Help me.

14.4K 334 119
                                    

La festa dura quasi fino alle tre di notte e la mia testa sta esplodendo.

Non ho toccato alcol, solo due bicchieri di birra, ma confronto a quello che ha bevuto Taylor, è come se avessi bevuto acqua.

Ad un certo punto Neels si avvicina a me di fretta e furia, facendomi pure perdere l'equilibrio.

"Kelsey vieni veloce ti vuole Taylor!"
Mi urla nell'orecchio.

Io senza neanche pensarci un attimo, gli chiedo dov'è e appena lo so, inizio a correre al piano di sopra.

Non so cosa ci faccia Taylor nella stanza di Neels, spero solo che stia bene.

Neels mi segue, barcollando un po'.

Raggiungiamo la sua stanza, ma di Taylor non ce n'è neanche l'ombra.

Mi giro verso Neels che intanto si chiude la porta alle spalle e le da un giro di chiave.

"Dov'è Taylor?" Gli chiedo con il cuore in gola.

"Non lo so penso che sia in piscina o da qualche parte a far uscire tutto quel alcol che aveva in corpo." Risponde, avvicinandosi con lentezza a me.

"Allora dovrei andare da lei." Sussurro, dirigendomi verso la porta, ma il corpo di Neels me lo impedisce.

"Ho visto le foto che ti ha fatto Rickey, sei venuta davvero bene."

Mi accarezza la guancia, io gli tolgo la mano, ma lui me la rimette addosso e questa volta mi fa male.

Inizio ad urlare, ma con la musica nessuno riesce a sentirmi.

"Neels cosa vuoi fare?" Gli chiedo gridando.

"È una festa Kelsey, ci divertiamo."

Mi tira uno schiaffo e finisco per terra.

Mi scende una lacrima, ma non glielo mostro.

Lui fa un passo verso di me, mi prende per i capelli e mi fa sdraiare sul suo letto.

"Neels smettila ti prego!" Sbraito e urlo, ma a lui non importa.

Si mette a cavalcioni su di me.

Inizia a baciarmi il collo, poi il petto e va sempre più in giù.

Poi torna su e mi strappa il vestito.

Rimango in intimo, lui mi stringe le cosce e il dolore è così forte che si sparge per tutto il corpo e io non posso far altro che riempirmi il viso di lacrime.

Continuo a gridare aiuto, ma nessuno mi sente.

"Stai zitta puttana!" Mi urla in faccia, come se dovessi tacere e lasciargli il controllo del mio corpo.

Il mio pianto diventa isterico, ma Neels non smette un attimo di tenermi le mani addosso.

Si sfila la maglietta e poi si sbottona i pantaloni, in quel momento ho le braccia libere e uso tutta la forza che ho per dargli un pugno in faccia.

Non è molta, ma basta per levarmelo di dosso e farlo cadere a terra.

Mi alzo dal letto e apro la porta, ma lui si aggrappa alla mia caviglia e mi fa dare una testata sul pavimento.

Senza pensarci due volte, gli tiro un calcio e appena mi rialzo, gli infilo lo spillo del tacco sul dorso della mano.

Esco dalla camera e corro via, sorvolando sul fatto che sono mezza nuda.

Le lacrime continuano a rigarmi il viso e il dolore invade il mio corpo.

Continuo a correre, esco di casa, ma qualcuno mi prende dal braccio e mi ferma.

Io tiro un urlo, ma appena mi accorgo che ho Smith davanti, ho l'istinto di abbracciarlo...

E così faccio.

Lui mi tiene stretta.

"Cosa è successo? Chi ti ha fatto male? KELSEY DAMMI UN NOME!" Si infuria, mi prende la testa tra le mani e mi guarda negli occhi.

Io con un filo di voce dico il suo nome, Neels, e Smith parte come se fosse un leone che ha appena avvistato la sua preda.

Io continuo a piangere e a tremare, poi all'improvviso qualcuno mi mette una coperta addosso.

Mi giro e vedo Rickey con una faccia preoccupata.

"Oddio Kelsey che è successo?" Mi chiede.

Ma io non riesco a rispondere, ho bisogno di andarmene.

"Voglio andarmene da qui." Rispondo balbettando.

"Si certo, cerco Taylor e Smith e ce ne andiamo." Mi dice mettendomi una mano sulla spalla.

Non sarà così difficile trovare Smith, penso.

Appena alzo lo sguardo, noto dietro a Rickey uno Smith pieno di ira che sta per picchiare a morte Neels.

Rickey si immischia e cerca di calmari.

Io evito di mettermi in mezzo.

Mi tolgo i tacchi che mi davano fastidio, poi mi asciugo la faccia ma tanto è inutile.

Dopo due minuti, Neels è al tappeto, Smith lo minaccia, come fa sempre e infine viene verso di me.

Senza che io gli dica niente, mi prende in braccio, a mo' di principessa, e continua ad andare avanti, con Rickey che ci segue dietro.

Entriamo in macchina, io e Smith ci sediamo dietro e Rickey ci dice che va a cercare Taylor.

Smith porta il pollice sulla mia fronte e al solo tocco, faccio una smorfia di dolore.

"Hai un livido Kelsey. Anche qui e sulla guancia." Si lamenta e poi tira un pugno al finestrino.

Mi chiedo come non si sia rotto il vetro.

Quando riposa la mano sul sedile, io metto la mia sulla sua.

"Grazie." Dico a bassa voce.

Lui intreccia le sue dita con le mie e io mi appoggio alla sua spalla.

Piano piano i miei occhi si chiudono, ma prima che mi possa addormentare.

"Ti amo." Dice Smith.

Infine mi addormento.

My sexy prof of mathKde žijí příběhy. Začni objevovat