Passing Notes

1.4K 119 17
                                    

Jimin's POV
Era un normale pomeriggio nella classe di detenzione di Jimin, la stanza era vuota ad eccezione di lui e la sua studentessa combina guai preferita.
T/N era seduta sul suo banco con il naso nascosto da un libro. Jimin, invece, era seduto dietro la sua cattedra. La stava disegnando segretamente nel suo libro dei sogni.
Riuscì con attenzione e leggerezza a tracciare la forma delle sue dita che si trovano sotto il suo mento, le sue ciglia che formano minuscole ombre sui suoi zigomi.
E le sue labbra.
Quelle labbra colorate che si sarebbero potute connettere con le sue perfettamente se solo ci avesse provato. Vorrebbe tanto farlo.
Nel disegnarle fu più dettagliato, copiando perfettamente il piccolo broncio.
Come se potesse sentire il suo sguardo su di lei, T/N guardò in alto facendo si che si guardassero negli occhi. Le stesse labbra su cui lui si stava concentrando cambiarono forma trasformandosi in un piccolo sorriso compiaciuto. Deglutì e fece del suo meglio per chiudere il suo libro senza farla insospettire.
T/N si alzò e si diresse verso la sua direzione. Il modo in cui i suoi fianchi si muovevano in quella gonna cortissima lo faceva impazzire, ma cercò di nasconderlo.
Guardando il suo libro chiuso deglutì.
Doveva nasconderlo.
"Mr. Park?" la sua dolce voce era così vicina a lui.
Componendosi, la guardò sorridendogli allegramente. Era così vicina, si era seduta sulla sua scrivania. "Signorina Kim? Posso aiutarla?" lei rise. "Signorina Kim?" abbassandosi, sorrise e gli diede un dolce bacio sulla punta del naso. "È strano che mi chiami così Jiminie".
Jimin era così shoccato che non riusciva a muoversi, riuscì solo ad ammirare la bellissima ragazza mentre lei si alzava dalla cattedra e si metteva davanti a lui. Riuscì a malapena a reagire quando lei si sedette sulle sue gambe e si appoggiò al suo petto come un piccolo gattino. Le sue braccia si mossero automaticamente attorno ai suoi fianchi avvicinandola di più a lui.
Non riuscì a credere a quello che stava succedendo.
E non potè neanche credere che gli piaceva così tanto.
"Mi manchi a casa" le sue dita giocarono con un bottone della sua camicia. "Rimarrai stanotte?"
Stare da lei? Certamente sì.
Le sorrise con stupore e la abbracciò ancora più stretta.
"Jimin" gli sussurro lei. La sua faccia era poco lontano dalla sua. Jimin si leccò le labbra mentre il suo cuore batteva all'impazzata, le mise una mano sulla mascella per guidare le sue labbra alle sue.
Le loro labbra si collegarono come pezzi di puzzle corrispondenti. Jimin inclinò la testa da un lato per approfondire il bacio mentre la portava più vicina a se, appoggiandola al suo petto facendo si che lui possa-

Beep beep beep beep!

Jimin fu sorpreso nel sonno, si svegliò con il respiro affannato. La debole luce del mattino penetrava dalle finestre della sua camera e metteva in evidenza la sua figura sul letto.
Era avvolto e intrappolato nelle coperte a torso nudo. Le sue dita tenevano strette le coperte. Ogni tanto durante la notte si sfilava la maglietta e ora non sapeva bene dove fosse. La sua sveglia suonava ancora dolcemente nelle sue orecchie.
Faceva così caldo.
Ricordando il suo sogno, sospirò portandosi una mano sugli occhi. Era quasi disgustato con se stesso  per quello che aveva appena sperimentato, non importava quanto gli fosse piaciuto o quanto fosse stato soddisfacente.
Non può, non può più fare sogni sui suoi studenti mai più.
Specialmente la sorella del suo migliore amico.
Non va affatto bene.
Con ancora il rumore della sveglia che pesisteva di sottofondo, si alzò dal letto e si vestì. Andò in cucina per prendere una tazza di caffè.
Taehyung e Hoseok erano già svegli.
"Giorno Jimin!" disse Taehyung con la sua solita felicità. "Stai bene? Non sembra che tu abbia dormito bene. Hai fatto un brutto sogno?"
No, sinceramente era bellissimo. Stavo uscendo con la tua sorellina.
Jimin face una smorfia e scosse la testa mentre si dirigeva svogliatamente verso la tazza di caffe.
"Credimi, Tae, non lo vorresti sapere".

