He knows.

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Sono le 4 del pomeriggio e con un po' di imbarazzo entro nell'aula per il corso di recupero di matematica.

"Salve." Saluto il prof che mi sorride e mi dice di accomodarmi.

Mi siedo in uno dei posti in fondo.

Durante la lezione, guardo Shawn e i nostri sguardi si incrociano.

Ad un certo punto mi alzo per buttare una penna scarica nel cestino vicino alla cattedra. 

"Signorina Calemine, già che è in piedi mi può risolvere questo problema alla lavagna?" Mi chiede lui.

Annuisco, prendo un pennarello e inizio a fare vari calcoli.

Nel mentre sento qualcosa che mi tocca la caviglia.

Mi giro e vedo la mano del signor Mendes che mi percorre il polpaccio, per poi arrivare all'interno coscia.

Gli scaccio la mano per paura che qualcuno ci possa vedere, insomma non sa che potrebbe perdere il lavoro se qualcuno sapesse di noi?

Lo sento fare una piccola risata, poi mi da un piccolo colpetto sulla coscia, mi giro e vedo che ha scritto qualcosa su un foglio. -Come posso non toccarti se indossi un vestito così corto?-

Gli mimo un 'ops' poi prendo il foglio e lo butto nella spazzatura.

La lezione finisce e tutti usciamo dall'aula.

Mi dirigo verso la mia macchina, quando qualcuno mi prende dal polso, mi gira e mi bacia. Lo scanso.

"Shawn ma sei impazzito, ci potrebbero aver visto!" Gli urlo contro.

"Ssh" mi tappa la bocca, poi sposta la mano e mi accarezza la guancia. "Ho pensato che potremmo uscire una sera." Mi dice, muovendo il pollice lungo la mia mascella.

Sorrido.

"Ma certo!" Esclamo.

"Domani? Magari ti vengo a prendere alle otto okay?" Mi chiede mantenendo il suo sguardo su di me.

"Si certo, perfetto." Rispondo come se non fossi mai andata ad un appuntamento. 

"A domani." Mi schiocca un bacio sulla guancia, per poi andarsene.

Credo che i miei occhi siano a forma di cuore ora come ora.

Entro dentro la macchina, la metto in moto e parto, quando davanti a me spunta nel parcheggio della scuola un Lucky Blue Smith con un sorrisetto stampato in faccia.

Freno di colpo e scendo dalla macchina.

"Non dovresti stare in prigione tu!?" Gli chiedo con un tono da sclerotica.

"No sono solamente ai servizi sociali stupida ragazzina." Dice avvicinandosi a me.

"Bene allora richiederò un'ordinanza restrittiva." Dico per poi precipitarmi in macchina.

"Oh no non lo farai..." Dice appoggiando una mano sul finestrino e mostrandomi il foglio stropicciato dove prima Shawn ha scritto che mi voleva toccare!

"E tu come fai ad averlo?" Gli chiedo, scendendo dalla macchina e provando a strapparglielo dalle mani, ma fallendo.

"Te l'ho detto, servizi sociali, raccolgo la merda di 'sta scuola, compresa quella del professor Mendes o dovrei dire il pedofilo Mendes?"

"Bene Smith cosa vuoi fare? Rovinare la vita di una persona per una cosa così piccola?" Gli chiedo cercando di mantenere la calma.

"No certo, ma io sono un tipo... dittatoriale, non so se capisci, quello che voglio ho bisogno di ottenerlo." Si avvicina sempre di più a me e ora sono troppo spaventata per respingerlo.

"Dovrai stare zitta, andare ai servizi sociali e dire che te lo eri immaginata, non so, poi voglio il massimo dei voti in matematica, ah e scoparti quando, come e dove il Signor Smith vorrà."

"Sei da ricovero." Sbotto a bassa voce.

Mi rimette la mano al collo, come l'ultima volta, la sua sudicia mano.

"Se vuoi che il tuo caro professore non finisca dietro le sbarre, senza più una reputazione, ti raccomando di parlare solo quando te lo ordino e di cominciare a darmi del lei." Lascia il mio collo. "Sta sera vestiti bene, mi mandi un messaggio con il tuo indirizzo e ti vengo a prendere per le nove."

Mi prende il cellulare sopra il sedile della mia auto e salva il suo numero.
  "A dopo, ah e fai quello che ti ho chiesto."

Se ne va e mi lascia da sola con le mani e le gambe tremanti.

Devo assolutamente tirarmi fuori da questa situazione.


My sexy prof of mathWhere stories live. Discover now