Capitolo 25

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~Ascoltami...almeno per l'ultima volta...~
Ultima volta...me l'aspettavo...
Chiudo gli occhi e dico: 《Qualsiasi cosa tu dirai...lasciamoci》
~Cosa?!~
《Non voglio stare con te. Non ho alcuna intenzione di soffrire e di essere presa per il culo. Qualsiasi cosa tu dirai, lasciamoci e non parlarmi mai più》
Gli tolgo la mano dalla guancia.
《Su parla》
~Io...ti amo...~
《Va bene. Ora vai》
~Jaehwa...~
《Basta...non mi fido più di te...vai》
Gli occhi suoi esprimono tristezza...Ma non riesco a fidarmi di quelle sue parole...potrebbe mentirmi ancora e starei peggio. Penso di non meritarmi le sue prese per il culo.
Mi dirigo alla porta, la apro e lo incito ad uscire. Lui abbassa la testa e lentamente esce. Davanti alla porta si volta un'ultima volta per guardarmi. Con forza lo guardo negli occhi senza cedere. Poi esce e io chiudo la porta. Rimango a guardare la maniglia. Probabilmente sarà l'ultima volta che lo vedo...
Jimin
Esco da quella casa. Non sapevo che altro dire...ma era la verità...Non le ho mentito sui miei sentimenti...forse all'inizio...ma poi ho iniziato ad amarla davvero ed ora mi merito giustamente di soffrire. Tutto questo in pochissimo tempo...E per colpa mia...
Rientro a casa e mi chiudo in camera. Sento bussare subito dopo.
<Caro, non vieni a fare colazione?>
《Lasciatemi stare. Non ho fame》
E in quello stesso momento il mio stomaco si fa sentire.
<Sicuro?>
《Sicurissimo》dico al contrario del mio stomaco. Ma non ho alcuna di uscire dal mio caldo letto. Ci rimarró per tutta la giornata.
*All'ora di pranzo*
La nonna mi ha portato il pranzo in camera. E ora sto mangiando senza farmi sentire. Sono incoerente ma il mio stomaco stava piangendo. Sono quel tipo che se non sta bene, mangia più del normale. È impossibile uno sciopero della fame per me...
Il telefono squilla. Ho la stupida speranza che sia lei ma non lo farebbe mai. E in effetti è Jhope.
《Che vuoi?》
<Quindi?Jaehwa lo sa?>
《Non ne voglio parlare...》
<Scusa da parte mia e di tutti...Non dovevamo proporti quella scommessa...>
《Sono stato io lo scemo che ha voluto accettare》
<Come ha reagito?>
《Secondo te?!》
<Capisco...>
《Lasciatemi stare. Non rompete》
Chiudo la chiamata e continuo a mangiare.
Jaehwa
Bussano alla porta. Vado ad aprire.
《Jhope?》
<Posso entrare?>
Annuisco.
《Sii veloce》
<Hai pianto?>
Lo sto facendo da quando è uscito da quella porta...
《No. Dimmi》
<Mi sento colpevole di qualsiasi cosa sia successa tra voi...non dovevamo proporgli quella scommessa...>
《È colpa sua. È stato lui ad accettarla. Se fosse stato meno scemo, avrebbe pensato ai miei sentimenti anche se non mi conosceva bene》
<Siete uguali...>
《Cosa?》
<Lui ha detto la stessa cosa. Si è incolpato e ora non vuole parlare con nessuno e uscire dalla sua stanza. Ho chiamato perfino la nonna, accertandomi che mangiasse perché quando non sta bene ha più fame del solito ma tenta sempre di non farlo>
《Perché lo dici a me?》
<Jaehwa...lui non scherza con i tuoi sentimenti ora...>
《Ma l'ha comunque fatto》
<Lo so...capisco come ti senti..>
《Non capisci proprio nulla. Per favore...fuori》
La rabbia ha preso ormai possesso dei miei pensieri e parlo senza pensare.
<Pensaci bene...>
《Ho pensato abbastanza. Ora, ti prego, vai》
Annuisce ed esce silenziosamente da casa mia.
Salto il pranzo. Nel pomeriggio arriva mio padre per prendere dei documenti nel suo studio e per parlarmi.
<Devo darti una notizia...>
Jimin
È ora di cena. Sono ancora in camera mia a rimuginare sui miei errori. Questo non cambierà la situazione ma non so che altro fare.
*3 giorni dopo*
<Esci da quella maledetta stanza!>urla mia madre.
Si, sono qui da ormai tre giorni.
<I tuoi amici ti cercano! Sappi che ora fai parte di una band e devi anche lavorare>
Mi alzo di scatto dal letto. Oggi dobbiamo andare alla sede della BigHit.
Senza risponderle, apro l'armadio e prendo qualcosa da indossare che non sia un pigiama a pois blu. Esco dalla stanza e fuori c'è mamma a braccia incrociate che mi aspetta.
<Ti sei finalmente deciso!>
《L'ho fatto solo per dare una prima buona impressione di tutta la band alla BigHit》
<Va bene va bene. Sbrigati>
Corro in bagno per lavarmi.
Faccio colazione ed esco da casa. Mi fermo quando scorgo casa sua. E sento un nodo alla gola quando leggo un cartello con su scritto: "In vendita". Corro verso quella casa e mi fermo davanti al cartello. Dó un pugno su di esso.
E ora dov'è? Dov'è andata?!
Non dovevo rinchiudermi in casa. Tutto questo in soli 3 giorni?!
Il telefono mi squilla, richiamandomi sul pianeta Terra.
<Jimin non ritardare!> mi ricorda Namjoon. Chiudo la chiamata senza dir nulla e vado via.
Durante tutto il tragitto, non ho pensato ad altro che a dove sia andata. Ora la sua mancanza è ancora più dolorosa. Chissà cosa sta facendo...
Jaehwa
<Tavolo 13!>
《Subito!》
Corro a prendere il vassoio per quel tavolo. Cerco il numero mentre mi chiamano per altri ordini. Corro a destra e sinistra; non mi fermo mai.
Oggi è il mio primo giorno di lavoro. Papà mi ha permesso di farlo di mattina, ora che non ho scuola. In seguito, lo farò solo di sera. Beh, non posso lamentarmi. È ciò che gli ho detto quando mi ha chiesto cosa desiderassi fare. Si sente in colpa per avermi portato via dalla mia città. Ma non è una tragedia per me. Anzi, sono più tranquilla. Non ho la paura di uscire di casa e vederlo...
Inoltre, Busan è una città tranquilla e vivo bene. Per ora sono sola ma troverò qualche amico. Fino ad ora, ho trovato simpatica una mia collega di lavoro, Moo Ra, che lavora qui da quasi un anno. Mi ha accolta così bene e mi ha fatto sentire a mio agio. L'occasione che mi si è presentata 3 giorni fa è accaduta al momento giusto. Mio padre temeva una reazione poco positiva. L'hanno chiamato a lavorare in uno dei più grandi ospedali di questa città. Sono fiera di lui. Ora è meno presente di prima ma anche io sono indaffarata, quindi mi pesa di meno la sua assenza. Spero di rimanere qui per moltissimo tempo...Con ciò ho voltato pagina e sto bene...poche volte, ci penso e sto male ma passerà...mi ripeto sempre che passerà...

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