Capitolo 16

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《Si, mi piace》
Kang Jae mi guarda sorpreso.
<Capisco...allora buona notte>
Non so che altro dire e lo lascio uscire dalla stanza.
Credo sia meglio dormire per svegliarmi più energica domani. Sarà una giornata importante.
Jimin
《Mi avete fatto fare la figura dello scemo! Quei due non sono fidanzati e avete rotto il cazzo nel momento sbagliato!》
~Ehi calma...~ dice Taehyung
Sbuffo.
《Non fatelo mai più ragazzi, davvero. Mi odierá per sempre per questo》
~Tirati su,amico~ dice Jhope, mettendomi una mano sulla spalla.
《Come faccio con degli scemi come voi?! E come posso rimanere qui per tre giorni?!》
~Ehi! Ci offendi così!~ dice Jungkook
《Pfft...mi avete offeso prima voi》
Jungkook sbuffa e torna a guardare il suo cellulare. Io mi getto sul divano e metto le mani tra i capelli.
~Morirai di depressione così. Giochiamo a qualcosa?~ esclama Tae.
《Lascia stare. Io vado a dormire》
~Alle undici e mezza?!~
《Si. E domani mattina torno un attimo nel mio quartiere》
~Cosa hai intenzione di fare?~
《Cose che non ti interessano》
E così si conclude la mia serata. Non faccio che pensare a lei e quel Kang Jae. Per come si è comportato oggi, sicuramente lei lo perdonerà scossa dalla sua cazzo di comprensione. Ma io che ne sapevo?! Loro sono stati insieme quindi sa più di me. Io la conosco appena. E questo mi manda in bestia!
Sicuramente non riuscirò a dormire con questa rabbia che mi ribolle dentro.
Jaehwa
Mi alzo. Jeona è già sveglia perché non è nel letto. Accendo il cellulare e leggo 15 chiamate perse da mio padre. L'ultima è all'una e un quarto di notte. Mi sento leggermente dispiaciuta per averlo fatto preoccupare. Mi alzo dal letto ed esco.
-Oh unnie sei sveglia? Vieni a fare colazione!!-
L'abbraccio e con lei mi dirigo verso il soggiorno dove c'è la colazione già pronta. La tavola è così piena di cose.
《Wow...mangiate così tanto la mattina?》
<Oh Jaehwa. Buongiorno>
--Buongiorno cara. Beh, la colazione è il pasto più importante della giornata. Mai fatta una colazione del genere?--
《Di solito mangio da sola. Quindi non preparo tutte queste delizie》
--Oh capisco...vieni a fare colazione qui qualche volta--
《Grazie mille, ci penserò》
Poi rivolgendomi a Kang Jae:《Dopo colazione andiamo a casa mia?》
Lui annuisce.
--Ah è vero. Jaehwa...ti dispiace se veniamo anche io e Jeona? Conoscevo un po' tua madre e vorrei venire anch'io--
《Certo》
Beh, almeno sarò meno sola.
--Allora finiamo tutti la colazione e poi andiamo--
Annuisco e mangiamo tra qualche risata e lamento di Jeona.
Jimin
《Io esco!!》
~Mh ciao Hyung~
《Jungkook mi fai sentire vecchio. Non chiamarmi così!》
Odio essere chiamato così da lui.
《Ciao ragazzi!》
~Ma precisamente dove vai?~
《Uff...vado a casa di Jaehwa》
~Cosa?!~ esclama Jhope
~E che vai a fare?~ Jin entra nella stanza con una tazza di caffè in mano.
《Smettila di bere troppo caffè e fatevi i fatti vostri》
~Ma siamo tuoi amici! Dovresti parlarcene!~
《Oggi è l'anniversario di morte della madre, contenti?》
~Ah...vai vai~ mi incita Jeon.
Annuisco ed esco di fretta.
Mi piazzo dietro un cespuglio difronte a casa di Kang Jae e aspetto che escano. Non vorrei trovarmi a casa sua da solo.
Dopo un po', escono e mi nascondo.
Jaehwa
Siamo appena usciti. Sono così in ansia. I fiori sono a casa e la sua foto anche. Le candele le sto portando ora. Non ho dimenticato nulla. E per di più non sono sola. Sto abbastanza bene.
Arriviamo a casa. Prendo le chiavi ma mi rendo conto che la porta non è chiusa a chiave. Che papà sia ancora dentro?
Entro. C'è il silenzio. Entro in soggiorno e vedo papà sdraiato sul divano con un braccio penzolante che mantiene una bottiglia di soju. Per terra sono sparse altre tre bottiglie di soju...vuote.
《Papà! 》
Gli corro incontro con gli occhi già lacrimanti.
《Ma come ti sei combinato?!》
Apre gli occhi, mi guarda e sorride. Poi poggia una mano sulla mia guancia, dopo aver lasciato la bottiglia vuota a terra.
-Papà è qui...Sono rimasto per te e la mamma-
《Papà...》
Gli stringo la mano.
《Grazie...ma non dovevi ridurti così. Ora alzati, fatti una doccia e cambiati. Io pulisco e preparo tutto》
Lui si alza lentamente e annuisce. Saluta gli altri,scusandosi, e va in bagno.
