14: A me piacevi

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"Sei straordinario, e l'unica persona che ti impedisce di capirlo sei tu."

Aprì gli occhi qualche ora dopo, sbloccai il cellulare e mi accorsi che erano le tre di notte. Eravamo nelle stesse posizioni di prima, dormivano tutti e osservai addirittura Mary al mio fianco russare.
Cercai di stiracchiarmi un pochino, avevo il collo distrutto perché avevo dormito sulla spalla di Cody, e purtroppo si svegliò inevitabilmente.
Fece un lungo sbadiglio prima di aprire gli occhi e realizzare.

"Ehi."
Sussurrò stropicciandosi gli occhi.
La sua tenerezza mi fece sorridere.

"Ma che ore sono." Biascicò.
Guardai l'orologio che avevo al polso.

"Le tre."
Risposi e cercai di massaggiarmi il collo.

Cody mi guardò e rise per la mia goffaggine.
"Che è successo?" Chiese.
"È successo che ho dormito per quasi quattro ore con il collo piegato sulla tua spalla. Ora ne pago le conseguenze."
Spiego.

"Se vuoi ti aiuto."
Disse e io annuì contenta.
Mi girai di spalle e mi rilassai sotto il tocco delle sue mani.

"Sai a che stavo pensando?"
Dissi per poi continuare.

"Ti ricordi quando in terza media io e Mary abbiamo fatto quell'orribile recita scolastica?"
Cody rise e annuì.

"Assolutamente si, ricordo che venni a vedere lo spettacolo solo perché sapevo che facevi il cactus, esilarante."
Risi insieme a lui.

"Ero ridicola."
Misi le mani sul viso e sentì le sue mani fermarsi.

"A me piacevi." Disse.
Girai il capo per guardarlo e lo vidi fissarmi in modo serio.

"Davvero?"
Chiesi e lui annuì.

"Mi piaceva il fatto che nonostante il tuo orribile costume sfoggiavi un sorriso bellissimo." Disse.
Gli sorrisi pensando a come riuscisse a ricordare quei piccoli particolari di me.
Cody non parlava molto, ma lui osservava tutto.

Continuò il suo massaggio mentre ripensavo a quante cose conoscesse quel ragazzo di me, e quanto poco invece io sapessi di lui.
Cody continuava il suo massaggio in silenzio, fino a quando però dalla mia bocca non uscì un verso di dolore.
Si fermò all'istante per chiedermi cosa fosse successo. Non avevo mai provato così tanto male al collo in vita mia, e mi maledii per essermi addormentata in quella posizione.

"Dove ti fa male?"
Chiese Cody alle mie spalle.

Indicai con un dito il punto dove mi faceva male, tra il collo e l'orecchio.
Mi irrigidì all'istante quando lo sentì avvicinarsi con il busto. Sentì il suo respiro farsi sempre più vicino finché non sentì le sue labbra posarsi sul mio collo e lasciare un bacio poco casto.
Chiusi gli occhi mentre un brivido percorreva la mia schiena, lo sentì allontanarsi e sussurrare un "buona notte" prima di rimettersi a dormire. Io invece, non riuscì più a chiudere occhio.

La mattina dopo eravamo sempre su quel maledetto divano, la situazione sembrava tranquilla e la luce filtrava dal balcone provocando un leggero fastidio agli occhi.
Sentì Mary muoversi al mio fianco e aprire gli occhi lentamente.

"Buongiorno."
Dissi mentre lei cercava di capire dove fosse.

"Giorno" biascicò lei seguito da uno sbadiglio.

Poco dopo anche gli altri iniziarono a svegliarsi, mentre Cody non dava molti segnali di vita. Dopo esserci svegliate del tutto noi ragazze preparammo la colazione, e per fortuna (o forse sfortuna) in quel breve lasso di tempo, Cody si svegliò. Entrò in cucina con un saluto generale e si sedette al tavolo senza guardarmi. Non sapevo esattamente cosa avesse significato il "bacio" di quella notte, ma se lui si comportava come se fosse in imbarazzo, qualcosa voleva dire.
Pensai che forse aveva bevuto qualche birra con i ragazzi prima di vedere il film, o forse era semplicemente mezzo addormentato. Fatto sta che facemmo fatica a guardarci negli occhi, e incontrai il suo sguardo diretto solo quando ce ne tornammo tutti a casa.

Io odio la lettera CWhere stories live. Discover now