Capitolo 13.

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"Alan muoviti" urlo, praticamente da quando è tornato mia madre mi costringe ad andare a scuola insieme a lui in auto.

Quando finalmente scende le scale mancano solo 10 minuti all'inizio delle lezioni.

"Allora che mi racconti?" Chiede mio fratello mentre mette in moto,
"Cosa dovrei raccontarti?"
"Beh la tua vita, penso sia cambiata da quando me ne sono andato"
"Si un po'"
"Ti metti ancora nei guai?"
"Due settimane fa sono stata ai servizi sociali, ma ho smesso"
"E mamma come l'ha presa?"
"Non lo sanno, quindi non dire niente"
"Con le tue amiche invece?"
"Non ho amiche"
"Samantha e Jessica?" Chiede perplesso,
"Ci ho litigato"
"Hai fatto bene, ti vedo cambiata, non hai i piercing e stai molto meglio cosi", sforzo un sorriso.
"Sai che per qualsiasi cosa ci sono io, puoi stare con me e i miei amici" non rispondo e scendiamo dall'auto.

Tutta la scuola si gira a guardare Alan, l'ex capitano della squadra di football, e bene sì, sono la sorella del tipo di ragazzo che maggiormente odio. Ovviamente quando è partito qualcun altro ha dovuto prendere il suo posto e quel qualcuno è Evan.

Cammino affianco a mio fratello, ci raggiungono anche Evan, Brandon e Aaron.
"Ehi Chan" mi batte il cinque Brandon,
"Piccola" mi fa Aaron,
"Ehi bellissima" dice Evan.

Ok, stiamo degenerando. Che cavolo sta succedendo?!

Vado in classe dove mi aspetta la lezione di letteratura.
"oggi parleremo di alcune frasi celebri di William Shakespeare", la prof inizia a spiegare e io rimango ammaliata dalle sue parole, è stata la prima volta a cui sono stata attentissima alla lezione.

La giornata passa velocemente e a mensa vedo i ragazzi che mi aspettano. Decido di raggiungerli, non posso crederci che la razza umana alla quale non volevo neanche avvicinarmi sono gli unici amici che ho.

"Allora hai fatto la richiesta?" Chiede Brandon a Alan,
"Si mi accetteranno sicuramente, ero il capitano" si vanta "dopo scuola ho il provino",
"E io con ritorno a casa? Sta piovendo!" Mi intrometto,
" non puoi aspettare che finisca il provino?"
"Ma che palle!"
"Se vuoi ti accompagno io" propone Evan,
"Ma che palle!" Ribadisco,
"Allora rimani qui insieme alle cheerleaders a tifare per tuo fratello"
"Ok vengo vengo" sbuffo mangiando una patatina,
"Quanto sei buffa" mi pizzica una guancia mio fratello, nonostante gli innumerevoli litigi io e mio fratello abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto.

Mi affianco a Evan per arrivare alla sua auto, saliamo su e mette in moto verso casa mia.
"tutto bene?" Mi chiede,
"Si perché non dovrebbe?" Dico un po' scorbutica,
"Perché sei scontrosa con tutti, hai litigato con le tue amiche e ora esci con noi che in fondo ancora non sopporti"
"Lo so ma io considero il mondo per quello che è: un palcoscenico..."
"Dove ognuno deve recitare la sua parte" finiamo la frase insieme.
"Conosci Shakespeare?"
"Perfettamente" dice lui,
"Allora non sei proprio un idiota, mi sorprendi Evan Fitz"
"Sai qual è un'altra frase che amo?"
"No quale?
"Potrei essere rinchiuso in un guscio di noce e tuttavia ritenermi Re di uno spazio infinito", questo ragazzo riesce sempre a sorprendermi, ora ha anche un lato filosofico!

"Anche se sei un puntino nell'universo, decidi tu quello che vuoi, se ti rende felice fallo" continua " la cosa che conta non è lo spazio ma bensì il tempo"

Riscaldami il cuoreNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