《Scusatemi...》
<Ti aiuto a pulire Jaehwa>
Ringrazio Kang Jae con un sorriso. Anche la mamma di Kang Jae ci aiuta. Mi duole vederli aiutarmi così mentre sono venuti per altro e sono imbarazzata.
Sistemo poi su un tavolo vicino al muro la foto di mamma. Sistemo i fiori attorno. Nel frigo ho dei dolci che alla mamma piacevano molto. Sono pochi ma voglio offrirglieli. E infine apro la confezione delle candele.
《Proprio come piacciono a te》dico mentre le sistemo sul tavolo.
《Ecco fatto》esclamo soddisfatta.
Papà arriva dicendo: -Iniziamo con una preghiera tutti insieme?-
Prima che arrivasse una risposta, suonano il campanello.
《Vado io》
Corro verso la porta. Apro e mi ritrovo la figura di Jimin che mi dice: ~Posso partecipare anche io?~
《Come?》
~Posso partecipare anch'io?~ ripete.
Annuisco in silenzio. Sono sorpresa. Nemmeno conosceva mia mamma. Dietro di lui c'è la nonna, il fratello e la mamma di Jimin. Sgrano gli occhi e li faccio accomodare.
《Papà...sono i vicini...possono?》
-Certo Jaehwa. Benvenuti-
Sono a disagio. Ma gli altri non sembrano infastiditi, tranne KangJae che sembra scosso dalla presenza inattesa di Jimin.
Iniziamo una preghiera per la mamma.
Poi ciascuno dice qualcosa. Rimango colpita dalle parole di Kang Jae e Jimin.
Kang Jae: <Mi scusi davvero tanto> dice in ginocchio davanti al tavolo <In quel periodo, le ho portato via sua figlia. Avrei semplicemente voluto esaudire i suoi desideri di vedere sua figlia sposata o almeno con qualcuno che l'amava quasi quanto lei la ama. Mi manca davvero tanto. Avrebbe potuto farcela...>
Ringrazio Kang Jae e lo abbraccio fortissimo.
Jimin: ~Devo dire la verità: non ho avuto la possibilità di conoscerla. Ma è così bella, questa foto lo dimostra. E immagino che sia una persona molto dolce, che ama davvero tanto sua figlia. Avrei voluto conoscerla bene. Però vi prometto una cosa~
Abbassa la voce e dice qualcosa di incomprensibile alle mie orecchie. Sono così curiosa. Dopo di che fa un inchino fino a poggiare la testa a terra. Poi si alza e mi sorride dolcemente.
Papà riesce solo a dire: -Mi dispiace...-
E poi inizia a piangere, accarezzando il quadretto con la foto.
-Mi dispiace così tanto...sono stato uno sciocco...da dottore e da marito ho fallito...come può un dottore non accorgersi che sua moglie sta male?!-
I singhiozzi fermano le sue parole. Mi siedo accanto a lui e lo abbraccio il più forte possibile. Poi si alza e sparisce dietro la porta del suo ufficio.
La mamma di Kang Jae mi incita a dire qualcosa.
《Bene...ora tocca a me. Vorrei poterti dire tante cose e vorrei sentire le tue risposte, i tuoi consigli. Vorrei abbracciarti quando mi succede qualcosa che mi ferisce. Vorrei sentirmi dire da te: non preoccuparti, c'è la mamma qui con te. Ma tu non sei qui. E non posso abbracciarti. Non posso sentirmi dire queste parole da te. E non è colpa tua di certo. Quella stupida malattia...E anche noi...noi che non ci siamo accorti di niente,noi che ti abbiamo trascurata. Mamma...mi pento...mi pento amaramente di come mi sono comportata con te. Quel giorno...l'ultimo per noi...dovevo capire che non stavi bene, fermarmi e chiederti: è tutto bene? Come stai?
Allora te lo chiedo oggi: Come stai mamma? È bello lassù? Si sta bene? Mamma...Non vedo l'ora di rivederti...vivrò la mia vita felicemente come mi hai sempre insegnato. Quando ti raggiungeró, ti abbracceró tanto e staremo insieme per sempre...》
Le mie lacrime scendono veloci, non riesco a fermarle. Jeona sta piangendo e anche la mamma di Kang Jae. Mi volto e sorrido a Jeona. Poi le braccia di Jimin mi circondano la vita. Ricambio l'abbraccio e inizio a piangere sulla sua spalla.
《Mamma...era quello che volevo fare oggi...》
~Cosa?~ dice Jimin
《Nulla...rimaniamo così un altro po'...ne ho bisogno》
Jimin mi stringe un po' di più. Grazie mamma. Se non fosse stato per te che ci hai riuniti qui, non sarebbe successo questo. A me piace Park Jimin e non mi pento delle mie parole. Volevo solo che lo sapessi, mamma. Mi sarebbe piaciuto parlartene di persona ma sicuramente mi avrai ascoltato. Grazie, mamma. Grazie,Jimin, per avermi reso la vita così movimentata in poche settimane.

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