Your old life

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LOUIS

Il tempo impiegato per arrivare a casa, l'avevamo trascorso in completo silenzio. Harry si era limitato ad incrociare la sua mano con la mia, portandola sul cambio di tanto in tanto. L'aria che si respirava in quella macchina era rilassata, sembrava come se tutte le paure che c'eravamo portati dietro fino a quel momento fossero sparite. La serenità con cui avevamo trascorso quella serata, il modo con cui c'eravamo baciati per la prima volta di fronte ad altre persone, la consapevolezza di appartenerci per davvero, mi avevano reso stranamente tranquillo. Tutti i dubbi che mi avevano oppresso si erano miracolosamente cancellati. Riuscivo a pensare soltanto ad Harry. Lui che con me non si era mai risparmiato, lui che aveva sopportato tutti i miei sfoghi e le mie pippe mentali, lui che sapeva come comportarsi sempre e comunque, lui che voleva fare l'amore con me e che si sentiva solo ed esclusivamente mio. E stavolta sarei stato all'altezza di quel momento così importante. Non ci sarebbe stata nessuna rabbia a mandarmi a puttane il cervello, nessun egoismo nei miei gesti e nessun timore di star facendo la cosa sbagliata. Non c'era nulla di più giusto al mondo del mio rapporto con Harry, ormai l'avevo capito ed accettato. Harry sembrava esserci arrivato secoli prima di me a quella conclusione. Era stato lui a viversi a pieno ogni momento sottostando molto spesso ai miei scleri.
Aprendo la porta di casa, non avevo fatto nemmeno in tempo ad accendere la luce in soggiorno che mi ero ritrovato schiacciato contro il muro, col corpo di Harry addosso. Tutto il mio discorso interiore sulla calma era andato completamente a puttane quando Harry mi aveva sollevato di peso, reggendomi dalle natiche e schiacciandomi contro la parete. La sua bocca trovò subito la mia, baciandomi fino a farmi mancare l'aria. Ogni bacio con Harry aveva sempre un sapore diverso, portava sempre sensazioni nuove, mi regalava ogni volta emozioni diverse. Quello che forse più mi aveva sconvolto di lui, era stata proprio la sua imprevedibilità. Harry non era mai scontato in tutto quello che faceva, riusciva a stravolgermi ogni volta. Con lui c'era sempre quella percentuale di rischio di fare un salto nel vuoto che rendeva tutto più elettrizzante.
Harry portò una mano al di sotto della mia maglia, tastando l'addome e salendo fino ad intrappolare tra il pollice e l'indice un capezzolo.
"Haz..." dissi, prima di lasciarmi sfuggire un gemito incontrollato.
Dovevo riacquistare quella lucidità che stavo perdendo secondo dopo secondo, e lo spingersi della sua erezione contro la mia non aiutava di certo. Harry m'ignorò completamente, continuando a muovere il bacino in avanti, incontrando il mio a metà strada. Quella frizione era piacevolmente dolorosa, tutti quei vestiti ad impedirci di toccarci davvero, erano una tortura dolcissima. I movimenti di Harry, il modo in cui si appropriava delle mie labbra, come passava la lingua sul mio collo, le sue mani che continuavano a sorreggermi e a palparmi le natiche, mi fecero capire quanto fosse impaziente. Era stato assurdo come Harry si fosse adattato in così poco tempo a quel contatto. Aveva fatto sempre e solo sesso con delle donne, ma sembrava ormai, venerare il mio corpo ogni santissima volta che ci metteva le mani sopra. E non perdeva occasione per dirmelo a chiare lettere, proprio come in quel momento "Ti voglio così tanto, Lou".
Il problema stava nel fatto che Harry accompagnava le sue parole sempre con i fatti, infatti poco dopo portò la mia mano sul rigonfiamento dei suoi pantaloni. Le mie dita sfiorarono il suo membro ricoperto da decisamente troppo tessuto, ma quel disagio temporaneo, non mi aveva di certo impedito di sentire sul serio quanto mi volesse.
