futuro una volta usciti da quel manicomio. Ma ormai era andato tutto in frantumi, come un calice di vetro caduto per terra. Ormai la loro vita insieme era stata distrutta da quel coltello piantato nel petto del suo unico amore. E lui non poteva fare altro che piangere ed addormentarsi sperando di non risvegliarsi più.

A distanza di molti giorni le cose erano totalmente diverse. Namjoon era completamente cambiato. Mentre qualche giorno prima stava tutto i giorni a piangere e disperarsi, qualche giorno dopo aveva deciso di muoversi.

Ormai era diventato apatico, non provava più emozioni, non provava più dolore. Non era ovviamente cambiato il suo amore per Jin e proprio per questo aveva deciso di vendicare la sua morte.

Ma non aveva intenzione di andare contro Taehyung come tutti si aspetterebbero. Namjoon voleva portare a termine il piano del suo ragazzo. Namjoon avrebbe risolto l'enigma.

Non sapeva esattamente cosa avrebbe fatto una volta uscito da quella casa, ma avrebbe fatto di tutto per risolvere quel dannato enigma, qualsiasi cosa la risoluzione di esso comportasse. Non avrebbe più aspettato, non avrebbe guardato in faccia nessuno.

Si sentiva forte, rinato.

"Lo farò per te, amore mio"

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Nella stanza accanto a quella di Namjoon, un ragazzo sofferente stava piangendo con la faccia affondata nel cuscino.

Dopo aver ucciso Jin, Taehyung si era sentito stranamente felice. Era soddisfatto, si sentiva appagato. Non un senso di colpa, non un ripensamento. Era quasi contento di aver tolto la vita al suo hyung.

E forse si sentiva così perché l'uccisione di Jin l'aveva, per un secondo, distratto dal suo pensiero fisso: Jungkook.

Non riusciva davvero a pensare che il suo Jungkookie se ne fosse davvero andato via. Non riusciva a concepire la sua vita senza di lui. Non riusciva più a sopportare tutta quella situazione.

Jimin e Yoongi avevano provato a parlargli, ma lui li aveva bruscamente mandati via dicendo di voler restare solo e di non aver bisogno di aiuto.
Invece si sbagliava: lui ne aveva davvero bisogno.

Sognava spesso Jungkook di notte e la mattina si risvegliava sorridendo perché per un attimo credeva che il suo amato ci fosse davvero. Ma poi si ritrovava a dover fare i conti con la dura realtà dei fatti, che lo demoralizzava in una maniera pazzesca.

E quindi piangeva, piangeva e piangeva. E in quel momento stava piangendo per lo stesso motivo, finché non si mise a sedere sul letto asciugandosi le lacrime. Tirò su col naso e guardò sul comodino alla sua destra: il coltello.

Lo prese e cominciò a rigirarlo fra le mani, osservando come ormai il sangue si fosse asciugando, assumendo un colore rosso scolorito. Allora decise. Nel suo sguardo si accese una scintilla, così si alzò ed uscì dalla stanza ridacchiando.



SPAZIO AUTRICE:
Hey!
Mi piace lasciarvi con l'ansia ahahahah (#sorrynotsorry)
Anyway non so quando arriverà il prossimo capitolo, perché sto lottando contro il blocco dello scrittore yay. Proverò a scrivere qualcosa di decente e spero che questo periodo passi al più presto :)
So, spero che questo capitolo vi sia piaciuto come sempre :3
Ilyyyyy 🌸
-Fabs 🍭

Blood sweat and tears || BTSWhere stories live. Discover now