Capitolo 11

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La ragazza aveva finito per addormentarsi sul letto, ancora nuda e con i lunghi capelli rossi sparsi sul cuscino. Non avevo il coraggio di svegliarla ma dentro di me c'erano troppi pensieri per dormire, dovevo pensare a cosa ne sarebbe stata la mia vita in quel momento: mancavano pochi mesi alla fine della scuola e dopo avrei potuto dire addio a tutto quel caos. Dire addio a Rose e ai suoi capelli rossi al profumo di cannella, ad Albus e alla sua arroganza che tanto mi attraeva a lui. 

Mi ero alzato dal letto e mi ero rivestito, ma non potevo lasciare lì Rose così la scossi un poco finché i suoi dolci e grandi occhi non si aprirono; con un sussurro le dissi che me ne stavo andando e lei si tirò subito in piedi, coprendosi il seno con le lenzuola azzurre del letto. Sembrava quasi ferita dalla mia affermazione, ma non potevo starmene lì dovevo andarmene, lasciare i miei pensieri fluttuare nell'aria e magari parlare con qualcuno, come per esempio Cora: forse lei mi avrebbe aiutato in quel momento, mi avrebbe saputo dire cosa fare, chi scegliere. C'era davvero una scelta da fare? Albus non sembrava il tipo di persona da volere una relazione.

"Avevo promesso a Cora di vederci dopo cena, non credevo che questo sarebbe durato così tanto..." mentii mentre prendevo lo zaino da vicino l'entrata, un'altra piccola bugia da segnare nel grande miscuglio di bugie dette alla povera ragazza. "Non che non mi sia piaciuto, lo sai... Però devo andare. Ci vediamo domani?"

Lei si rassegnò e annui, non più sorridendo come qualche minuto prima, quando avevamo fatto l'amore ma leggermente triste. Non potevo rimanere lì e speravo lei lo capisse in fondo al suo cuore. Uscii dalla porta e mi diressi velocemente verso la Sala Comune di Serpeverde ma venni fermato sulle delle scalate alla vista della massa di ricci capelli biondi che stavano baciando appassionatamente il viso di Michael Parkinson. Li guardai per un secondo e mi congratulai internamente con Cora per aver trovato qualcuno che la rendesse felice e avesse smesso di cambiare amore da un giorno all'altro.

Michael, però, si accorse della mia presenza e fermò il loro appassionato bacio per poi guardarmi e abbassare lo sguardo, come se si vergognasse. 

"Scorp!" disse Cora vedendomi e sorridendo, esprimendo tutta la felicità del mondo. "Dov'eri a cena?" Sembrava non si fosse nemmeno accorta del disagio di Michael.

"Ero impegnato... ti spiegherò quando sarai anche tu meno impegnata..." risposi io ridendo e poi lanciando un sorriso a Michael, il quale sembrò sentirsi meglio. Cora arrossì un poco e prese per mano il ragazzo e insieme si diressero verso la Sala Comune di Serpeverde. Aspettai qualche secondo e poi finì di scendere le scale ma qualcun altro mi aveva preso per la maglietta.

"Scorpius, finalmente!" disse la voce di Hugo Weasley. Il ragazzino si era nascosto nel nostro solito angolo, dove ogni venerdì mi aggiornava sulla "situazione Rose", però non era venerdì: che ci faceva lì? Soprattutto, non era solo: insieme a lui c'era una ragazzina dai capelli rossi, proprio come quelli di Rose e con la divisa di Corvonero. "So tutto quanto e dobbiamo parlare..."

"Sai tutto quanto?" chiesi, dubbioso su cosa potesse davvero sapere. Rose probabilmente era ancora nella Stanza delle Necessità, come poteva sapere che avevamo fatto l'amore? Hugo mi guardava incredulo e Lily sbuffò.

"Stamattina Albus mi vantava di essere riuscito nel suo intento, l'ho sentito parlarne con il suo amico; e so che Rose... beh voleva farlo con te... sarà anche mia sorella, ma io e Lily siamo stati gli unici a starle davvero vicino in questo periodo e ci siamo avvicinati molto...okay, in realtà l'ha detto a Lily e poi lei lo ha detto a me, ma fa lo stesso.." Hugo aveva lo stesso vizio della sorella di iniziare a parlare senza fermarsi quando era estremamente nervoso.

"Quello è successo, è vero..." non poteva sapere anche quello che era successo con Albus o lo avrebbe riferito a Rose. "Ma con Albus non è successo nulla..."

"Non ti crediamo, scusa Scorpius..." ribatté Lily, parlando per la prima volta. Il suo viso era contratto, un misto di apprensione e rabbia, non mi conveniva mentire. "So che è successo qualcosa con Albus e se è quello che penso sono decisamente disgustata."

"E perché? Non c'è niente di male..." mi fermai ma ormai era troppo tardi.

"Quindi lo avete fatto e poi l'hai fatto anche con Rose!" urlò Lily e la frase risuonò nel corridoio. 

"Tu cosa...?" disse la voce che non avrei mai voluto sentire in quel momento: Rose Weasley era lì.

La Grifondoro mi guardava con gli occhi pieni di lacrime, mentre sua cugina e suo fratello le si ponevano a lato, quasi per proteggerla dalla cattiveria che aveva appena sentito. Dentro di me, intanto, erano crollate tutte le sicurezze e la gioia che avevo creato negli ultimi minuti con lei. Ora che aveva scoperto la verità, come potevo scamparla? Come avevo anche solo pensato di vivere una doppia vita, tra la mia attrazione per Albus e il mio amore per Rose?

"Scorpius, spero che sia tutto uno scherzo..." cercò di dire lei, tra i singhiozzi di lacrime che le scendevano dal volto. Non volevo vederla piangere, non volevo vederla soffrire, ma come potevo mentirle ancora? Inoltre, non c'era modo di utilizzare le mie stupide bugie. Ormai era finita.

"Non lo è..." risposi io, abbassando lo sguardo e premendo le unghie sul palmo della mano, cercando di trattenere le lacrime e il pianto dentro di me. Come avevo potuto? Come potevo essere stato talmente stupido? Perché avevo cercato di giocare doppio?

Sentivo lo sguardo dei tre su di me: quello pungente di Lily, che mi giudicava da capo a piedi; quello deluso di Hugo, che per settimane mi aveva aiutato e mi aveva sostenuto; infine, quello incredulo di Rose, che con le lacrime agli occhi, si chiedeva come avesse potuto sprecare la sua prima volta con un traditore. Tutti e tre giudicavano, senza sapere il grande vuoto che c'era dentro di me, tutta l'angoscia e tutto il dolore: ero io, però, che avevo sbagliato e in fondo me lo meritavo.

"Perché?" chiese Hugo tenendo la mano della sorella. "Perché, Scorpius? Dopo tutto quello che è successo credevo tenessi a lei, invece non è così."

Alzai lo sguardo, ormai costernato di lacrime, per me stesso e per la delusione che sapevo essere presente nei cuori di quelle persone a cui volevo bene. "Io ci tengo a lei..."

"Se ci tenessi non mi avresti tradito con Albus, con la stessa persona che ci aveva diviso!" urlò Rose in preda alla rabbia. Il suo viso era dello stesso colorito dei suoi capelli, le labbra tremavano e i suoi occhi si stavano arrossando. "Come hai potuto stare con me dopo che..."

Le parole le si bloccarono mentre i suoi occhi, come quelli di Lily e Hugo strabuzzarono alla vista di Albus, dietro di me. Io me ne accorsi solo quando la sua voce parlò.

losing my mind | a scorbus love storyTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon