🚑 thirteen pt.2 🚑

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🏎💨 ATTENZIONE: contenuti espliciti molto dettagliati, se siete sensibili o vi infastidiscono, non leggete ‼️🔞
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Appena sentí da dietro la porta la voce di Yoongi dirgli di poter entrare, Jimin prese un grande respiro. Si chiuse la porta alle spalle e girò velocemente la chiave già presente nella serratura sperando non facesse tanto rumore.

Ma anche se fosse stato rumoroso, Yoongi non se ne sarebbe accorto comunque dato che era a telefono e con lo sguardo fisso sul computer, il messaggio della segretaria sull'arrivo di Jimin ancora aperto.

Alzò per qualche secondo lo sguardo incrociando gli occhi di Jimin che si stava sfilando la schiarpa e aveva già posato la borsa sul divano al lato dell'ufficio, mormorò una risposta di assenso al suo interlocutore e poi si portò indietro sullo schienale della sedia, mimando uno sbuffo che fece ridere silenziosamente Jimin.

Yoongi odiava parlare al telefono, Jimin ne sapeva abbastanza dato tutto il tempo che avevano passato insieme, ed era divertente per lui vedere come il più grande si annoiasse con una velocità supersonica non appena gli squillasse il cellulare, alzando spesso gli occhi al cielo e rispondendo quasi disinteressato.

Con le chiamate di lavoro invece era sempre molto attento e serio, per questo capì che quella che Yoongi stava avendo al momento, non era una chiamata degna della sua attenzione.

"No, non ci sarò" Jimin lo sentí rispondere annoiato mentre giocherellava con una penna sulla scrivania.

Il più giovane nel frattempo cercò di attuare l'operazione che aveva chiamato 'Come Infilare Il Bastoncino Fosforescente Di Yoongi Nelle Pesche Succose Di Jimin'.

Era orripilante come nome, ma al momento non era riuscito a pensare di meglio.

Iniziò con il camminare intorno all'ufficio, eplorando ogni angolo come se non avesse passato l'ultima metà del mese lì dentro, faceva finta di osservare i vari dischi alle pareti e passava delicatamente le dita su qualche vinile.

Era trascorso troppo tempo dall'ultima volta in cui aveva fatto sesso e passare il tempo con Yoongi era un vero e proprio suicidio.
Jimin voleva che Yoongi lo guardasse, che lo toccasse, voleva tutta la sua attenzione su di sè.

Solo quando gli diede le spalle, riuscí a sentire la sua schiena bruciare, il peso dello sguardo di Yoongi che gli attraversava l'anima.

Ghignò non appena sentì Yoongi seguirlo con lo sguardo mentre riprendeva a camminare lentamente.

"Senti Hyung" disse Yoongi a telefono con calma, non staccando nemmeno per un secondo gli occhi dalla figura di Jimin "oggi proprio non ci sono, incontriamoci domani. Ti messaggio l'orario" e staccò senza aspettare una risposta.

Yoongi sapeva di star facendo arrabbiare un suo Hyung in quel momento, ma non poteva fare a meno di essere distratto, non quando aveva Park Jimin davanti agli occhi.

"Annoiato?" con una voce così morbida, Yoongi lo aveva visto arrivare, ma solo dopo esserselo ritrovato dinanzi la consapevolezza della sua presenza ravvicinata lo aveva colpito.

Il ragazzo era in piedi davanti la scrivania con una luce negli occhi che Yoongi non riuscì a decifrare. Si guardarono per qualche secondo e giocarono ad una silenziosa partita a 'chi stacca per primo lo sguardo'.

In your car ✖️ yoonmin Where stories live. Discover now