Capitolo 10

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[QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE SESSUALMENTE ESPLICITE]

Rose si sedette sul bordo del letto, cercando di sorridere e sembrare meno nervosa di quanto fosse, ma io ormai la comprendevo abbastanza da sapere che stava morendo di ansia e d'agitazione. Se avessi preso le sue mani, probabilmente sarebbero state umidicce, come l'ultima volta che le avevo toccata, prima che tutto quanto cambiasse, che Albus cambiasse e rovinasse tutto. Dentro di me sapevo di sentire ancora qualcosa per Rose, qualcosa definibile amore dai più: sapevo di amarla, che lei era l'unica con cui volevo stare, toccare e amare fino alla fine dei miei giorni. Ciò non cambiava però ciò che era successo con Albus, anzi lo peggiorava: come potevo dire a Rose ciò che era successo con suo cugino senza ferirla?

Con un gesto della mano la ragazza mi invitò a sedermi al suo fianco e io seguii i suoi ordini, cercando di mettere a posto le idee, di cercare le parole giuste, che però sapevo che alla fine non sarebbero uscite. Sedendomi vicino a lei, notai il suo respiro aumentare, velocizzarsi ma lei non parlava, mi osservava e basta: i suoi occhi scuri fissavano i miei color nebbia e sembravano volermi dire qualcosa che però io non riuscivo a comprendere. Cosa voleva dirmi? Cosa voleva che facessi? Cosa voleva che dicessi?

"Rose, io..." iniziai a dire ma le mie parole furono bloccate dal principio. Lei mi aveva preso il viso con le mani e aveva iniziato a baciarmi, spingendomi giù fino a stendermi sul letto. Quel bacio fu ovviamente inaspettato, era l'ultima cosa che avrei pensato la ragazza potesse fare, credevo tutto fosse perduto, invece lei aveva deciso di perdonarmi. I suoi baci mi erano mancati, come mi erano mancate le sue labbra e il suo profumo sulla mia pelle: mi era semplicemente mancata Rose.

A differenza di Albus, i suoi baci erano più delicati, più dolci e meno feroci e affrettati; Rose profumava di cannella, Albus di sudore; i capelli di lei erano perfetti da toccare e da sentirsi muovere tra le dita, mentre quelli di lui erano troppo corti. Perché stavo comparando i due mentre la ragazza che amavo mi stava baciando con passione? Perché preferivo pensare a ciò che non avrei mai avuto, ossia ad Albus, rispetto a ciò che potevo avere subito?

"Scorpius... facciamolo, io sono pronta!" disse lei, riprendendo fiato staccandosi dalle mie labbra e scontrando di nuovo il suo sguardo con il mio. Stava parlando di... come potevo dirle in quel momento che non sarebbe stata la mia prima volta? Teoricamente lo era con una donna, certo, ma non la mia prima in assoluto e sicuramente si sarebbe offesa ancora di più se le avessi detto che la prima era stata con Albus. Non potevo uscirne, dovevo tacere o essere sincero?

"Non penso sia giusto, Rose..." sospirai alla fine, mentre lei si spostava una ciocca di capelli rossi dal viso ora color pomodoro.

"Perché no? Scorpius io ti ho perdonato, Albus mi ha detto tutto, che è stato lui a istigarti e quando ti ho visto entrare ho capito di aver sbagliato tutto quanto: come ho potuto lasciarti? Non me lo perdonerò mai, ma ora ho bisogno di... conferme."

Conferme? Voleva vedere se riuscivo a fare sesso con lei e quello le avrebbe provato che ero innamorato di lei? Solo perché ero attratto sessualmente da Albus non voleva dire che non ero altrettanto attratto da lei, giusto? E allora perché là sotto non era ancora successo nulla? Quando Albus si era messo nel mio letto, tutto era successo così in fretta, mentre adesso non stava succedendo nulla... Forse aveva ragione a sospettare di me, allora...

"Non c'è bisogno di conferme sul mio amore per te..." riuscii a rispondere, ma lei mi guardò torva. "Ma se lo vuoi davvero..."

