Capitolo 7

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[ATTENZIONE! QUESTO CAPITOLO CONTIENE UNA SCENA SESSUALMENTE ESPLICITA]

Le settimane passarono lentamente tra una lezione e un'altra: la maggior parte del tempo la passavo con Cora, la quale mi tratteneva dal picchiare Albus. La notte cercavo di addormentarmi il prima possibile per non dover sentirlo venire a letto e cercavo di stargli il più lontano possibile.

Rose non mi parlava, ma non interloquiva neanche con Albus, il che era un bene. L'unico modo di scovare informazioni su di lei era attraverso Hugo, con il quale mi vedevo il venerdì prima di cena per parlare di Rose e di ciò che gli aveva detto di nuovo. Durante l'ultima settimana, lei si era abbastanza calmata e diceva di sentirsi pronta a parlare con Albus ma non con me.

"Vuole sapere entrambe le versioni della storia ma semplicemente vuole prima andare da una... persona che conosce meglio, senza offesa." aveva detto Hugo lo scorso venerdì. 

Il weekend era passato tra i libri poiché maggio si avvicinava, come anche i MAGO: il sogno di Cora era di lavorare al Ministero della Magia mentre il mio era di essere un Guaritore al San Mungo. Lo studio, quindi, era decisamente richiesto ed entrambi avevamo iniziato a studiare nel grande prato davanti alla scuola, grazie al sole che aveva iniziato a scaldare le giornate. Durante la domenica avevamo indetto una sessione di studio di Pozioni e Cora aveva deciso di andare a sgraffignare qualcosa da mangiare dalle cucine.

"Non mi hanno dato molto, solo qualche mela e due panini... Misha mi ha detto che era impegnata, non volevo disturbarla troppo." disse lei arrivando quasi di corsa verso il telo azzurro che avevo posato a terra per poterci sedere e studiare. Misha era un elfo domestico che avevamo conosciuto durante il secondo anno e che a volte ci dava un po' di cibo in più.

Cora si sedette al mio fianco e mi passò una mela, poi mi guardò di sottecchi. Aveva qualcosa da dirmi da non sapeva se dirmela, ormai la conoscevo troppo bene, ma decisi di aspettare che prendesse lei una decisione. Dopo qualche minuto e dopo aver finito di mangiare la mela, lei mi guardò e mi disse che mi doveva dire qualcosa, ma che non mi sarei dovuto agitare.

"Non mi agiterò, te lo prometto..." risposi, anche se sapevo che probabilmente non avrei mantenuto la promessa.

"Ho visto Albus e Rose mentre tornavo qui... sono seduto sulla riva del Lago Nero e stanno parlando. Ti prego, non fare quella faccia e non ti azzardare ad andare lì."

Non avevo intenzione di andare lì, sapevo che Rose doveva prima chiarirsi con Albus e poi evidentemente con me. Non riuscivo però a smettere di pensarci: cosa avrebbe detto lui? Cosa le avrebbe raccontato? Bugie su bugie o la verità?

"Posso chiederti una cosa?" chiese Cora dopo qualche minuto di silenzio dove io avevo fissato il vuoto. Era la mia migliore amica, ma avevo comunque paura di quello che mi avrebbe chiesto, ma annuii. "C-Cosa provi per Albus?"

La risposta non era per niente facile e spiegarle le mie sensazioni ed emozioni non era semplice senza sembrare un pazzo scatenato. Nelle ultime settimane avevo continuato a pensare a ciò che era successo, ai miei sentimenti per Rose e quello che era successo con Albus e non ero riuscito ad arrivare a una conclusione. Cosa stava succedendo dentro di me era impossibile da sapere: c'era un miscuglio di amore verso Rose e di attrazione sessuale verso Albus, che però era nata solo dal mero contesto che lui stesso aveva creato.

"Non lo so..." risposi alla fine.


Quella sera la Sala Comune di Serpeverde era piena di persone perché era il compleanno di Michael Parkinson e tutti stavano festeggiando allegramente. Io stesso avevo fatto gli auguri al festeggiato, ma poi mi ero rintanato in un angolo a studiare finché proprio Michael non mi venne incontro.