Le mani che teneva sulle mie natiche, si spostarono magicamente all'interno dei miei jeans, oltrepassarono anche i boxer, e non potei far altro che sussultare all'impatto della sua mano sulla carne nuda del mio sedere. Le sue carezze presero ancora più vigore adesso che non c'era nulla ad impedire il contatto pelle contro pelle. Harry probabilmente doveva avere una qualche ossessione particolare per quella parte del mio corpo, non faceva altro che affondarci la mano, stringeva, accarezzava in modo riverente quello che non avevo concesso quasi a nessuno. Eppure pensare che Harry potesse entrare proprio lì, che potessi sentirlo fin dentro le viscere, era un pensiero che non mi faceva rabbrividire come al solito. L'idea di donarmi a lui anche fisicamente non faceva a cazzotti con la mia ragione e con le mie convinzioni, anzi, creava una strana elettricità. Ma non sarebbe successo, almeno non quella sera. Avevo altri programmi per quella notte, e quei programmi prevedevano un Harry assolutamente consapevole ed eccitato all'idea di avermi dentro di lui.
"In camera da letto, ti voglio disteso in camera da letto" trovai il coraggio di dire, poco dopo essermi staccato da uno dei mille baci che Harry continuava a darmi.
Entrò nella stanza iniziando a privarsi dei vestiti, stendendosi poi, completamente nudo, sul nostro letto.
"Coraggio Lou" m'incitò Harry, invitandomi ad imitarlo.
Posizionandomi ai piedi del letto, sfilai la maglia sentendo il suo sguardo scavarmi fin dentro le ossa. Accennai un piccolo sorriso prima di sfilarmi le scarpe, proseguendo poi a far calare i miei pantaloni lungo le cosce, scalciandoli in un angolo della camera.
"E' difficile se mi guardi così" mi lasciai sfuggire, incrociando il suo sguardo, quello che avevo continuato ad evitare per tutto quel momento imbarazzante.
Spogliarmi davanti a qualcuno, spogliarmi davanti ad Harry in particolare, mi aveva imbarazzato a morte. Mi aveva visto centinaia di volte nudo, ma in quel momento, sotto quei suoi occhi così desiderosi, mi sentivo completamente esposto.
"Lou... togli quei cosi e vieni qui! Voglio fare l'amore con te, e voglio farlo adesso" continuò lui, indicando con un cenno del capo i miei boxer, l'unico indumento rimasto a coprire la mia nudità.
Harry era sempre così sicuro di sé, ma quella sera sembrava esserlo ancora di più. Probabilmente era stato il bacio che gli avevo dato davanti a tutti a dargli tutta la sicurezza che gli avevo negato in quei mesi. Sospirai profondamente e decisi di togliere l'ultimo pezzo di stoffa. Raggiunsi Harry sul letto, sovrastandolo col mio corpo. Le nostre erezioni nude, vennero in contatto non appena mi sdraiai su di lui. Harry sospirò pesantemente, le sue mani subito ad accarezzarmi la schiena, la sua bocca a cercare e a trovare immediatamente la mia. Aveva avvolto le gambe ai lati dei miei fianchi sollevando il bacino alla ricerca di un contatto sempre più profondo. Lo sfregarsi dei nostri corpi, i respiri spezzati e lo schiocco dei nostri baci erano gli unici rumori che riuscivo a percepire. Ogni santissima volta che mi ritrovavo con Harry sembrava come se il mondo intorno smettesse di esistere.
"Lou... per favore" sussurrò Harry direttamente dentro il mio orecchio, mentre continuava a muovere in alto il bacino, cercando una frizione diretta e prolungata col mio membro.
Passai le mani sul suo torace, stuzzicandogli un capezzolo con le dita, abbandonai la sua bocca e portai le mie labbra sopra quel bottoncino rosa che ogni volta che veniva sfiorato gli procurava dei gemiti. Ci passai la lingua sopra più volte, mordendolo di tanto in tanto fino a spostare la mia attenzione sulla porzione di pelle appena sopra quel punto. Succhiai e baciai il suo pettorale, tirando un po' con i denti, fino a lasciarci sopra un segno evidente. Mi spostai col corpo più in basso, raggiungendo con la bocca un suo fianco. Riservai lo stesso trattamento fino a far nascere un livido anche lì. Era bello vedere il corpo di Harry segnato, era ancora più bello che fossi io l'artefice di tutto quello.
