Party.

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Tre settimane dopo...

Io e Taylor ci stiamo preparando per una festa. Mentre aspetto che finisca di prepararsi penso ovviamente a lui.

Il mio stupido prof di matematica nelle ultime tre settimane non mi ha calcolata, lo odio cazzo.

Mi guardo allo specchio, indosso un vestito corto, scollato e nero, poi dei tacchi del medesimo colore e alcuni braccialetti.

Ho lasciato i capelli sciolti, ma ho aggiunto delle extention.

Usciamo di casa, entriamo in macchina e ci dirigiamo alla festa.

C'é così tanta gente che quasi fatico a respirare e la metà di loro viene nella mia scuola.

Cavolo spero che non ci sia Smith...

Dal succhiotto ci siamo scontrati tre volte, due delle quali mi ha palpato il culo.

Taylor mi prende per la mano e mi porta al bar.

Ordina due shot di vodka liscia. Mandiamo giù a goccia. Poi un altro ancora e uno dopo.

Sono un po' brilla così ci fermiamo e andiamo in pista a ballare.

Ondeggiamo, ci muoviamo bene devo dire, anche se pian piano non mi accorgo neanche dei passi che sto facendo.

All'improvviso sento una mano sul mio fianco che mi spinge indietro fino ad andargli contro.

"Così mi ecciti però." mi sussurra all'orecchio. Riconosco la voce.

Mi giro di scatto ma inciampo in non so cosa e gli vado addosso.

"Contieniti tesoro." mi dice ironico.

"Fottiti." gli dico spingendolo ma fallendo completamente.

"Sei ubriaca per caso?" mi chiede con un tono sarcastico.

"Che? No..." manco io ci credo.

"Okay quindi se faccio così mi tiri un pugno?" Mette la mano sulla mia coscia e sale su.

Io gli tolgo il braccio, poi provo a dargli un pugno ma lui mi prende la mano e se la porta al collo; lo stesso fa con l'altra.

Poi poggia le sue mani sui miei fianchi.

"Il mio segno se n'é andato via." Mi dice guardandomi il collo.

Ma dov'é finita Taylor?

"Devo andare fuori." gli dico, lui prova a seguirmi ma mi perde tra la folla.

Che schifo le sue mani su di me, cerco di non pensarci e cerco Taylor ovunque ma non la trovo.

Mi arriva un messaggio:
Kelsey sono nella biblioteca della scuola, alla festa mi annoiavo, scusa... Se ti va stai pure li, a domani.
-Taylor.

Qualcuno mi spiega perché lei non sia ubriaca?

Prendo la macchina ma non sono davvero in condizioni di guidare, scendo dal veicolo e constato che la scuola é più vicina di casa mia, allora decido di raggiungere Taylor.

Arrivata, mi catapulto in bagno, mi inumidisco la faccia per non rovinarmi del tutto il trucco ma almeno mi do una svegliata.

Esco e inizio a cercare Taylor e a chiamarla.

All'improvviso sento qualcuno parlare "Chi é che grida?!" Esclama.

Mi avvicino all'aula da dove proveniva il lamento e seduto alla scrivania trovo il prof Mendes.

Appena mi vede si alza.

"Kelsey che ci fai qui?" mi chiede.

Dio era da tre settimane che non mi chiamava più per nome.

"Cerco una mia amica..." Rispondo a bassa voce.

Lui non sa cosa dire, poi mi guarda da testa a piedi, da un'occhiata intorno e infine si avvicina a me mordendosi il labbro.

"Sei bellissima."mi dice con una voce profonda. Mette le mani in modo da bloccarmi al muro, poi chiude la porta e poggia le mani sui miei fianchi.

Io lo prendo dalla nuca e con il potere dell'alcool, lo bacio.

Lui approfondisce il bacio, in modo violento, mette la mani sul mio fondo schiena e mi prende in braccio.

Mi fa sedere sulla scrivania e continua a baciarmi mentre passa le sue mani dalle mie cosce alla mia schiena.

Avvinghio le gambe al suo bacino e lo attiro verso di me affinché i nostri bacini si possano toccare.

Inizio a baciare la sua mascella, poi il suo collo, continuo così fino a sentire la sua erezione.

"Cazzo Kelsey." mi dice con un tono soffocato.

Io sorrido.

"Ti voglio." gli dico.

"E io voglio te." Dice e il secondo dopo mi ha tolto il vestito.

Mi fa sdraiare, gli tolgo la maglietta e lui posa le sue labbra sul mio corpo.

Inizio a gemere e lo sento sorridere.

"Kelsey?" mi dice.

"Dimmi." rispondo.

"Kelsey ci sei?"

Come se riaprissi gli occhi me lo trovo davanti alla cattedra...vestito...io pure.

"Perché hai la maglia?" Ma che cosa esce dalla mia bocca!!

Lui sorride.

"Di certo non posso stare qui a petto nudo." Risponde.

"Peccato..." Sussurro.

"Cosa?"

"Niente!"

Si avvicina a me e mi posa la mano sulla guancia.

"Hai bevuto Kelsey?" Mi chiede cercando di nascondere un sorriso.

"No..." Rispondo imbambolata nei suoi occhi.

Lui mi guarda intensamente, ma perché non mi bacia? (Beh sei una figuraccia vivente Kelsey, fattele due domande.)

"Devi andare ora." Afferma con un tono freddo, staccandosi da me.

"No." dico ad alta voce. Prendo un bel respiro "Non puoi proteggermi, accarezzarmi la guancia, dirmi che ti sto facendo chissà cosa, per poi non darmi spiegazioni!" Non pensavo di avere tutto questo coraggio.

"Cazzo Kelsey!"esclama." Non capisci che ti salterei addosso adesso? Non sai neanche quante cose vorrei farti. Ma non posso... Perché sono il tuo fottutto professore, se no a quest'ora saresti già mia." Si avvicina pericolosamente a me, mi prende dai fianchi e mi spinge alla parete.

Siamo a pochi centimetri di distanza e sta volta non me lo sto immaginando.

"Non puoi venire da me, la sera, mezza nuda e ubriaca... Non sai quanta forza mi ci vuole." Sussurra, poi si allontana, prende la sua roba e senza neanche guardarmi, se ne va.

Che serata...

My sexy prof of mathWhere stories live. Discover now