🌼Capitolo 15🌼

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Flashback

♡Jin <>Third Person Pov.<>♡

Il maggiore,non riusciva a dormire,si sentiva strano,come se potesse accadere quella stessa sera qualcosa di altrettanto strano.

Si alzò dal letto con cura,per non svegliare Namjoon.
Uscì dalla stanza e cominciò a camminare per il corridoio che scricchiolava,dato che quella casa era di legno,visto che si trovavano nell'ambiente e vicino al mare.

Si fermò davanti alla stanza di Yon,da cui provenivano di rumori molesti,pensò che si sentisse male,così lentamente,chissà,forse per paura,aprì la porta,ma senza spalancarla totalmente,lasciando così un piccolo spicchio per poter indovinare che cosa stesse accadendo dentro quella stanza.
E lo vide.

Appena lo vide sgranò gli occhi,afferrò la maniglia per poter spalancare la porta e urlare ma qualcosa lo fermò,spaventandolo.
Il suo cellulare.
Fortunatamente era in fase vibrazione,ma poteva comunque richiamare l'attenzione di Taehyung,costretto a vedere chi fosse e imprecando mentalmente,-perché,se non fosse stato qualcosa di importante avrebbe imprecato ad alta voce- lesse dei messaggi.
Provenivano da sua madre.

La madre di Jin,soffriva di attacchi di panico,per questo quando il figlio riceveva dei messaggi continui stava in ansia,e anche nelle occasioni come questa,avrebbe sempre risposto a sua madre.
Gli attacchi di panico sono pericolosi.
Possono essere letali o addirittura mortali.

E sembrava che quella sera quell'attacco fosse grave.

Il ragazzo fu costretto a chiamarla e uscire dalla casa.
Sperando di fare in tempo per salvare Yon,e sperando che la madre non si sentisse veramente tanto male,per non farlo partire e raggiungerla a Tokyo.

La telefonata durò venti minuti,quando attaccò prese a correre verso la stanza di Yon,spalancare la porta e vedere che lei era stesa sul letto,vestita,e dormiva.

Il suo cuore si fece in mille pezzi.
Un senso di colpa prese a torturargli i polmoni.
Un nodo si formò nella sua gola,fino a fargli perdere il fiato,il naso e gli occhi bruciavano.
Il labbro tremava.
Scoppiò a piangere in silenzio,inginocchiandosi e portando le mani sul volto,come se non si volesse far vedere.
Provava vergogna verso sé stesso.

Dopo un quarto d'ora di lacrime,si fece forza e si alzò,barcollando verso la ragazza,cadde di nuovo in ginocchio e prese la mano di Yon,aspettandosi che la ragazza reagisse.

«s-scusami Yon..scusami,scusami,scusami...»

Mormorava nel pianto,tirando su con il naso,tra i singhiozzi.
Appena però,notò che la ragazza non emetteva nessun movimento,il suo sguardo cambiò.
Cupo,era lo sguardo di una persona che aveva assorbito,delusione,vergogna,schifo,tristezza,rabbia.
Ma che adesso aveva capito tante cose.

Aveva capito di aversi fatto un'amicizia sbagliata.
La prima,tra tutte,sbagliata e pericolosa.
Kim Taehyung non era più un amico.
Aveva capito che per fare ciò che aveva appena fatto,sicuramente le aveva versato qualcosa nel bicchiere quella sera.
Ciò lo rese più schifato di prima.

«Taehyung.»

Strinse il pugno destro,mentre la sinistra la teneva sopra quella di Yon.
Ormai le lacrime si erano interrotte.
Non versò più niente per l'accaduto.
Aveva deciso di eliminare Taehyung da quella vacanza.
Da quella vita,sua e dei suoi amici,Taehyung non era più uno di cui fidarsi.
Mentiva.

«Sei un bastardo.»

Sibilò con rabbia,si alzò e prima di andarsene lasciò un lieve bacio sulla fronte di Yon.

«Non temere Yon..ti proteggeremo.»

«I'm Your Calico Cat.» [Park Jimin] Where stories live. Discover now