"Perché ci stai mettendo così tanto? Perché non sei ancora dove dovresti esse? Lou... non vuoi più? Hai cambiato idea? Non vuoi più fare l'amore con me?" chiese Harry, buttando la testa all'indietro dopo l'ennesimo e sfiancante attrito tra le nostre erezioni.
Mi staccai dalla sua clavicola dopo aver lasciato l'ennesimo segno del mio passaggio, mi tirai a sedere sulle sue gambe, e poi "Il mio ti sembra il comportamento di uno che non voglia fare l'amore?" domandai, baciando appena la punta della sua erezione che cadeva ricurva sullo stomaco.
"Allora perché ho l'impressione che tu stia facendo di tutto, tranne quello? Perché non sei dentro di me?" domandò lui, frustrato.
Harry pensava sul serio che volessi tirarmi indietro? Credeva che potessi anche solo lontanamente pensare di rifiutarlo? Probabilmente non ero stato così convincente fino a quel momento.
"Guardami Haz... sono completamente nudo ed eccitato sopra di te, come puoi pensare una cosa del genere? Voglio fare l'amore con te, lo voglio davvero" risposi, prima di rituffarmi sulle sue labbra baciandolo in modo scomposto.
Harry divaricò maggiormente le gambe permettendo al mio corpo di stendersi nuovamente su di lui. Portai poi un dito all'interno della sua bocca, Harry lo inumidì con la sua saliva e poi lo feci scivolare lungo il suo corpo fino ad arrivare alla sua apertura. Inserii piano il mio dito all'interno di quel buchetto stretto che sembrava aver aperto le porte del paradiso. Iniziai a muoverlo con calma, facendo abituare Harry a quell'intrusione.
"Volevo semplicemente che fosse tutto perfetto, ma tu come al solito non sei un tipo paziente. Abbiamo tutta la notte ed io ho intenzione di sfruttare ogni minuto a nostra disposizione per sentirti dire il mio nome milioni di volte" continuai a spiegargli, aggiungendo un secondo dito.
Presi a sforbiciare con l'indice e il medio mentre Harry rimaneva con gli occhi chiusi. Non doveva essere una sensazione piacevole, lo capivo, ma Harry sembrava ce la stesse mettendo tutta pur di non far trasparire alcuna espressione sofferente sul suo viso. Era nuovo a quel tipo di rapporto, era ancora inesperto, ed era assolutamente normale sentire dolore le prime volte. Per questo gli avevo detto "Haz... se ti faccio male, dimmelo", rallentando il movimento delle mie dita.
Eppure Harry aveva semplicemente sorriso, spingendosi col bacino incontro alle mie dita che ancora lavoravano dentro di lui "Credo proprio che quello che mi stai facendo sentire sia la cosa più lontana dal dolore che io abbia mai provato."
Sorrisi anch'io a quell'affermazione, sentendomi immediatamente più tranquillo. Aggiunsi un terzo dito con la consapevolezza di poter osare un po' di più, e solo in quel momento affondai davvero dentro di lui alla ricerca del suo punto più nascosto. Intuii di averlo trovato dal gemito basso che Harry si era lasciato sfuggire. L'avevo visto digrignare i denti e buttare la testa all'indietro, spingendosi col bacino sempre più verso le mie dita. Era stupendo guardarlo mentre sapevo di donargli piacere. Le sue guance si coloravano appena di un rosso tenue e i suoi occhi tendevano a serrarsi ogni qual volta lo toccavo in quel modo.
"Lou, te lo chiedo per favore... rischio di venire solamente con le tue dita se non entri tra meno di dieci secondi" confessò Harry, bloccandomi il polso e accompagnando la mia mano fuori dal suo corpo.
"Volevo che fosse speciale, volevo regalarti di più, ma tu non me lo permetti mai" risposi, aprendo il cassetto accanto al letto ed estraendo il preservativo.
Lo srotolai sulla mia lunghezza e buttai fuori quanta più aria possibile. Era arrivato il momento, cazzo. Stava succedendo davvero, stava per accadere di nuovo. Avrei fatto l'amore con Harry di lì a poco e sembrava come se il mio stomaco volesse contorcersi da un momento all'altro. Ero sicuro di volerlo, ero straconvinto di quello che stavo per fare, eppure quella sensazione di paura sembrava non volermi abbandonare. C'era qualcosa che mi bloccava, qualcosa che rendeva tutto dannatamente difficile e complicato. Poi però Harry parlò, e capii di essere ancora in torto.
