Nick Grimshaw

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NICK

Da ragazzino, l'unico punto di riferimento che avevo, esclusa la mia famiglia su cui non potevo di certo fare affidamento, visto che era costantemente impegnata in viaggi di lavoro, troppo occupata per dedicare attenzioni ad un bambino bisognoso solo di un po' d'amore, era stato Harry. L'amicizia che ci aveva legato per anni, era nata tra i banchi di scuola, quando tutti e due ci eravamo trovati seduti vicini per caso. Da quel giorno, eravamo diventati inseparabili, qualunque cosa l'avevamo fatta insieme. Purtroppo però con il passare degli anni e con la crescita di entrambi, non avevo potuto fare altro che innamorarmi di lui. Avevo scoperto di essere gay a 15 anni, quando chiuso in un bagno al terzo piano, vicino l'aula di matematica, mi ero ritrovato davanti quel ragazzo di due anni più grande che vedevo spesso entrare ed uscire dalla stanza del preside. La reputazione di Ben, quello era il suo nome, era conosciuta in tutta la scuola. Dichiaratamente gay, sprovveduto, esibizionista e arrogante, frequentava quella scuola solo perché costretto dai suoi genitori, che lo minacciavano di togliergli tutto quello che possedeva se solo avesse provato a ritirarsi. La sua famiglia era conosciuta come una delle più ricche, e lui giustamente la scuola la frequentava, ma faceva tutto quello che voleva. Se aveva voglia di saltare le lezioni lo faceva, se voleva accendersi una canna in palestra lo faceva, se voleva pomiciare con qualcuno dentro i bagni di certo non si tirava indietro. Un mese prima di ritrovarmi in bagno con Ben, aveva cominciato a guardarmi insistentemente mentre passavo per i corridoi, poi non so come, aveva avuto il mio numero e da lì non si era più fermato nel volermi esprimere quanto fosse attratto da me. A quell'età la reputavo una cosa assurda, avevo baciato diverse ragazze, ma mai ero stato travolto, come aveva fatto invece Ben. Dopo quel bacio scambiato in un bagno maleodorante e sporco, avevamo preso ad uscire insieme e di conseguenza avevo capito che sicuramente le ragazze non mi interessavano come invece mi interessavano i ragazzi. Quella specie di relazione era andata avanti per un paio di mesi, in cui ci eravamo visti di nascosto senza mai dire niente a nessuno. Nemmeno ad Harry avevo detto nulla, troppo preoccupato di quello che potesse essere il suo giudizio. Solamente dopo qualche mese, avevo preso una cotta stratosferica per il mio migliore amico. Avevo potuto osservare da vicino il cambiamento del suo corpo, che con i dovuti esercizi, era diventato quello di un uomo. Inconsapevolmente ne ero rimasto attratto, e da lì il passo verso l'innamoramento non era stato tanto lungo. Naturalmente ad Harry, non avevo detto nulla, solamente quando messo alle strette, dalla mia partenza imminente, mi ero deciso a confessargli i miei sentimenti, e per paura di vedere il suo sguardo deluso, l'avevo lasciato lì, nel bel mezzo della strada e me ne ero andato. Nei mesi successi ci eravamo scritti, ma mai né io né lui avevamo affrontato l'argomento, parlavamo delle nostre vite, delle nostre famiglie, di tutto il resto tranne che della mia confessione. Dimenticarlo era stato difficile, e col tempo, nonostante avessi avuto altre storie più o meno durature, mi ero reso conto che una parte di me probabilmente sarebbe sempre stata legata a lui. Rivederlo, risentire la sua voce, aveva avuto su di me sempre lo stesso effetto. Sotto quel punto di vista non ero cambiato per niente, riusciva lo stesso a sconvolgermi come faceva un tempo. Lui invece era cambiato sul serio. Il suo fisico aveva finito di modellarsi e di definirsi, rendendolo ancora più bello di quanto avessi mai potuto immaginare. La voce strascicata era sempre la stessa, il suo modo di parlare anche, ma ad essere cambiato era il modo e la qualità con cui si esprimeva. Era maturato sotto ogni punto di vista, l'avevo notato subito, perché il ragazzino con cui mi divertivo a fare i dispetti agli altri compagni di classe, non era di certo l'uomo che invece mi ero ritrovato di fronte. Il nostro incontro tutto sommato era andato bene, non c'erano stati particolari slanci d'affetto ma sicuramente mi era sembrato piacevolmente sorpreso. Altra cosa che non avevo potuto fare a meno di notare, era stata il suo distacco nonostante fosse felice di rivedermi. Gli aveva fatto piacere, ma comunque si era tenuto abbastanza sulle sue per tutto il tempo, sembrava come se stesse parlando con un amico di vecchia data che ormai aveva fatto il suo corso e di cui non aveva più bisogno. Quando mi aveva parlato di quel Louis, ero riuscito a collegare tutto: la figura che un tempo ero io nella sua vita, adesso era stata presa da quel ragazzo. Da come ne parlava sembrava veramente che gli volesse un bene esagerato che non aveva problemi a manifestare. Anche la sua gelosia mi era risultata parecchio strana, perché l'Harry Styles che avevo conosciuto io non era mai stato geloso di nessuno. Evidentemente quel ragazzo era riuscito a cambiare Harry, e mi ero ritrovato davanti un'altra persona rispetto all'idea che invece mi ero fatto di lui, in quegli anni. Mai e poi mai avrei immaginato che potesse anche aver baciato un uomo. Quella rivelazione mi aveva lasciato sconvolto per almeno cinque minuti buoni. Il ragazzo ossessionato dal sesso occasionale che conoscevo, era sparito per lasciare spazio a quello che invece probabilmente si era invaghito del suo coinquilino. Nella mia testa la cosa che avevo pensato non appena lo avevo saputo era stata "Forse ho ancora una possibilità" ma poi quell'idea era piano piano scemata quando nei suoi occhi avevo notato l'adorazione con cui parlava di Louis. Non si era fatto nessun tipo di problema a rivelarmi di quei baci, se ne era uscito tranquillamente, non pensando che la cosa potesse sconvolgermi, l'avevo fatto solo per marcare il territorio e mettere fine alle mia battute stupide su quel ragazzo, che effettivamente era bellissimo. Ritrovare Harry era stato fantastico, ma l'euforia mi aveva abbandonato nel momento esatto in cui lui era rientrato dentro casa, in fretta, senza voltarsi minimamente per dirmi almeno che gli aveva fatto piacere rivedermi. Quel posto riservato a me per tanti anni, ero sicuro di non riuscire più a riprendermelo. Harry era troppo affezionato, troppo coinvolto da Louis, che comunque non vedevo l'ora di conoscere, per constatare con i miei stessi occhi quanto fosse forte il loro legame. Così gli avevo mandato un messaggio, due giorni dopo il nostro primo incontro "Styles che dici se stasera ci vediamo? Magari vieni con Louis, ti va?".

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