Non è che non volessi fare l'amore con Rose, ma dentro di me c'erano dubbi su tutto: sulla mia capacità di riuscire ad eccitarmi tanto da poter fare l'amore con lei, alla situazione con Albus e alle differenze che c'erano tra quel rapporto e quello con Rose, ai miei sentimenti per lei, diversi da quelli con lui.

Lei, comunque, sorrise e si tolse la camicia con grande fretta, così come la gonna: per la prima volta la vedevo nuda perché lei, probabilmente di proposito, non si era messa né il reggiseno, né le mutande. Sgranai gli occhi alla vista di tanta bellezza e sentii qualcosa cambiare in me e osservai velocemente sotto di me e notai che qualcosa, non molto, era cambiato. I suoi seni mi chiamavano verso di loro e io li accontentai subito, mentre sentivo la ragazza gemere di piacere. Questo non durò molto perché lei mi spinse di nuovo verso il letto e ponendosi sopra di me e iniziando a slacciarmi la camicia e i pantaloni, e dopo togliendomi le mutande: fortunatamente il mio membro non era messo male ma non era lo stesso che era stato con Albus.

No, dovevo smetterla di pensare a lui: ero lì con Rose e dovevo godermi quella situazione e non pensare a lui, farlo avrebbe solo peggiorato il tutto.

Rose prese in mano il mio membro e inizio a giocarci con le mani, ma successivamente lo pose in bocca sperando di aiutarlo un po', ma dopo qualche minuto niente funzionava. Io sudavo freddo e anche se lei non voleva dare a vedere, si stava agitando, forse pensando che il problema fosse lei che non riusciva a fare un buon lavoro. Decisi, così, di fare una cosa che non mi sarei aspettato di fare, ma non vedendo altra soluzione decisi di provarci: pensai ad Albus, immaginai che quella bocca appartenesse allo stesso ragazzo che la notte prima mi aveva fatto urlare di piacere.

Inizialmente la cosa non funzionò, ma dopo qualche minuto il mio membro era al suo massimo e Rose sorrise leggermente quando prese aria, bofonchiando un leggero 'finalmente': continuò il suo lavoro per un altro minuto finché il liquido caldo non uscì dal mio membro e lei lo accolse sorridendo. Sempre con un sorriso, si arrampicò verso di me e iniziò a baciarmi sulla bocca, facendomi assaporare quel nuovo sapore delle sue labbra, piene di me. Il problema è che non ero venuto grazie a lei, ma non era ovviamente il momento per dirglielo: certo, era egoista, la stavo prendendo in giro ma il mio amore per lei era troppo grande.

Le sue mani mi toccavano il petto, poi si dirigevano verso i miei capelli, fino a che la mano destra di Rose non si diresse verso il mio membro e lo poggiò all'entrata della sua intimità. Sapevo cosa fare, ma non sapevo se ne ero completamente convinto: quella, in fondo, era la sua prima volta e la stava sprecando con me, che stavo pensando a suo cugino, a colui che fino a l'altro ieri mi odiava e che ci aveva messo in disputa. Come potevo farle questo? Non ebbi neanche possibilità di pensare ad altro perché lei smise si baciarmi e si mise seduta poco sotto il mio petto: mi sorrise e poi infilò il mio membro dentro di lei con un piccolo gemito.

Lei iniziò a muoversi dall'alto verso il basso, inizialmente piano e cercando di trovare un giusto ritmo mentre io continuavo a immaginare che quello fosse Albus, ormai senza neanche rendermene conto. Lei, accelerò e iniziò a gemere sempre più forte, prendendomi la mano e incrociando le sue dita sulla mie; anche io stavo gemendo, ma allo stesso tempo sentivo dentro di me il senso di colpa.

"Sto per..." sospirò lei con un gemito ma prima che potesse finire la frase fui io a raggiungere il climax. Lei, ovviamente lo percepì e fece per togliersi da me, ma io la lasciai lì: anche lei doveva arrivarci ed essere felice. Mi sorrise e ricominciammo finché dopo qualche minuto anche lei riuscii ad arrivarci e con un sospiro si accasciò a me per baciarmi.

losing my mind | a scorbus love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora