Fiesta a Los Gatos.

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Svegliarsi in un'altra città, da sole e senza che nessuno qui mi conosca, é davvero strano, ma potrei abituarmici.

Prendo il cellulare per guardare l'ora, nove e mezza, e mi trovo due messaggi da mia madre, dodici chiamate perse da Smith e cinque messaggi sempre suoi.

Non li guardo neanche e mi alzo dal letto.

Mi faccio una doccia calda, poi mi avvolgo un asciugamano intorno al corpo e mi asciugo i capelli.

Mentre mi pettino, penso che ho bisogno di un nuovo look.

Cinque minuti dopo chiamo una parrucchiera qui vicina che ho trovato su internet e prendo un appuntamento.

Appena finisco di prepararmi, scendo nella sala dove hanno preparato vari cibi e bevande per far colazione.

Prendo due uova e un bicchiere d'aranciata, poi mi siedo e inizio a mangiare, quando qualcuno mi interrompe.

"Ciao! Mi posso sedere?" Mi chiede un ragazzo alto e di carnagione scura.

"Si certo accomodati." Rispondo un po' imbarazzata.

"Scusa è che ti ho vista da lontano e sei a dir poco bellissima, perciò ho pensato che magari ti saresti fatta fare qualche foto... Che ne pensi?" Incrocia le mani e inizia a pregarmi.

"Scusa come ti chiami?" Gli chiedo.

"Si che stupido, mi chiamo Rickey, sono in questo hotel da una settimana e esattamente tra due giorni parto di nuovo per New York. L'unico problema è che essendo un fotografo ho bisogno di far foto però qui nessuno mi ispira, ma ora ci sei tu!" Esclama facendo voltare tutti gli ospiti in questa sala.

"Invece tu che ci fai qui tutta sola?" Mi chiede con una smorfia di tristezza.

"È una lunga storia, ma non starò qui in eterno, devo solo schiarirmi le idee e poi tornerò a Los Angeles." Gli racconto.

"Nonono, aspetta, tu te ne sei andata via da Los Angeles? Dimmi che non parliamo della stessa Los Angeles o ti infilzo la pelle con la forchetta." Wow per un attimo mi ha ricordato Smith.

Io faccio un sorrisetto e lui capisce subito. 

"Lo sai vero che io darei la vita per vivere là? Anzi credo che tutti la darebbero." Commenta.

Faccio spallucce e lui alza gli occhi al cielo.

"Dai allora ti perdono se ti fai scattare qualche foto, ah e in più ti regalo un invito alla festa di sta sera." Dice con tono intrigante.

"Ci penserò, però ora devo andare dalla parrucchiera, se mi vuoi chiedere qualcosa, la mia stanza è la numero 512."

Ci salutiamo e me ne vado.

Arrivata dalla parrucchiera, dico che mi piacerebbe cambiare, ma ho paura di far stupidaggini, allora me li taglierei e basta.

Però la parrucchiera mi dice che se voglio cambiare, devo essere disposta a tingermeli.

Io annuisco e poi mi affido alle sue mani.

Due ore dopo, mi guardo allo specchio e non ci credo... Sono bionda!

Sono felicissima, i capelli sono venuti molto bene, però adesso è ora di tornare in Hotel per pranzare.

Io e Rickey ci sediamo nello stesso tavolo e parliamo di molte cose.

Lui all'inizio è rimasto scioccato dai miei capelli, ma gli sono piaciuti.

Mi ha chiesto il nome un paio di volte, spero lo abbia capito.

My sexy prof of mathWhere stories live. Discover now