***
T/N's POV
"Signorina Kim, vieni a trovarmi dopo le lezioni".
Ti lamenti alle famigliari parole che uscirono dalla bocca sorridente del tuo professore. Jimin, in piedi davanti al tuo banco, picchiettava il dito sulla superficie di legno prima di tornare alla cattedra.
Non sei sicura di quello che tu abbia fatto per meritarti una punizione questa volta dato che oggi giorno è un motivo diverso. Dall'avere il cellulare in mano al dormire nel bel mezzo della lezione, Jimin è riuscito a trovare scuse per metterti in punizione per tutta la settimana da quando è iniziata la scuola.
Se non lo conoscessi così bene, diresti che gli piace passare del tempo con te. In realtà, però, hai la sensazione che gli piaccia vederti arrabbiata.
Ogni volta sei costretta a dargli il tuo cellulare oppure guardare quel sorriso compiaciuto e sentire quella stupida matita disegnare sul foglio mentre tu fai le faccende per lui, puoi sentire la sua felicità vibrare nell'aria.
Non riesci proprio a capire.
Devi trovare quel libro così ti lascerà in pace.
La lezione finisce con lo strillare della campanella, permettendo agli altri studenti di uscire dalla classe ed essere liberi.
Li guardi sognante.
Quando tutti se ne sono andati, ti trascini verso la cattedra e ti prepari per qualsiasi stupido compito ha per te oggi.
Jimin sorrise mentre camminavi.
"Cosa ho fatto questa volta?" brontoli. "Ho respirato troppo forte? Ho sbattuto le palpebre troppe volte?"
Fece schioccare la lingua e alzò un pezzo di carta vicino al tuo viso.
"Hai fatto passare dei bigliettini? Non è permesso".
Alzi le mani in cielo in esasperazione perché tu non hai mai visto quel pezzo di carte in vita tua. Non hai mai fatto girare dai bigliettini. Però, quando ti avvicini per vedere meglio, il tuo nome è scritto sul davanti di esso.
"Vediamo cosa c'è scritto, hm?" mormorò Jimin tra sè e sè mentre apriva il foglio leggendo la scritta all'interno.
Il suo sorriso si spense all'improvviso.
"Cosa c'è?" chiedi, allarmata dal suo improvviso cambiamento.
Schiarendo la sua voce, chiuse il biglietto nella copertina del libro sul tavolo.
"Non hai bisogno di vederlo" disse piano.
La tua curiosità era al massimo, aggrotti la fronte e chiedi "Cosa devo fare oggi?"
Jimin scosse la testa, come se fosse disorientato e stesse cercando di riattivare il cervello.
"Solo, uh...vai a leggere o cose così. Non mi interessa".
Huh
Alzi le spalle e torni al tuo posto, tirando fuori un libro. Dopo aver letto per un po', Jimin si alza dalla sua sedia.
"Vado in bagno. Non fare niente di stupido" disse prima di andarsene lasciandoti sola.
Il biglietto è ancora la.
Guardi esitante la porta, mordendoti il labbro inferiore. Dovresti farlo? Potrebbe non scoprirlo mai...
Inoltre, quel biglietto è indirizzato a te. Hai il diritto di vedere cosa c'è scritto.
Annuendo a te stessa, ti alzi e ti dirigi verso la cattedra e apri il libro. Ecco il biglietto, piegato ordinatamente e con il tuo nome scritto sul davanti.
Lo prendi e lo apri, la scritta sembra propio quella fluida di una ragazza.
Leggi la scritta all'interno cominciando ad arrossire violentemente.
Non c'era da stupirsi del fatto che Jimin non volesse fartelo vedere.
All'interno si trova un disegno abbozzato rappresentante una figura con la gonna che viene spinta al muro da un'altra figura che indossa un piccolo e rotondo paio di occhiali. Deglutisci mentre leggi la scritta sottostante.
Mr. Park ti sta guardando, Kim T/N.
Qualcuno ha avuto un po' troppo divertimento ieri?

Teach Her [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora