Tanto dolore in un piccolo cuore

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Mancava poco più di un anno al completamento del Labirinto e non passava giorno nel quale Thomas non pensasse a quello che avrebbero fatto a Newt e agli altri, nessuno avrebbe più ricordato nulla e questo lo uccideva.
Continuava a domandarsi della non immunità del biondino e temeva che presto sarebbe diventato uno Spaccato.
Ma più il tempo passava, più cercava di non pensarci e più capiva che non poteva rimandare tutto quello.
Aveva addirittura pensato di "sabotare" i lavori di costruzione del Labirinto ma a che scopo?
Tutto ciò non avrebbe fatto altro che far aumentare la durata del suo dolore.
Cercava di passare più tempo possibile con i suoi amici e soprattutto con Newt: a mensa, durante le pause e la sera, ma tutti quei momenti non gli sembravano mai abbastanza.

Una sera si trovava nello sgabuzzino con Newt, si erano portati delle coperte da mettere per terra e stare un pò assieme, lo spazio era piccolo, ma erano accoccolati così tanto da far apparire gigantesco quello spazio così ristretto.
«Non so se sarò pronto a dirti addio » confessò Thomas a Newt.
Erano sdraiati uno sull'altro e Thomas poteva sentire sulla sua schiena il respiro di Newt.
«Nemmeno io, ma preferisco non pensarci e godermi le giornate in tua compagnia » disse il più grande.
Thomas continuava a fissare il soffitto, e anche se con quello sguardo sembrava un pò con la testa tra le nuvole, riusciva a formulare frasi non tanto strane.
«Io però non voglio, non voglio che tu te ne vada, come dovrei fare senza di te? »
Thomas lo sentiva, stava per mettersi  a piangere, odiava piangere, ma non poteva farci nulla.
«Cosa vuoi che ti dica Tommy? È inutile continuare a ripeterlo, tanto non cambierà nulla » il tono del biondino si tinse di una nota di rabbia, ma cercò di contenersi.
«Lo so lo so, ma quello che voglio dirti è che... ti voglio troppo bene per lasciarti »
Thomas stava per dire quelle due parole, perchè quel semplice "ti voglio bene" non gli sembrava abbastanza ma allo stesso tempo non riuscì a dirle, perchè quelle due parole erano così importanti e significative che non riuscì a pronunciarle; lui le voleva dire, ma era come se qualcosa lo frenasse.

Improvvisamente però cominciò a  piangere e non si curò nemmeno di soffocare i singhiozzi tanta era la sua tristezza, doveva sfogarsi in qualche modo.
«Shhh, va tutto bene Tommy » Newt lo fece spostare accanto a lui e lo abbracciò, erano petto contro petto e il più grande gli accarezzava i capelli per cercare di farlo smettere, perchè veder piangere il suo piccolo Thomas lo uccideva.
«N-non ce la posso fare Newt » singhiozzò.
Il biondino gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a guardarlo negli occhi.
Non disse nulla, semplicemente lo baciò e assaporò quelle lacrime che dagli occhi di Thomas arrivavano alle loro labbra.
Il suo pianto cominciò a smorzarsi fino a quando non smise del tutto.
«Ti prometto che ci sarò sempre Tommy, anche quando sarò lì ti basterà pensare a me e io sarò al tuo fianco »
Restarono abbracciati per molto, non curandosi del fatto che si sarebbero potuti addormentare e cacciarsi in un mare di guai la mattina successiva; avevano entrambi il bisogno di stare vicini, di stare insieme.

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