"Malfoy! Studi durante la mia festa? Potrei offendermi..." disse lui mentre io alzavo gli occhi dal mio libro di Trasfigurazione. Non volevo essere offensivo verso Michael, ma le feste non erano il mio tipo di divertimento. Lui, però non mi lasciò neanche finire di parlare. "Ascolta, so cosa è successo tra te, Albus e Rose e volevo solo dirti che mi dispiace. Non credo che Albus si sia comportato in modo corretto e mi dispiace per te e Rose..."

Io lo guardai con un leggero sorriso e lui ricambiò: c'era qualcosa di puro nelle sue parole, non erano semplicemente delle scuse per conquistare la mia fiducia o per prendermi in giro. Ero grato che mi avesse parlato e soprattuto ero felice che fosse riuscito a mettere da parte la sua amicizia per Albus per vedere che io non c'entravo nulla e che ero dal giusto. 

Decisi di riporre il libro dentro lo zaino e di salire in camera prima che la festa giungesse al termine: Albus stava parlando con Lucy Nott, la quale stava arrossendo visibilmente alle parole del ragazzo; Cora stava ballando con Michael, Maxwell Zabini e Madalaine Farley e si stavano tutti evidentemente divertendo. 

Ci misi poco ad addormentarmi, con il pensiero del giorno seguente, un giorno dove forse avrei potuto parlare con Rose, dove avrei potuto chiarirmi. Il rumore della festa, poi, si spense verso mezzanotte e la maggior parte dei ragazzi rientrarono verso quella stessa ora. 

Qualcuno, però, entrò dopo e me ne accorsi solo perché quel qualcuno era entrato nel mio letto e si era disteso dietro di me e mi stava abbracciando. Inizialmente, credevo di star sognando, ma poi quelle mani iniziarono a scendere sempre di più fino ad arrivare alla mia intimità e solo allora mi svegliai. Sbarrai gli occhi e mi girai di colpo, prima di vedere gli occhi verdi di Albus Potter.

"C-Che cosa ci fai nel mio letto?" dissi in un sussurro, non volendo svegliare gli altri. I miei pantaloni erano stati leggermente abbassati e si vedeva l'orlo delle mutande mentre il mio viso si arrossava velocemente. "Vattene subito! Hai già creato troppi casini..."

Ma Albus non si fermò: in un secondo aveva abbassato i pantaloni e le mutande, lasciando libero il mio membro. Era la prima volta che qualcuno lo vedeva e addirittura lo toccava: Albus lo prese subito in mano e lo toccò con delicatezza, mentre dentro di me cercavo la forza di fermarlo. Sapevo cosa sarebbe successo dopo e infatti, Albus si fiondò con la bocca verso di esso e iniziò a muovere la bocca dall'alto verso il basso, facendomi gemere per la prima volta nella mia vita.

"Al-Al-Albus, no..." riuscii a dire mentre lui aumentava sempre di più la velocità fino a che, dopo troppo poco, sentii di aver raggiunto il limite, il climax e il liquido caldo si propagò nella bocca del ragazzo. Non riuscivo a rendermi conto di quello che era appena successo, non riuscivo a capacitarmene. Non mi usciva alcuna parola dalla bocca, non riuscivo a respirare dall'emozione che avevo appena provato.

"Mi sembra che ti sia piaciuto, Malfoy..." disse lui dopo essersi pulito la bocca sulla camicia bianca che ancora aveva indosso. Sul suo volto c'era il solito sorriso saccente e malizioso, che questa volta era misto a eccitamento: credeva forse che io dovessi ricambiare ciò che aveva appena fatto? Non lo avrei mai fatto, non solo perché io non ero omosessuale, ma anche perché il mio amore non sostava su di lui, ma su Rose... giusto? E allora perché ero riuscito a... perché? 

"Non so cosa sia successo, non lo capisco..." riuscii a dire in un sospiro. Ormai ero catturato dai suoi occhi e non riuscivo più a ragionare lucidamente.

"Lo capisci bene invece... ti sei fatto scopare da me e ti è piaciuto, quindi avevo ragione..." lui si mise sopra di me e solo allora notai che non aveva i pantaloni o le mutande, ma solo la camicia bianca su cui si era ripulito qualche secondo prima. "E ora, lo proverò ancora di più..."

losing my mind | a scorbus love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora