Talk it Out

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Sei fottuta.
Merda.
Merda.
Merda.
Stavi cercando di fare un pensiero coerente con Jimin mezzo nudo davanti a te, riesci in un qualche modo a fare un piano disperato nella tua mente.
Il libro è sul letto e il tuo lavoro è in un qualche modo compiuto, almeno metà di esso. Hai rimesso il libro al suo posto ma non ma non sei passata inosservata.
Potresti raggiungere la porta del bagno, potresti scappare dall'uomo sexy che si sta lentamente avvicinando a te, facendo scorrere le dita nei capelli e facendo si che la camicia aperta si apra ancora di più.
Ignorando la tua bocca asciutta, superi Jimin correndo verso la porta del bagno mentre ne hai ancora la possibilità.
Con un grugnito di dolore, vai a sbattere contro l'ostacolo di legno quando non si apre.
È chiusa.
Ha pianificato tutto.
"Mi stavo chiedendo quando tu fossi stata abbastanza coraggiosa per venire qui e restituirlo" dice Jimin. "Stavo diventando impaziente, seduto lì dentro con la doccia accesa, aspettando di sentire la porta della camera chiudersi. Ti sei presa il tuo tempo".
Più vicina la sua voce è, più il tuo cuore batte forte. Puoi addirittura sentire il suo calore corporeo irradiarsi nello spazio vuoto. Un innegabile avvertimento sull'incendio che sicuramente verrà se venissi catturata.
Non puoi essere catturata, merda.
Impallidisci al pensiero di quello che potrebbe farti.
Tuttavia...
Allo stesso tempo...
Ti piacerebbe scoprirlo.
NOooO non lo vuoi. Smettila!
"Pensavi non lo avrei notato, T/N?" dice in un falso tono dolce.
Ti giri, con la schiena attaccata alla porta del bagno così da vedere dove si trova.
È vicino ma non troppo vicino, grazie a dio.
Lontano abbastanza per te da provare a scappare.
Distarailo, T/N.
"Jimin" dici ridendo nervosamente, portando le mani avanti con fare difensivo. "Penso che possiamo chiarire la cosa. Comincio io; mi dispiace di aver rubato il tuo libro super segreto dei sogni".
Jimin si ferma mettendosi le mani in tasca facendo si che i pantaloni scendano ancora di più mostrando un po' di bianco sotto al grigio dell'elastico del suo intimo.
"Chiarire? Vuoi parlare?" mormora.
Q-quello è un neo sulle sue bellissime clavicole?
No no no, non puoi pensare a quello. Vai via ora, le fantasie dopo.
"Parlare è una buona cosa" dici. "Produttivo. Costruttivo".
"Noioso" Jimin si morde il labbro inferiore in un modo cattivo ma eccitante. "So un modo per risolvere meglio la cosa piccola".
È come un elettro shock al cervello.
Tutto d'un trato visioni dal libro dei sogni, di disegni di voi due insieme dentro al libro dalla copertina in pelle marrone entrano nel tuo cervello come pallottole.
Le vostre labbra attaccate insieme, i vostri corpi attorcigliati e voi fare cose che nemmeno sai cosa sono.
Cose cattive, che se è lui a fartele non lo sembrano poi così tanto.
Le tue guancie si riscaldano diventando rossa come un pomodoro.
"Ah. Lo hai guardato" dice sogghignando. "Non savevo se tu lo avisse letto tutto oppure fossi stata abbastanza cosciente da fermarti prima".
Bene allora.
Aia.
Gli sorridi, ma sei sicura che tua rabbia si può vedre in esso.
Era stato quel colpo doloroso che ha acceso uno sguardo di irritazione in te?
Si Lo era.
Era Completamente meritato considerando che hai esattamente fatto quello che ha detto?
Si.
Lo era.
Te lo meriti.
"Ho una soluzione!" dici con voce tremante, ingoiando la rabbia.
Lui incrocia le braccia, aspettando divertito la tua apparentemente diplomatica idea.
Vai a tempo. "Se tu riuscissi solo a darmi l'opportunità di-" ti interrompi nel mezzo della frase, oltrepassi Jimin e corri alla porta.
Si!
Arrivi alla porta e in un qualche modo riesci a girare la chiave, il tuo cuore batte forte per la vicinanza alla libertà.
È quasi tangibile, la sicurezza che ti aspetta nel corridoio dall'altra parte della porta. Ma riesci soltanto ad aprirla per poco quando due mani maschili ra richiudono. Il suo respiro caldo arriva fino alla tua pelle quando respira sul dietro del tuo collo. Con l'altra mano ti chiude in una piccola gabbia fatta di muscoli, lasciandoti dove vuole lui. Il suo calore ti avvolge, entrando nella tua pelle fino alle ossa. Una striscia che percorre tutta la tua spina dorsale è la più calda; è probabilmente dove la sua camicia è aperta e ils uo calore corporeo è più intenso su di te.
