Capitolo 23.

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Io e mio fratello, come sempre, ci stiamo litigando per il bagno.
Alla fine entro io per prima, prima di afferrare il mascara sento il mio cellulare vibrare.
Rispondo al numero sconosciuto che mi appare sullo sfondo.
"Pronto?"
"Signorina Fenton?"
"Si sono io"
"La chiamiamo dall'ospedale in centro, i suoi hanno avuto un incidente", il battito del cuore accelera e il respiro si fa affannato.
"La preghiamo di venire qua insieme a suo fratello"
"Veniamo immediatamente".

"Alan dobbiamo correre in ospedale" urlo uscendo dal bagno,
Lui al mio solo sguardo capisce tutto così ci dirigiamo verso l'auto.

Sembrava strano che ancora non fossero tornati dalla cena e che non avessero avvisato, dovevamo immaginarlo che fosse successo qualcosa.

Entriamo dentro l'ospedale, mi avvicino alla reception e chiedo dei miei genitori.
"In questo momento non può entrare" mi dice la receptionista,
"Mi ascolti, i miei genitori hanno avuto un incidente e ho ricevuto una telefonata in cui una vostra collega mi ha detto di venire, vuole dirmi la camera o la devo scoprire da sola?" La afferrò per il colletto e parlo a denti stretti,
"Piano due, camera 781" dice spaventata.

Mio fratello prende l'ascensore mentre io corro su per le scale.
Arrivo in camera e alla vista dei miei genitori pieni di fili e macchine scoppio a piangere,
"Dottoressa mi dica che va tutto bene" chiedo piangendo,
"Signorina vorrei tanto dirglielo ma hanno avuto un brutto scontro con un camion e stiamo cercando di fare il possibile", inizio a singhiozzare.

"Mamma, mamma" urlo "papà", mi avvicino e afferro le loro mani, subito dopo arriva mio fratello.

Ripenso a 3 anni fa, stessa situazione di Jess.
Chiamata, corsa verso l'ospedale, litigi con gli infermieri, i pianti e la morte.
Non potevo chiedere di peggio.

"Ragazzi vi devo chiedere di uscire, sta arrivando il primario per i controlli", io e mio fratello usciamo e ci sediamo ad aspettare.
Il tempo sembra non passare mai e io faccio avanti indietro per il corridoio.

"Sorellina, tranquilla andrà tutto bene" mi sussurra mio fratello,
"Non ce la faccio, non potrei sopportare che mappa e papà..."
"Non succederà" dice con tono fermo Alan.

Finalmente il primario esce dalla sala per dare informazioni.
"Allora, la situazione è grave, vostro padre rischia il coma mentre vostra madre no, è solo in una fase di addormentamento, stimo cercando di evitare il coma in tutti i modi possibili",
"Grazie mille dottore" biascicò tra una lacrima e l'altra.
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Mio fratello è rimasto fuori, sta parlando al telefono da un po'.
Sono passate due ore da quando sono qui dentro, tengo la mano prima ad uno poi all'altra, parlo senza sosta in modo che mi ascoltino, sono sicura che mi stanno sentendo.

"Mamma" stringo la sua mano facendo cadere qualche lacrima sopra,
"Mi dispiace, perdonami, lo so che non sono la figlia che tutti vorrebbero" singhiozzo, "mi sono comportata male, lo so e me ne pento, sto facendo di tutto per cambiare ma ho bisogno di voi, non potete andarvene" singhiozzo appoggiando la testa sulla sua mano. Mi lascio ad un pianto disperato,
"Non lo avrei mai voluto mamma" urlo piano "ti prego svegliati" singhiozzo come non ho mai fatto prima ad ora.
"Pi-cco-la mia"

Riscaldami il cuoreWhere stories live. Discover now