Stepbrother.

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Riapro gli occhi.

Mi ci vuole tempo per focalizzare il luogo in cui mi trovo.

Sono sdraiata su un letto sconosciuto, mi fanno male il collo e la testa.

Mi siedo sul materasso e all'improvviso i ricordi mi riaffiorano alla mente.

È tutta colpa di quel biondo psicopatico.

Ad un certo punto qualcuno bussa alla porta.

"Avanti." Dico con la voce soffocata.

"Ehi credevo non ti fossi ancora svegliata."

Ommioddio...

"Sei il ragazzo del bar! Sei tu che mi hai salvata?" Gli chiedo con gli occhi speranzosi.

"Si, insomma lo avrebbero fatto tutti. Quel ragazzo era un pericolo pubblico. Ma tranquilla ora se ne occuperanno gli assistenti sociali di lui." Mi spiega, avvicinandosi e sedendosi vicino a me sul bordo del letto.

Gli sorrido.

"Scusa è imbarazzante ma mi diresti il tuo nome?" Gli chiedo arricciandomi una ciocca di capelli.

"Mi chiamo Cole, è tu?" Mi chiede ravviandosi i capelli.

"Kelsey." Rispondo.

"Mmmh..." Mugugna.

"Che c'è?" Gli chiedo sorridendo.

"Non ti si addice. Ti ci vorrebbe un nome tipo... Amanda! O... Rachele!" Esclama lui.

"Macché no. A me piace il mio nome." Contesto, ridendo.

Tra le risate, sentiamo una porta che si apre al piano di sotto.

"Sono a casa!" Urla una voce maschile.

"Ah è tornato il mio fratellastro, non considerarlo è noioso e antipatico ed oltretutto è il più secchione di tutti!" Mi dice.

"Beh anche tu non te la cavi male, in matematica l'altra volta hai risolto il mio problema in neanche un minuto." Gli dico dandogli un colpetto alla spalla.

"Beh dai vieni che magari hai voglia di tornare a casa. Ti accompagno io."

Mi aiuta ad alzarmi ma mi sento ancora un po' debole e mi risiedo sul letto.

"Scusa, non so perché mi facciano male le gambe."

"Tranquilla é normale... Aspetta." In poco tempo sono tra le sue braccia.

"Grazie Cole ma non è il caso." Dico arrossendo.

"E io come faccio a portarti a casa?"
Giusto...

Apre la porta con un calcio, poi scende le scale sempre con me in braccio ed infine arriviamo alla porta di ingresso.

"Cole chi è quella ragazza?" Una voce troppo famigliare arriva da dietro.

Cole si gira.

"Si chiama Kelsey, ha avuto un problema e la sto aiutando."
Oddio di male in peggio.

"Kelsey lui è Shawn, il mio fratellastro." Annuncia Cole.

"Piacere..."

"Che problema hai avuto? Kelsey, giusto?" Mi chiede il prof. Mendes, facendo finta di non conoscermi.

"Un ragazzo a scuola ha cercato di strangolarmi. Non c'è molta sicurezza in quell'instituto." Sbotto.

"Chi?" Mi chiede preoccupato e avvicinandosi troppo.

"Scusa Shawn ma ora la devo accompagnare a casa." Dice Cole, incosciente della situazione.

"Cole ma non devi andare a lavorare? Se vuoi l'accompagno io a casa." Si offre Shawn.

Sto per aprire bocca ma il prof mi dice di star zitta e stranamente Cole non lo ha sentito.

"Beh mi faresti un piacere enorme, anche perché sono già in ritardo." Risponde lui con un sorriso.

Mi mette a terra e io vedo che riesco di nuovo a camminare normalmente.

"Grazie mille Cole, per avermi salvata." Gli do un bacio sulla guancia e poi lui se ne va.

"Piccolo il mondo..." Penso tra me e me.

"No è semplicemente il fascino di questa famiglia che attira tutte le ragazze."

Alzo gli occhi al cielo.

"Mi accompagni a casa Shawn?" Gli chiedo sentendomi molto potente.

"Shawn? Tutta questa confidenza?" Mi chiede ridendo.

"Forza!" Apro la porta e arrivo in giardino.

Davanti alla casa non ci sono macchine però.

"Scusa la tua macchina?" Gli chiedo.

"Ti basta?" Mi chiede mentre indica una moto nera opaca. Una moto!

"No grazie me la faccio a piedi." Decido.

"Anche se non sai dove ti trovi e riesci a malapena a stare in piedi?" Mi chiede sempre con quel tono da so tutto io.

Gli punto un dito alla faccia.

"Devi andare piano e ti giuro che se morirò, resusciteró per ucciderti." Lo minaccio e lui cerca di trattenere un sorriso, invano.

"Ma certo bellezza, ora tieni." Mi mette il casco e me lo allaccia.

Salgo sulla moto dopo di lui e mi aggrappo ai suoi fianchi... Beh nei film fanno così, no?

Gli spiego dove abito e lui inizia ad andare. Ovviamente non segue il mio ordine di andare piano.

"Ti ho già detto cosa ti succederà se morirò?" Gli urlo per farmi sentire.

"Si tranquilla bambolina."

Ultimamente mi sta dando troppi nomignoli e la cosa assurda è che mi piacciono.

Dopo alcuni minuti arriviamo a casa mia. Scendo dalla moto e gli ridò il casco.

"Grazie per il passaggio." Gli dico.

Faccio per andarmene, ma lui mi prende dalla mano e mi avvicina a sé.

"Aspetta Kelsey... "
Sta per dirmi qualcosa, quando...

"Tesoro chi è quel giovanotto in moto? Non presenti il tuo amico alla tua famiglia?"

Mi giro e noto mia madre dallo stipite della porta, vestita con un grembiule e delle ciabbate e con in mano quella che sembra una crostata.

"Non è il caso mamma." Le dico cercando una buca per seppellirmi viva.

"Si dai invitalo a cena, andiamo, ah e non accetto un no come risposta!" Dice quell'effervescente donna prima di tornare dentro casa.

Mi giro verso Shawn.

"Scusala è pazza." Gli dico sperando che se ne vada.

"In effetti sto morendo di fame." Dice, alzandosi e togliendosi il casco.

"Ehm che fai?" Gli chiedo.

"Resto a cenare da te. In fondo devi far conoscere ai tuoi genitori il tuo nuovo professore di matematica." Mi schiocca un bacio sulla fronte ed entra in casa mia.

Ditemi che non sta succedendo per davvero...

My sexy prof of mathWhere stories live. Discover now