15: Me la cavo bene

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"Scegliamoci con cura e non come cura
la persona giusta non guarisce nulla,
ma fa di tutto per non ferirti."

Nei giorni successivi i post di C continuavano a riempirci le giornate e le nostre conversazioni si facevano più affiatate.

"Dimmi qualcosa di te che non sa nessuno."

"Beh Lily...posso dirti che il mio colore preferito è il rosso."

"Perché?"

"È forte."

Quel lunedì stava andando anche peggio del solito, mi erano venute le mie cose e il mio umore non era dei migliori. Mary lo avvertiva subito e cercava di starmi lontano per tutti i cinque giorni. Non era una brutta amica, solo una persona molto saggia.
Quel giorno a scuola ci sarebbe stata la partita di basket contro il liceo di Cody.
La squadra arrivò in un grande pullman a due piani e riuscì a riconoscere subito Carter con la divisa e un borsone in spalla. Anche Cody venne alla partita, non per giocare ovviamente, ma si occupava di fare le foto che sarebbero finite sul sito della scuola. Per quanto ne sapevo, c'era sempre stata una grande rivalità tra le nostre scuole, ed era proprio durante queste partite che vedevo il lato competitivo di Chad.
Io e Mary ci posizionammo nei gradini più in alto della palestra, in questo modo avevamo una visuale perfetta.
Prima che iniziasse la partita ci fu l'esibizione delle cheerleaders, tra cui ovviamente c'era anche Tina.

"Non so se tifare per la nostra scuola o per quella di mio fratello."
Ammise Mary mentre osservava i giocatori, forse cercando di capire chi fossero i ragazzi più appetibili.

"Io credo che farò il tifo per Chad."
Sorrisi quando mi accorsi che mi stava salutando dal campo.
Lo osservai e notai la bandana che aveva tra i capelli, rossa. Il suo colore preferito.

"Ehi, guarda chi c'è."
Disse Mary distraendomi e indicandomi un punto alla mia sinistra.

"Oh no."
Chris si stava avvicinando alla nostra postazione e la cosa non mi piaceva per niente.

"Ciao."
Sorrise sedendosi al mio fianco.

"Ciao."
Risposi imbarazzata guardando la mia amica.

"Lei è la mia migliore amica, Mary"
Si strinsero la mano e vidi la mia amica arrossire.

"Allora ti piace il football?" Chiesi balbettando. Lui sorrise.
"Altroché." Disse.

"Spero di poter giocare anch'io l'anno prossimo, nella mia vecchia scuola ero il capitano ma ora sono arrivato tardi."
Continuò Chris guardando il campo con occhi sognanti.

"Mi dispiace."
Sospirai.
"Ti rifarai sicuramente l'anno prossimo"
Gli sorrisi e lui mi guardò.
Cercai di diminuire il mio disagio afferrando il cellulare, e mi ricordai di dover dare una risposta a C.

"Il mio colore preferito è il verde."

Inviai il messaggio e osservai Chris guardare il cellulare e quello di Mary che si era appena illuminato.
Girai lo sguardo sui gradini più in basso e mi accorsi di Cody che era intento a scattare delle foto.

"Tuo fratello è lì."
Dissi a Mary.

"Ora lo chiamo"
Sorrise e io mi maledii perché non volevo assolutamente vederlo.

"Cody!!!"
La mia amica urlò agitando il braccio.
Fece girare mezza palestra ma alla fine anche lui si accorse di lei.
Mary gli fece cenno di venire da noi e lui arrivò con una espressione cupa sul viso.

"Ciao."
Salutò tutti e notai che non mi guardava negli occhi.
Si soffermò su Chris passando lo sguardo da me a lui, e poi allungò la mano per presentarsi.

"Cody."

"Chris."

Cody si sedette accanto a sua sorella e io rimasi un po' delusa, anche se non sapevo bene per cosa.

La partita iniziò sotto gli occhi attenti di tutti.
Chad era raggiante e si muoveva con agilità senza mostrare un pizzico di fatica.
Carter invece mi sembrava un po' assente, e sperai per lui che non fosse nulla di grave.
Chris invece mi fissava ogni tanto, ma io facevo finta di nulla.
Quanto a Cody, mi ignorò completamente.

Dopo un po' dall'inizio della partita mi alzai, senza un motivo ben preciso, e i tre mi fissarono confusi.

"Scusatemi, torno subito." Dissi.
Feci un passo in avanti e qualcuno mi bloccò per il polso.

"Vengo con te."
Disse Chris mentre sentivo lo sguardo pesante di Cody su di me.
Annuì distrattamente e camminai davanti a lui senza una meta precisa.
Uscimmo dalla palestra e mi sedetti contro il muro dei corridoi.

"Scusa, ho avuto un capogiro."
Inventai per non fare una figuraccia.

"Tranquilla."
Disse per poi sedersi accanto a me.

Risi istintivamente e lui mi guardò.
"Perché ridi?"

"Mi chiedo sempre perché uno come te perde tempo con me, quando c'è un'intera scuola che muore per esserti amica."

Sorrise sotto i baffi e si sistemò.

"Uno come me...come?"
Disse e sapevo dove voleva andare a parare.

"Oh andiamo hai capito. Sei diventato subito super popolare eppure sei qui con me adesso."
Lo guardai negli occhi e lo vidi avvicinarsi.

"Forse io non voglio essere popolare.
E comunque ti sottovaluti troppo, non sei niente male."
Sorrise ad un passo dalle mie labbra.

Un urlo ci fece allontanare immediatamente e capimmo che qualcuno aveva segnato.

Io odio la lettera COnde histórias criam vida. Descubra agora