Capitolo 17.

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La mattina seguente io ed Evan ci troviamo avvinghiati, le mie gambe sono incrociate alle sue e una sua mano è appoggiata sul mio fianco.

Nessuno dei due ha rispettato le regole che ci eravamo posti ieri sera.
Cerco di staccarmi piano per non svegliarlo ma apre gli occhi.
"Che ci fai nel mio letto Chanel?" Dice accarezzandosi la testa, di sicuro ora ha una forte emicrania,
"Al massimo chiediti perché tu sei nel mio letto"

Scendiamo entrambi le scale e andiamo a fare colazione dove troviamo già Brandon.
"Buongiorno fiorellini" ci dice ad entrambi mentre io strofino un occhio.

Cerco nel frigorifero il latte mentre Brandon prende il pane e la Nutella.
"Ehi" fanno il loro ingresso Aaron e Alan.
"Mi spiegate perché camminate tutti senza maglietta, non fa neanche così tanto caldo"
"Che senso ha avere un bel fisico e non metterlo in mostra?" Dice Aaron,
"Ego alle stelle"

Facciamo colazione poi tutti si rintanano nella stanza di mio fratello,
"Perché non stai un po' con noi?" Mi chiede Brandon,
"Ho sempre cercato di evitare il genere maschile"
"Appunto 'cercato' ma non ci sei riuscita" contrabbatte Evan,
"Mi state altamente sul cazzo" dico io,
"Certo certo come se ci credessimo" fa di nuovo Evan,
"Ok ora la smetti se non vuoi un pugno nel naso" lo prendo per il colletto e lo sbatto al muro,
"Mi mancava essere picchiato da te" mi fa un sorrisetto malizioso.
"Ti mancherà anche la tua vecchia forma del naso" stringo i denti, mi fissa le labbra e io faccio lo stesso,
"Uo, uo, uo, troppo vicini voi due, che succede?", ci stacchiamo immediatamente,
"No niente" biascichiamo entrambi.

Presa dall'imbarazzo, corro in camera mia. Metto le cuffie e ascolto attention di Charlie Puth.

Vorrei tanto negarlo ma non posso, avevo voglia di baciare quelle labbra vicinissime alle mie e non è la prima volta.
Evan, quel ragazzo fastidioso e tanto sicuro di sè che odiavo immensamente ora è entrato come un uragano nella mia vita, in realtà tutti loro.

Talmente tanti cambiamenti che non me ne rendo ancora conto. Iniziai ad odiare la razza maschile ed ora me li ritrovo sempre intorno e non posso fare niente per mandarli via.
Gli amici di mio fratello sono i miei unici amici, se posso definirli così.

Sam e Jess che credevo le mie migliori amiche erano le prime ad accoltellarmi dietro le spalle.
D'altronde non mi caccio nei guai da quando sono stata ai servizi sociali, il rapporto con i mei è migliorato e il ritorno di Alan è stata la ciliegina sulla torta.

"Chanel" bussano alla porta,
"Che vuoi Evan?" Alzo la voce per farmi sentire da dietro la porta,
"Noi andiamo da una parte, vieni?", sapevo che non potevo stare lontana da loro.

Riscaldami il cuoreWhere stories live. Discover now