Capitolo 15

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<Oh quella è bellissima. Di un rosso natalizio. Che dici?>
《Non stiamo andando a festeggiare il Natale scemo》dico ridendo.
《Prendiamo una semplice. Quella di color crema. Quel colore mi ispira un qualcosa di dolce, come lo è la mamma》
Lui mi sorride dolcemente e dice:<Abbiamo deciso. Prendiamo questa>
La signorina si avvicina, osservando il tipo scelto.
-Perfetto. Vi porto la confezione completa, un attimo-
Facciamo cenno di si con la testa e aspettiamo alla cassa.
Quando usciamo dal negozio, stringo tra le mie braccia la confezione e la guardo un'altra volta.
<Quante volte l'hai guardata così?> scherza Kang Jae.
《Pfft...è il primo anniversario di morte della mamma. Deve essere tutto perfetto》

Si, domani è esattamente un anno che la mia mamma se n'è andata. Aveva un cancro al seno che l'ha fatta soffrire molto. Dopo la terapia, sembrava essersi ripresa, sembrava stare così bene ma in realtà soffriva. Quello schifoso cancro non se n'era andato del tutto. Ma lei non ha detto nulla. Era stanca di combattere, me lo disse una volta. Io però non capii cosa intendesse dire. In quel periodo uscivo con Kang Jae. Ero distratta da lui ma non è colpa sua perché ero convinta che la mamma stessa bene. Si era stancata di vivere con questo dolore, ha combattuto solo per me, perché odiava vedermi piangere. Ricordo che l'ultima volta che ci vedemmo, ero di fretta perché dovevo uscire con Kang Jae, lei mi disse: scusami tesoro per averti reso la vita così difficile, il destino è così crudele e io non sono forte abbastanza da combatterlo.
L'unica risposta che diedi a mia madre, frettolosa com'ero, fu: Non è vero. Tu sei fortissima. Ce l'hai fatta!
Le diedi un velocissimo bacio e uscii. Chissà cosa aveva sentito in quel momento; avrà pensato:'invece non ce l'ho fatta'. Ma io che ne sapevo? Ero all'oscuro di tutto. Alla sua morte ero così arrabbiata con la mamma perché sapevo che non me l'aveva detto per non rovinare la mia felicità. Ero furiosa con papà che, nonostante medico, non fece nulla, ma poi, ragionandoci, anche lui era all'oscuro di tutto. E alla fine lo ringraziai per aver fatto tutto il possibile per lei. E tutt'oggi, a volte, mi arrabbio perché poteva combattere ancora, è lei che si è arresa, ma poteva farcela. "È successo, doveva andare così" mi ripeto sempre con angoscia. È una ferita ancora aperta, come ha detto Kang Jae...

<Sarà tutto perfetto, tranquilla. L'importante è la tua presenza. Sarà contentissima>
《Io ci sono sempre. Spero che stia bene ovunque lei sia》
<Sta bene. Pensaci: qui soffriva molto, ma, andandosene, ha trovato la pace e la tranquillità. Pensala così. Lei è sempre con noi. Ti vede vivere ogni giorno e,che ne sai, magari vedendoti sorride>
Penso a quello successo in questi giorni e arrossisco. Beh, spero che non veda anche certe cazzate...
<Che c'è?>
《Come?》
<Sei rossa in viso. A cosa pensavi?>
《Nulla nulla. Alla mamma》
Lui annuisce. Arriviamo davanti a casa di Kang Jae. C'è qualcuno che lo aspetta.
<Oh Soon Bong!>
Kang Jae corre verso questo ragazzo.Poi si volta verso di me.
<Jaehwa, lui è un mio vecchio compagno di scuola. Aspetta un attimo qui>
Si avvicina al suo amico e io rimango lí con la confezione di candele tra le braccia.
~Ehi~
Mi volto e vedo Jimin.
《Oh...ehi》
C'è evidente disagio.
~Quindi...sei qui..~
《Mh...》
I nostri sguardi si stanno evitando continuamente poi lui mi guarda e decide di parlare:
~Non sapevo di tua madre...Sono stato egocentrico...~
《Oh è tutto okay》
~Come posso sistemare la situazione?~
《Va bene così》
~Non voglio vederti a disagio~
《Uh? Io?》
~Ti metto a disagio ogni volta~
Non rispondo.
~Scusami...Non lo farò più~
Quando alzo lo sguardo per rispondergli, non c'è. Guardo dappertutto. Scorgo la sua ombra dietro l'angolo che poi sparisce. Vorrei seguirlo ma Kang Jae si avvicina e dice: <Scusami per averti lasciata sola. Entriamo>
Gli sorrido e mi volto a cercare invano Jimin. Ma non c'è. Questo è il suo modo di non farmi sentire a disagio? Non mi piace...
Quando entriamo, Jeona mi accoglie saltellando ed esclamando: -È vero che dormi con me unnie?!-
Come posso dirle di no? Annuisco e continua a saltellare cantando la canzone di qualche cartone animato che non ricordo. Non sono di ottimo umore.
《Sono stanca. Vado a dormire》
<Di già?>
Annuisco.
<Va tutto bene? Sei...strana>
《Oh certo. È tutto a posto, tranquillo》
Gli rivolgo un sorriso falso che sembra convincerlo. Vado nella camera di Jeona dopo aver salutato la sua mamma.
-Giochiamo giochiamo!-
《Oh Jeona, unnie è stanca. Magari ti leggo una bella storiella così che ti addormenti. È tardi》
Annuisce e corre sul suo letto. Mi siedo accanto a lei e le leggo la storia di Cenerentola. È la sua preferita. Si addormenta al punto della scarpetta. Sorrido ma continuo a leggere, mi piace questa storia. Vorrei avere anch'io un finale così, ma la vita non è una fiaba e niente finisce sempre come si vuole. Chiudo il libro e mi sdraio accanto alla bambina. Lei si rifugia tra le mie braccia e io la stringo, sorridendo. Le accarezzo dolcemente i capelli. Mi vibra il telefono: è papà. Sbuffo e spengo il cellulare. Non voglio sentire nulla. Soprattutto la sua voce. Mi volto verso il soffitto. Tutti i pensieri affollati nella mia mente mi rendono così triste, due lacrime sembrano fare a gara per chi arriva prima al mento.
<Jaehwa>
Mi volto velocemente su un lato e fingo di dormire.
<È inutile,t'ho visto>
Sbuffo e mi alzo facendogli segno di stare zitto.
<Non stai bene>
《Come vuoi che stia Kang Jae?》
<E non è per tua madre,vero?>
《Per mio- 》
<Nemmeno per tuo padre. È Jimin,vero?>
《Pfft...》
<Ti piace?>
《Cosa?!》dico,cercando di non urlare.
Kang Jae incrocia le braccia al petto e mi fissa.
Sbuffo.
《Bene...Ti dirò la verità...》
Kang Jae mi guarda, curioso di sapere la mia risposta.
《Jimin...mi ha incasinato la vita...》
<Quindi...>
《Quindi si, mi piace》
Perfetto. L'ho detto...e non posso più dire il contrario...Sono davvero nei casini...

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