Ti giri lentamente.
Ora lo guardi in faccia, guardi i suoi occhi marroni e senti il bisogno di svanire nell'aria.
"Ti ho presa" sussurra, mo non ti importa.
Perché ora che ti ha presa, non vuoi andartene.
Prima che il tuo istinto capriccioso se ne voglia andare completamente, dici un'ultima cosa "Non hai il permesso di toccarmi". Lui risponde con "Pensi che mi importi?".
Sei contenta che non lo faccia.
Con quell'ultimo pensiero, tutta la tua voglia di uscire dalla trappola di Jimin svanisce. Ti appoggi alla porta e lo guardi in faccia. Pensi che le tue labbra stiano Tremando per l'emozione, ma non ne sei sicura.
Questo è l'uomo che ha disegnato tu fratello con così tanti dettagli.
Questo è luomo che ha disegnato le espressioni dei tuoi compagni in un modo meraviglioso per quanto li ama.
Questo è luomo che ha ha accarezzato le curve del tuo viso e delle tue labbra con cura.
"Perché mi guardi in quel modo?" mormora Jimin. "Perché non sei arrabbiato?"
Lo stai guardando con occhi diversi? Sembra diverso. Non c'è alcun segno di rabbia sul suo viso solo tanto calore sapendo quello che è veramente.
Sussurri. "Jimin. Non sei quello che pensavo tu fossi".
E soltanto...
si ferma.
Smette di respirare, di sbattere le ciglia di fare ogni movimento.
I suoi occhi si spengono e restano fermi, come se si fosse bloccato.
Il tuo stomaco si appesantisce, delusa dalla sua reazione.
Non dovrebbe esserne lsingato e baciarti? Oppure vuole solo qualcosa di fisico, e la tua possibilità di avere sentimenti per lui non potrà mai avvenire?
Aggrotti la fronte, schioccando le dita davanti a lui "Jimin?".
Respira di nuovo, inspirando per poi espirare "Non ho il permesso di toccarti. Penso che tu debba andare".
Penso che tu debba andare.
"Oh" dici molto velocemente. Ti ha rifiutata, ed è una specie di brutta sensazione. Come se ti avesse schiacciata come una formica sotto le sue scarpe, poi affettata in piccoli pezzi e buttata sotto un camion.
Quindi dici solamente, "Ci vediamo a scuola" ed esci come quel goffo pinguino che sei.
No, com'è che ti chiama Tae?
Una patata impacciata.
Sei come una patata vuota che non riesce a pensare mentre esci dalla camera di Jimin ed entri nella tua, ti siedi sul letto.
Fissi il muro.
È appena successo?
Dopo tutto questo tempo di lui che cerca contatto fisico e che flirta con te, e ti ha rifiutata.
Cosa diamine?
Più ci pensi più diventi triste.
Che diamine?!
Colpisci il cuscino per la frustrazione, poi lo butti per terra e cominci a pestarlo come farebbe un bambino capriccioso.
"Che cosa diamine?" sibili, sbattendo le palpebre. Senti una lacrima che scorre sulle tue guance, la togli con rabbia. Prendi il cuscino e lolanci sul letto, ti ci butti sopra e lo aggrappi, forzando attraverso i tuoi denti stretti, "Che. Diamine. Park. Fottuto. JIMIN?".
Come se lo avessi chiamato dicendo il suo nome, l'uomo idiota irrompe nella stanza, saventandoti e facendoti urlare e saltare per lo spavento.
"Jimin?" chiedi confusa, quando vedi il suo sguardo duro. La sua stupenda faccia ha un'espressione determinata, guance arrossate e labbra socchiuse.
È bellissimo.
Lo guardi con rabbia e umiliazione quando si avvicina a te, urlandogli, "Vattene! Ci sono delle regole, non puoi toccarmi".
Prende le tue braccia con le mani avvicinandoti a lui, ignorando la tua collera, premendo il tuo corpo al suo.
"Che si fottano le regole. Ti voglio, Kim T/N" mentre contemporaneamente alza il tuo mento prima di portare le sue labbra sulle tue.
Mentre puoi quasi sentire di morire felice ora che le sue labbra stanno toccando le tue, pensi,
Che si fottano le regole. Ti voglio anche io, Park Jimin.

[A/N]
Ok, questo capitolo ho fatto mooolta fatica a tradurlo perché ogni volta urlavo e fangirlavo. Ok l'orario non è dei migliori ma va benissimo 😂

Teach Her [Italian Translation]Where stories live. Discover now