"Lou non ho bisogno di niente di speciale, sul serio. Mi basta sapere che domani mattina ti troverò steso accanto a me per renderlo speciale. Non voglio nient'altro, non ti ho mai chiesto niente all'infuori di te stesso. Sei tu tutto quello che mi serve per renderlo memorabile."
Harry era stato così sincero da disarmarmi completamente. Quella paura che sentivo crescere dentro di me svanì un attimo dopo il suo discorso. Era quello che avevo sempre voluto sentirmi dire, era quello di cui avevo bisogno per godermi a pieno quel momento. Harry provava qualcosa per me, voleva me, stava bene con me, questo non poteva che farmi sentire estremamente felice.
"Anch'io penso le stesse cose... anch'io non vorrei nessun altro, ho solo pensato che..." risposi di getto, provando a spiegare tutto quello che mi era passato per la testa.
Harry però mi aveva interrotto non permettendomi nemmeno di iniziare il discorso "Louis, basta... facciamo l'amore, adesso."
Finalmente mi lascia andare completamente ed assecondai le parole di Harry. Allargai le sue gambe e le portai ai lati dei miei fianchi. Allineai la mia erezione alla sua entrata, mi abbassai per baciarlo ed avanzai per i primi centimetri dentro di lui. Avevo notato come Harry si era irrigidito mentre mi ero spinto in lui, era per questo che mi ero fermato seppur con difficoltà. Quella notte dovevo pensare a far star bene Harry, dovevo dedicarmi solo a lui, così magari, un giorno, avrebbe cancellato dalla sua memoria, i brutti ricordi della sua prima volta.
"Dimmi tu quando" gli avevo sussurrato nell'orecchio, riprendendo a baciarlo.
"Vai" rispose, portando le sue mani sul mio sedere, accompagnando l'avanzata del mio bacino.
Quella sensazione, essere completamente dentro di lui, sentirlo così stretto intorno a me, era qualcosa di indescrivibile. E probabilmente doveva essere così anche per Harry, perché non appena mi ritirai, riaffondando subito dopo e dando la prima stoccata, lo sentii gemere un "Cazzo... è così fottutamente perfetto" direttamente sulle mie labbra.
Ero stato attento a non aumentare il ritmo delle mie spinte per i primi minuti, uscendo ed entrando dal suo corpo in modo dolce ed estremamente lento. Quell'andatura così sfiancante, ci aveva portato entrambi a desiderare di più. Quando sentii l'anello di muscoli rilassarsi intorno al mio membro, iniziaii a dare stoccate più veloci. Il sudore che intercorreva tra i nostri corpi, favoriva lo sfregarsi delle nostre pelli che sembravano prendere fuoco ad ogni contatto. Harry non aveva spostato le mani dalle mie natiche neppure per un secondo, accompagnava ogni movimento del mio bacino affondando le dita nella mia carne. Mai mi ero sentito così vicino a qualcuno con il sesso, mai avevo sentito il mio cuore accelerare a tal punto. Portai una mano sull'erezione di Harry, cercando di andare insieme al ritmo delle mie spinte. La vista offuscata e la sensazione di essere vicino all'orgasmo però, non aiutava per niente.
"Non immagini nemmeno come io... ah... lì Lou... ancora in quel punto" provò a dire Harry, usando parole completamente sconnesse tra loro.
Avevo appena trovato la sua prostata cambiando l'angolazione delle mie spinte, probabilmente era stato quello a fargli perdere il filo logico del discorso.
Provò comunque a spiegarsi nuovamente, mentre colpivo ancora quel punto "Non immagini nemmeno come mi senta in questo momento. E' come se riuscissi a sentirti dappertutto, è una cosa bellissima" disse, inarcando la schiena e venendo sulla mia mano e sulla sua pancia.
Bastarono altre due spinte per riversarmi dentro di lui ed accasciarmi stremato sul suo corpo.
"Invece ti capisco benissimo Haz. Provo lo stesso anch'io ogni volta che anche solo mi giri intorno."

Love will conquer all - Larry StylinsonWhere stories live. Discover now