CAPITOLO 12

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VIVERE E' LA COSA PIU' RARA AL MONDO.

LA MAGGIOR PARTE DELLA GENTE ESISTE, ECCO TUTTO.

(O.WILDE)

È passata già una settimana da quella sera e lui ha provato ripetutamente a chiamarmi fino a quando ha mollato.

La vita ha continuato a proseguire nelle solite routine, anche oggi sono qui ad aspettare lo stesso treno che ormai prendo quotidianamente per tornare a casa.

- Aly! Non ti sento bene...

- Si Miryam, scusa ma qui c'è poco campo, magari appena torno ti chiamo così ne parliamo meglio.

- Va bene, a dopo allora!

Si certo... perché ho molta voglia di festeggiare, anche se si tratta del compleanno di Miryam e non posso non andare. Ultimamente ci siamo viste davvero poco e non posso farle un torto del genere.

Salgo sul treno e mi sistemo al mio solito posto, e proprio come ogni giorno, alla fermata successiva, sale Lucas, il ragazzo che siede sempre di fronte a me.

Ultimamente abbiamo parlato un po' di più, mi ha raccontato che lavora per una compagnia telefonica ma preferisce viaggiare tutti i giorni anziché prendere casa a Milano... costerebbe troppo!

Ora che lo conosco, mi rendo conto che è il suo modo di fare, chiacchierare così tanto, non perché sia impiccione, e poi è davvero molto carino.

Il mio telefono ci interrompe, ma per fortuna prima di rispondere ho visto chi fosse, per l'ennesima volta, Alejandro, dunque come in tutte le ultime chiamate, ho preferito rifiutarla.

- Qualche seccante call center?

- No, peggio!

- Ah dunque hai pure qualche corteggiatore!

- No, a dir la verità... non è così come sembra, è complicato da spiegare.

Alza le mani in segno di resa capendo che non mi va di parlarne. Oggi ero riuscita a non pensarlo nemmeno una volta, ma questa chiamata ha risvegliato ciò che volevo sopprimere.

NON Esclusivo! Ovvero?

Che stupida sono stata, come potevo credere che uno come lui, potesse volere me e soltanto me. È stato da sciocchi anche solo pensarlo.

Salgo le scale di casa assorta nei miei pensieri... perché prova ancora a chiamarmi? Non gli basta che già devo sentirlo nominare in continuazione!

A metà rampa qualcosa attira la mia attenzione, Alejandro è lì seduto accovacciato, sugli scalini, anche lui assorto.

- Cosa non ti è chiaro del "non voglio parlarti"?

- Alyssa! Ciao...

Il mio cuore aumenta rapidamente i battiti, lo oltrepasso ignorandolo, ma nel farlo ho notato le sue occhiaie, questo vuol dire che forse è stato almeno un po' male? Ma che dico mai!

Provo ad aprire la porta, anche se mi viene un po' difficile visto che mi tremano le mani, lui se ne accorge e poggia la sua mano sulla mia.

Quel tocco così caldo riesce a calmarmi per un attimo.

- Parliamo, per favore?

- Cos'altro si dovrebbe dire?

- Ci sarebbe tanto da dire... facciamo una cosa... ascoltami solo un minuto e se poi quello che ti dico non ti va bene... io ti lascio stare, te lo prometto!

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