21. Le Origini del Male - Parte I

1.6K 103 33
                                    

Era inevitabile

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Era inevitabile. 
Arya sentì il fiato mancarle quando il Dio del Tuono si mise ad informare la sua squadra dell'attacco a Midgard.
Qualcosa di oscuro diceva, qualcosa che non avevano mai affrontato in precedenza e che probabilmente avrebbe dato loro filo da torcere più di quanto si aspettassero.
Era ferma immobile, con il viso ancora rigato dalle lacrime.
Dopo essere stata da Felaria un allarme era scattato.
Decine di guerrieri reali si erano messi a correre verso la sala del Trono e lei e l'amica al seguito. Era un'emergenza, qualcosa di veramente grave.
Non aveva nemmeno avuto il tempo di riprendersi che già era stata convocata per un'altra battaglia. Avrebbe voluto tirarsi indietro, salvare l'essere che cresceva dentro di lei, ma sapeva che quello che l'aspettava sulla Terra non era altri che l'esercito di Hela.
Non capiva perchè avesse attaccato proprio la Terra, a che scopo?
Ma il tatuaggio le era divampato sulla pelle come una fiamma incandescente, quindi non poteva essere altri che lei.
Si strinse il polso con un mano, cercando di recuperare la calma.
La sala era ghermita da guerrieri e lei e Fel si trovavano poco distanti dal Trono.
Vide Fandral porgere un saluto col capo verso l'amica che ricambiò cercando di non farsi notare.
Era veramente deliziosa l'intesa tra loro, romantica e soprattutto... normale.
Arya li invidiava. 
Loki era del tutto diverso, irascibile, scostante, meschino e bugiardo. 
Voleva fidarsi di lui ma qualcosa dentro le diceva che alla fine dei conti anche l'Ingannatore l'avrebbe tradita.
Cercò di concentrarsi sul discorso di Thor, il dio stava spiegando dettagliatamente il piano d'azione. Aveva il sospetto che si trattasse di Hela, tuttavia per non seminare il panico preferì rimanere sul vago sulle probabili origini dell'esercito attaccante.
Arya rimase in silenzio ad ascoltarlo, seguita dall'enorme plotone di guerrieri che si stagliava alle sue spalle.

Quando lo vide.
Poco distante dal Tonante, due corna d'oro scintillanti emersero dall'ombra.
Loki, in tenuta da battaglia, fece la sua comparsa vicino al fratello, lo sguardo glaciale fulminò la dama come se una lancia le stesse per trafiggere il petto.
Rimase a fissarla poco distante, era difficile capire cosa gli stesse passando per la testa ma sicuramente non si trattava di nulla di buono.
L'Ingannatore rimase immobile, il suo corpo imponente risaltava rispetto a quello degli altri guerrieri e le corna lunghe del suo elmo lo facevano sembrare un gigante. Loki pensò alle parole di Magnus, a quel sottinteso che era rimasto nell'aria per troppo. Possibile che la sua amata lo avesse tradito? Che si fosse lasciata ammaliare da un altro che non fosse lui?
Allo stesso tempo però non poteva dirsi sorpreso. Dopotutto non l'aveva trattata così bene e quella che rivendicava come sua proprietà non era altro che un capriccio di un uomo sadico ed incredibilmente possessivo. Ma ciò non toglieva che quello fosse un tradimento. E se le parole del Guerriero fossero state vere probabilmente avrebbe perso il controllo e causato una carneficina.

Abbassò lo sguardo fissandosi le mani.
Un colore bluastro si fece strada lungo le dita, strinse i pugni cercando di ritrovare la calma anche se, in quel momento, era particolarmente difficile.
Aveva notato gli occhi spenti di Arya, il viso rigato da delle lacrime recenti, il volto quasi cianotico e le labbra increspate in un'espressione di preoccupazione e rimorso.
Non seppe a cosa fosse dovuta quella crescente rabbia nel guardarla così, dentro di sè il sospetto e l'incertezza si facevano sempre più presenti rendendolo irrequieto.
Doveva concentrarsi sull'imminente battaglia ma non ci riusciva.
Vederla lì, a pochi metri di distanza e non poterla toccare nè chiedere spiegazioni lo faceva rimanere in balia del dolore e dell'ira.
Come Icaro che voleva avvicinarsi troppo al Sole, un solo passo in avanti e si sarebbe scottato.

Say my name - LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora