3.

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Pov. Lance

Non aveva mai visto reagire in quella maniera il suo compagno. Qualcosa non andava.. forse l'aveva ferito davvero.
Scosse il capo negando mentre ci pensava.
"Non credo.. lui non si è mai arrabbiato a tal punto.." - iniziò a torturarsi il labbro pensando a quello che avrebbe potuto aver fatto.
Notò purtroppo che erano troppe le cose che aveva combinato e che potevano farlo arrabbiare seriamente, ma lo voleva ringraziare per avergli salvato la vita. Non era mai stato bravo a dire le cose come stavano..
Voleva bene a Keith..
Gli mancava casa..
Si sentiva il settimo incomodo..
ma ha sempre continuato a riderci su o a sviare questi pensieri. Ormai era così tanto abituato ad avere una maschera con gli altri che non si rese conto quanto alcune volte era proprio quella a fargli perdere le persone a cui teneva.

*FLASHBACK*
La prima cosa che vide al suo risveglio al castello fu Keith ancora in uniforme seduto vicino al lettino dell'infermeria, distrutto e pieno di ferite.
Scattò in avanti preoccupandosi per lui.
"Keith s..stai bene?"
"Lance.. ti sei svegliato finalmente" - disse distrutto il moro con un piccolo sorriso sul viso
"come ti sei fatto quello?" - gli indicò il cerotto sulla fronte
"Nulla di importante. Ho sbattuto sul pannello dei comandi" - mentì.
Non era bravo a mentire, di solito non lo faceva mai, ma ora a quale pro?.. non era mica il suo ragazzo. Non si doveva preoccupare del suo dolore, erano solo compagni di squadra.
Che si odiavano.
"Con tutto il casco.."
"L..l'avevo tolto.." - spostò lo sguardo. Mentì ancora.
"Keith.."
"Beh ti lascio riposare volevo essere sicuro che..." - ci fu in attimo di silenzio e il suo sguardo si spostò in un punto vuoto della stanza - "...Mi ha chiesto Shiro di rimanere.." - riprese qualche secondo dopo
Rimase a fissarlo in silenzio. Sapeva che qualcosa stava cambiando tra loro e sentiva una stretta al petto mai provata prima di quel momento.

Passarono dei giorni ma il rapporto tra il moro e castano non migliorò, nei corridoi si evitavano e sia pranzo che a cena si scambiavano solo qualche sguardo fugace ma nulla di più.
Una sera, andò nella sala comandi sedendosi sulla propria poltrona guardandosi attorno. Era tutto così silenzioso e in penombra, un luogo meraviglioso per poter pensare in solitudine, solo che lui non era abituato a stare solo o l'universo aveva deciso così per lui.
Dopo qualche minuto venne raggiunto dai suoi amici: Pidge e Hunk.
Con loro aveva condiviso tutto durante il periodo scolastico e anche dopo sulla nave erano come inseparabili.
"Ehi amico. Tutto bene?" - si avvicinò alla poltrona dell'amico preoccupato
"Come mai non sei ad importunare Allura?" - ridacchiò la ragazza sistemandosi meglio gli occhiali sul naso con il suo fare da Nerd
"Sto bene. Tranquillo.. e Pidge ho già avuto un pugno sul naso come risposta alla mia richiesta di uscita" - sbuffò seccato guardando fuori dai vetri della nave perdendosi per un attimo a guardare quanto buio ci fosse.
"Ehi Terra chiama Lance ci sei?!" - gli mosse la mano davanti al viso facendolo rinsanire.
Per tutta risposta le soffiò sul viso per farle appannare gli occhiali ridendo per la faccia crucciata di lei.
"Ci sono.. stavo solo pensando" - sospirò guardando gli amici - "non vi è sembrato strano Keith in questi giorni"
Pidge si limitò solo a fare un sorrisino pervertito andando a sedersi sulla propria poltrona.
"Vuoi vedere cosa sta facendo in questo momento?" - iniziò a digitare tutta presa facendo comparire sul suo schermo il video in diretta di ogni stanza sulla nave
"Ti prego Pidge dimmi che non ci stolkeri così" - si avvicinò il castano curioso e spaventato contemporaneamente
"Non ho tempo per voi. Le ho installate per dei casi urgenti, come questo." - ridacchiò macabramente chiudendo tutte le finestre inutili lasciando al centro dello schermo solo quella della stanza di Keith.
"Si si certo" - ribatté il paladino giallo
Ma la mente del castano era altrove 
"E' a letto.. sembra così solo.." - disse ad alta voce il castano senza accorgersene.
Era seduto a letto da solo, guardava un punto fisso senza dire nulla, aveva gli occhi spenti e il suo pugnale in mano. Non aveva mai capito il perché ci fosse così legato.. veramente non glielo aveva mai chiesto e lui non era il tipo che andava a raccontare a tutti il proprio passato.
"Io vado da lui" - si tirò su con il busto sicuro di se andando verso le porte della sala per uscire
"Ah Pidge!"
"Si?"
"Chiudi la telecamera nella sua stanza" - la sentì sbuffare mentre usciva dalla sala principale.
Aveva bisogno di qualcuno con cui parlare e sicuramente non voleva essere spiato.

Ecco il 3 capitolo.
Ringrazio sempre la mia betina per aver controllato la storia.
Chissà che faranno Lance e Keith.
Parleranno e basta? o si conosceranno un po meglio? ☻
Baci baci,
Frost 🐾

Ti odio.. ma ti voglio (Voltron/Klance)Where stories live. Discover now